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Al Regio dal loggione alla platea un unico abbraccio ai cantanti e al Cigno di Busseto |
Concerto per Verdi, con Verdi, di Verdi |
Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 12 Ottobre 2012 |
PARMA - Sembra di essere immersi in un dipinto di Degas. Abbiamo un colpo d'occhio speciale dalla nostra finestra sul Teatro Regio, che il giorno del centonovantanovesimo compleanno di Verdi vedo esaurito in ogni ordine di posti. Un teatro gremito, e non di ospiti ingioiellati, di vip e autorità, ma semplicemente di persone accorse ad un concerto che, per una volta, sembra coniugare festa e festival, filologia e ardori loggionistici. Siamo in un palco di proscenio che l'allestimento per il gala vuole quasi immerso nell'orchestra, a sbirciare da dietro i contrabbassi le espressioni del direttore, l'andare e venire dei cantanti, la nostra dirimpettaia Jessica Pratt che si gode la serata, la prospettiva degli artisti tutti su una sala bella e viva come non mai. L'acustica non sarà quella privilegiata, ma l'emozione e la situazione compensano ogni cosa. È il dieci ottobre, si celebra la nascita di Verdi, ma anche l'insediamento di Carlo Fontana e Paolo Arcà a reggere le sorti del Regio in Festival e in Stagione. Speriamo con tutto il cuore che la data segni la fine degli odî funesti, che si sciolgano tutti i nodi ancora aperti, come quello dell'orchestra. In quest'occasione si è chiamata la Verdi da Milano, scelta non priva di precise implicazioni diplomatiche nel dibattito sull'esclusione dell'orchestra del Regio; non è però questa la sede per approfondire le questioni gestionali, se l'esito della serata è stato, come è stato, assolutamente positivo, se a Verdi ha suonato benissimo e sul podio abbiamo trovato la bella sorpresa di un misconosciuto Ivan Repusic, croato in carriera più che altro fra la patria e la Germania, tecnicamente solidissimo, concentrato, partecipe, entusiasta, capace di staccare tempi perfettamente equilibrati (impeccabile la Pira del Trovatore, piena di slancio, ma chiarissima, mai frenetica), di accompagnare il canto e di offrire interpretazioni assolutamente convincenti. [121012_Pedrotti_Pr01Nucci.jpg;121012_Pedrotti_Pr02MichelePertusi.jpg;121012_Pedrotti_Pr03PieroPretti.jpg:3##6]Apre il programma con la sinfonia di Nabucco, biglietto da visita assai promettente, cui segue la prima scena del secondo atto dei Vespri siciliani. Anzi, Les vêpres siciliennes, in lingua originale. E integrale, con il da-capo della cabaletta di Procida debitamente eseguito e variato. Finalmente, soprattutto dopo la problematica edizione in italiano e variamente tagliata di due anni fa, una proposta con tutti i crismi filologici in regola e un'interpretazione superlativa di Michele Pertusi, che non è solo un sommo poeta del canto e del teatro in musica (e s'intenda poeta non solo nel senso elegiaco più banale, ma abbracciando tutti i registri di quest'arte da Omero a Palazzeschi, dal Dante delle rime petrose a quello del Paradiso), ma possiede la prosodia francese come pochi anche fra i madrelingua, e ci fa apprezzare appieno la simbiosi profonda fra il suono dei versi di Scribe e Duveyrier, con la loro nobiltà e le loro allitterazioni significative, e la musica di Verdi. Chiuderà, poi, la prima parte con un cavallo di battaglia nel quale, pure, Pertusi non conosce rivali: la cavatina di Pagano dai Lombardi alla prima crociata, personaggio la cui evoluzione dall'amore deluso al demoniaco progetto fratricida, al trauma del parricidio involontario fino all'esaltazione religiosa è resa da Pertusi sempre con la profondità e l'incisività che gli sono proprie. Dopo Et toi, Palerme ascoltiamo il bolero Merci, mes jeunes amies. Canta Inva Mula, che se non ha più la freschezza e la facilità di qualche anno fa, ha certo dalla sua la raffinatezza della musicista che le permette di risolvere comunque con classe l'impervia pagina (e se manca il sovracuto tanto meglio: non è scritto e la prodezza non aggiunge nulla alla bellezza del brano, anzi!) per poi affermarsi nella seconda parte del concerto con un toccante Addio del passato, introdotto dal preludio al terzo atto della Traviata, ulteriore conferma delle belle qualità di direttore e orchestra. Al soprano segue immediatamente il tenore, ed è Piero Pretti, che saluta il pubblico con Quando le sere al placido, dalla Luisa Miller, interpretazione per la quale già l'avevamo lodato qualche mese fa alla Scala. Poi, nella seconda parte, darà fuoco alle polveri con Ah sì ben mio seguito dalla cabaletta della Pira, rischio evidentemente ben calcolato e coronato da uno squillante do. Ripetiamo: la voce è di qualità, ci troviamo di fronte a uno dei migliori tenori in circolazione oggi in questo repertorio, e se l'artista saprà risolvere quel passaggio ancora imperfetto potrà ambire al rango di fuoriclasse e a una proficua e duratura carriera. Il programma ufficiale si è chiuso con la scena finale del Simon Boccanegra, protagonista Leo Nucci con Pertusi-Fiesco, Mula-Amelia/Maria e Pretti-Adorno. Se da un lato lo strumento del baritono di Castiglion de' Pepoli mostra più d'una ruga, dall'altro il doge genovese, per quanto poco frequentato in carriera, ci sembra ancora una volta uno dei ruoli più convincenti del suo repertorio, nel quale l'immedesimazione non concede spazio a vezzi e abitudini, mostrando in una lettura più asciutta virtù d'interprete molto più incisive. Il confronto con Fiesco e la morte coniugano, anche nel contesto di un concerto come questo, rigore e pathos. Un traguardo non indifferente per una serata programmata fra mille difficoltà senza le ambizioni e la confezione patinata del ciclo poi interrotto dei galà Buon compleanno, Maestro Verdi. Nulla si concede – a meno che non si voglia considerare una concessione popolare l'aver ascoltato un tenore che canta, e bene, la Pira in tono con tutte le puntature di tradizione – e si chiude con una raccolta commozione, nel dramma pubblico e privato dell'uomo Simone e del doge Boccanegra di fronte ad un Fiesco che scandisce con accenti implacabili la sua condanna per poi sciogliere un pianto ch'è un modello esemplare di come il legato perfetto possa essere il più congeniale veicolo espressivo, mantenendo quella stessa nobile dignità con cui, morto il Doge, saprà imporre alla plebe le sue ultime volontà. Al fianco di tanti protagonisti tenore e soprano sono validissimi, precisi, misurati, accorati, intensi. Poi la tensione può sciogliersi davvero, e dopo questo programma, questa qualità esecutiva e interpretativa si può anche giocare, si può cantare il brindisi della Traviata con il coinvolgimento del pubblico, lo si può dover ripetere a furor di popolo, mentre la sala invoca ancora altri bis. Perché no? Anzi, proprio questa potrebbe essere la strada vincente per il futuro di Parma e del Festival, riuscire a coniugare - coinvolgendo gli artisti giusti per qualità e intelligenza - l'animo parmigiano più verace e sanguigno con il rigore e il movimento d'idee cui un festival moderno non può rinunciare. Un sentiero potrebbe già dirsi tracciato, basta imboccarlo, batterlo, farne una strada. Ci auguriamo di cuore che quella conciliazione ricercata da Boccanegra e celebrata da Carlo V presso la tomba del sommo avo omonimo siano d'ispirazione e buon auspicio. Intanto dalla nostra finestra fra i contrabbassi ci godiamo questo successo al calor bianco, tutto meritato per un concerto da ricordare.
Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica.Net Nella miniatura in alto: la musicologa Roberta Pedrotti Nella sequenza in basso: Leo Nucci, Michele Pertusi e Piero Pretti
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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