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Verdi non è altri che Verdi e come tale deve essere eseguito con stima amore e rispetto |
Mariottti eccelle anche in Nabucco |
recensione di Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 10 Novembre 2012 |
Giuseppe Verdi - Nabucco Theodossiou, Nucci, Zanellato, Ribeiro, Chiuri - direttore Michele Mariotti regia Daniele Abbado - Parma, Teatro Regio, ottobre 2009 DVD Unitel Classic 720408, collana TUTTO VERDI, 2012 Due sono gli errori fondamentali che un direttore può commettere nell'approccio a Verdi, opposti ma originati da un medesimo fraintendimento e da una medesima svalutazione: o banalizzarlo interpretandone nel modo più superficiale la popolarità e la tradizione; o, viceversa, tentare di nobilitarlo travisandone spesso e volentieri il linguaggio. Ma Verdi non ha bisogno di essere nobilitato con un intervento esterno, e patisce i luoghi comuni nazionalpopolari. Verdi non è altri che Verdi, e come tale deve essere eseguito, con stima, amore e rispetto per l'Autore. Questo è ciò che realmente sanno fare pochissimi direttori, e Michele Mariotti è uno di questi: la sua concertazione di Nabucco costituisce il principale motivo d'interesse della produzione – massime in sede di festival – e della sua testimonianza in un ciclo di DVD in uscita per le celebrazioni del bicentenario del sommo operista italiano. Mariotti ha diretto per la prima volta il titolo verdiano nell'autunno del 2008 nello stesso ambito del Festival che lo riprese l'anno successivo con qualche variazione nel cast per la registrazione del DVD. L'approccio iniziale, già assai interessante, era nel frattempo maturato approdando a una lettura pienamente compiuta, perfetta sintesi fra pensiero e realizzazione, fra spirito belcantista e incalzante novità drammatica. Nabucco è infatti saldamente ancorato alle sue radici e alla sua epoca, Mariotti ne valorizza ogni crescendo con una pulizia e una fluidità di gesto che spazzano via senza scampo molte letture quarantottesche e troppi maldestri passaggi dinamici e agogici che sfociano in impeti furiosi affatto esteriori. Al contrario il calibro perfetto di Mariotti vede montare la tensione e lo slancio con grado senza mai lasciarsi travolgere dall'eccesso, ma travolgendo viceversa con ben altra energia e ben altra efficacia. Se è raro ascoltare crescendo così ben realizzati perfino fra gli specialisti rossiniani, ancor più lo è ascoltarli in Verdi, e ammirare le cabalette staccate senza furia inutile, ma parimenti vive e incisive, con dettagli orchestrali sempre precisissimi: basti ascoltare le prime battute di “O prodi miei, seguitemi”, quando nell'allusione alle fanfare militari che accompagnano i proclami di rivalsa di Nabucco gli interventi di tromba e flauto soli sono netti e ben evidenziati (sia anche un plauso all'ottima orchestra del Regio, qui in stato di grazia). Ecco cosa significa servire Verdi al meglio: comprendere che la forza di quella pagina viene da una scrittura musicale fatta di accenti, di strumentazione, di dinamiche che devono essere tradotti sulla base della pagina scritta e delle cognizioni stilistiche sull'epoca e sull'autore. L'effetto non deve essere imposto per tradizione e abitudine sulla musica, questa non deve essere ripensata attraverso stravaganze che dimostrerebbero solo l'ego, o l'estraneità, del direttore. Mariotti conosce i codici del belcanto e sa bene quali siano le difficoltà delle variazioni nelle riprese delle cabalette verdiane, che non riconduce alle pratiche virtuosistiche di altri autori, ma rende – come pochi grandi hanno saputo fare – il senso della ripetizione attraverso l'accento, il fraseggio, la dinamica, il colore. In tanta cristallina precisione sentiamo però fremere il dramma, sentiamo come i numeri trapassino naturalmente l'uno nell'altro senza soluzione di continuità, con il passo incalzante della nuova drammaturgia che Verdi innesta in una solida tradizione che non viene rinnegata, bensì condotta a nuovi e diversi traguardi. La parola, anzi, ci pare curata anche più del solito, il rapporto fra gesto musicale e gesto teatrale, fra canto e dramma approfondito come di rado si è ascoltato, proprio perché la cognizione moderna del belcanto non come mero edonismo musicale, ma come linguaggio drammaturgico evoluto permette di illuminare pienamente l'opera di Verdi fra radici e ultimi frutti. Così anche la compagnia di canto, nel complesso non straordinaria in assoluto, dà decisamente il meglio di sé con omogenea adesione alla linea dettata dal podio. Leo Nucci resta un'indiscussa certezza a dispetto del trascorrere del tempo, canta con partecipazione, non teme le puntature e i passi più accesi, né i cantabili più introspettivi e commossi. Certi vizi e certe soluzioni abituali (portamenti, qualche inflessione nasale) sono contenuti grazie a Mariotti, con il quale si percepisce un'ottima intesa musicale nella prospettiva d'un maggior rigore. E sappiamo che Nucci, alfiere della tradizione vocalmente più generosa, ama anche confrontarsi con direttori esigenti e di grande spessore intellettuale e artistico. E se Riccardo Zanellato non è stato dotato dalla natura di un mezzo privilegiato, è interprete intelligente e solido che risponde bene alle sollecitazioni di Mariotti sia nella grande cavatina del primo atto, sia nella concentrazione di “Vieni, o Levita” e nell'esaltazione profetica del finale terzo. Assai ben detto, poi, l'invito a Fenena a cogliere la palma del martirio. Questa è affidata a una timbrata e sicura Anna Maria Chiuri, mentre la sorellastra Abigaille offre a Dimitra Theodossiou ampio spazio per dare sfogo a un vulcanico temperamento che il podio riesce comunque sempre a contenere nei binari dello stile e del gusto. Piuttosto si cominciava già a intendere come l'abuso della generosità naturale di uno strumento in verità, però, sostanzialmente lirico avrebbe portato all'attuale declino quello che alla fine degli anni '90 del secolo scorso era apparso come un autentico fenomeno. In particolare l'acuto, da sempre piuttosto tagliente, appare già decisamente avventuroso, mentre la mancanza di autentica ampiezza e di un sostegno ortodosso nelle mezzevoci è temperata dalla convinzione dell'interprete e dall'ottima gestione degli equilibri sonori da parte di Mariotti, che permette al soprano di uscire a testa alta dal cimento. Qualche problema in più lo denuncia l'Ismaele di Bruno Ribeiro, che avrebbe bella voce e bella figura, ma forza l'emissione invece di cercare un migliore appoggio e una migliore proiezione. A posto gli altri e ottimo come sempre il coro preparato da Martino Faggiani. Ottima anche la regia video di Tiziano Mancini, che fa miracoli per vitalizzare l'allestimento piuttosto asettico firmato da Daniele Abbado. A dispetto dell'ottimo lavoro di montaggio e macchina da presa, non sempre ci riesce, a dire il vero, anche perché l'impostazione atemporale fra protagonisti in abiti antichi e il coro di ebrei novecenteschi (i quali devono anche intonare i versi dei nemici assiri con evidente e irrisolta dicotomia fra vista e udito) non trova una chiara e sensata giustificazione, né s'inserisce in un preciso disegno drammaturgico. Sottotitoli in ben otto lingue, testi in quattro (italiano compreso), lista tracce chiara e dettagliata completano l'opera insieme con un bonus di dieci minuti che si rivela essere una semplice trama dell'opera narrata in modo abbastanza impersonale, evidentemente per delineare una linea editoriale uniforme nella collana, anche se francamente avremmo preferito la voce diretta dei protagonisti. Un posto d'onore nell'integrale verdiana presentata dal Regio di Parma e da Unitel val bene, comunque, per la lettura di Mariotti, un esempio luminoso di come si dovrebbe intendere Verdi dal podio all'alba del terzo millennio.
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Quel Don Pasquale sempre fresco
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FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Vi presentiamo La Bohème
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietà
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RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutùli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohème visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore così così
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Un Barbiere un po' così...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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La Bohème dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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