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Partita bene la stagione 2021/22 di Ferrara Musica nel Teatro Comunale Claudio Abbado |
Euyo e Marzadori che spettacolo |
servizio di Athos Tromboni |
Pubblicato il 20 Settembre 2021 |
FERRARA - Inaugurazione ufficiale della stagione di Ferrara Musica nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" sabato 18 settembre 2021 con il maestro Pekka Kuusisto sul podio della Euyo (European Union Youth Orchestra), ospite la violinista Laura Marzadori. Scorrevoli e ordinati, anche se un po' brigosi, i controlli di Grenn-pass e temperatura all'ingresso del teatro; e comunque a parte lo sforamento di una decina di minuti sull'orario prefissato per l'esecuzione, dato il consistente afflusso di pubblico, tutto è andato come doveva andare, cioè bene. La prima parte della serata era dedicata ad Antonin Dvorák con due brani per violino e orchestra: la Romanza in Fa minore op.11 e la Mazurek in Mi minore op.49 resi celebri da interpretazioni e incisioni dei più grandi virtuosi dello strumento. La seconda parte impaginava invece la Sinfonia n.5 in Mi bemolle maggiore op.82 di Jean Sibelius. Laura Marzadori tornava a Ferrara dove giovanissima aveva già affascinato con successo il pubblico locale in concerti ancora memorabili: e a Ferrara ha eseguito per la prima volta due brani di Dvorák, che sono particolarmente impegnativi per il solista, perché ad un fluente, suggestivo, equilibrato, scorrere della melodia su tempi sognanti (la Romanza) fa da contraltare nel secondo brano un vigoroso e rapido inanellarsi di note e salti d'arco sul tempo di mazurka, in perenne sfida con il tutti orchestrale: non per caso la Mazurek op.49 - di grande difficoltà tecnica - fu scritta nel 1879 (cioè nel pieno della maturità del compositore) per il celebre virtuoso del violino Pablo de Sarasate. La Marzadori ha guidato l'Euyo (assecondata dal podio di Kuusisto, egli pure violinista) sia sulla strada del dialogo struggente e onirico nella Romanza, proponendo un lirismo ricamato sul tempo lento e offrendo anche una serie di trilli pulitissimi; sia sulla strada del confronto dinamico proprio nella Mazurek dove il materiale per quella sfida non manca: eppure proprio qui, impostando una vasta gamma di colori e dinamiche (dal fortissimo al pianissimo, dal largo all'allegrissimo), la solista non ha mancato di farsi apprezzare per un legato veramente da prima della classe. Merito anche del direttore, che ha lasciato fare, avendo capito che tutto era "in buone mani". C'era anche un po' di ferraresità nella prestazione della bolognese Laura Marzadori: ha suonato infatti con il suo violino Fiorini Poggi del 1925 regalatole anni fa dal Comitato per i Grandi Maestri presieduto da Gianluca La Villa.
Terzo lavoro in programma, la Sinfonia n.5 di Sibelius, ben diretta da Pekka Kuusisto: come si diceva, questo maestro scandinavo è anche violinista. Viene accreditato dalla critica musicale internazionale come "un direttore di grande comunicativa, musicista insofferente alle etichette e curioso di sperimentare programmi insoliti e collaborazioni inedite": dirige senza bacchetta, come se l'orchestra fosse un coro. E difatti il suo gesto, la sua mimica, somigliano molto a quelle d'un direttore di coro. Ha affrontato in maniera efficace la sinfonia dai colori nordici, sicuramente trovandosi a proprio agio nei passaggi in cui i colori orchestrali rievocano (senza essere "musica a programma") le albe sul mare del nord e le nevicate su boschi e fiordi. Al di là delle convinzioni della musicologia e della critica musicale corrente, portata a banalizzare il concetto di "scuole nazionali", non v'è dubbio che i colori di una sinfonia di Sibelius, o di Johan Svendsen, o di Carl Nielsen, offrono all'ascolto e all'immaginario un "panorama" che affonda le radici nelle terre, nei mari e nei laghi di quelle contrade. Così come un poema sinfonico di Ottorino Respighi o di Ennio Porrino "dipingono" la macchia mediterranea e la civiltà se non etica, almeno estetica delle nostre contrade. Questa digressione per dire che l'approccio e l'esecuzione di una musica di Sibelius da parte di chi ha visto con i propri occhi quel che vide il compositore, respirato negli stessi luoghi, agito nelle stesse città, è quanto di meglio si possa combinare per un risultato artistico. Kuusisto è stato più che convincente, meritandosi i calorosi applausi finali del pubblico. E soprattutto è stata magnifica la Euyo, sempre più nelle grazie del pubblico ferrarese. Sarà anche per quella marcetta eseguita come bis (immancabile; tutti se l'aspettano; e non stanca mai) proposta d'improvviso al "la" altisonante dei fiati quando il direttore è già fuori del palcoscenico e loro, i giovani della Euyo, possono scatenarsi in maniera né irriverente, né trasgressiva, semplicemente allegra e mascalzona nella esecuzione-danza, tutti in piedi, tutti saltellanti, di quella che è diventata la loro sigla di chiusura.
Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per Ferrara Musica Nella miniatura in alto: il direttore-violinista Pekka Kuusisto
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Nel Campielo xe bel quel che piase
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VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Il 35° nel segno della solidarietā
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RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Arianna tra il buffo e il commovente
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Incontro con Lorenzo Cutųli
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FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
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Opera dal Centro-Nord
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FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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Opera dal Nord-Ovest
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servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Siamo a Passy e correva l’anno 1863: dopo aver finito di comporre il suo ultimo "péchés de veillesse" La Pétite Messe Solennelle, così il Gioachino Rossini infiorettava lo spartito musicale: «Bon Dieu - La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique Sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée Musique? J’etais né
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Opera dal Nord-Est
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servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Uno scorcio di stagione 2023 col botto quella del Teatro Filarmonico con la rappresentazione di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi: la regista Marina Bianchi firma un allestimento classico del Teatro Regio di Parma con le ritrovate scene del 1913, dipinte da Carmignani. Fondali e principali di carta, dallo straordinario effetto tridimensionale,
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