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Il Verdi Opera Night propone higlight dalla Trilogia romantica del Cigno di Busseto, e l'esito... |
Tante stelle ma brilla solo la Traviata |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 27 Agosto 2018 |
VERONA - Ancora una serata di musica all'Arena di Verona: questa volta per il Verdi Opera Night tenutosi domenica 26 agosto 2018. I comunicati stampa avevano annunciato da tempo una «serata memorabile» dedicata a Giuseppe Verdi per suggellare ancor di più il legame indissolubile tra l’anfiteatro veronese ed il Cigno di Busseto; era stata
inoltre annunciata una «parata di stelle della lirica» già in carriera, oltre a richiestissimi talenti emergenti… in sintesi, un ensemble di voci senza precedenti tutte insieme sul palcoscenico veronese. La formula di un atto per ciascuna opera della Trilogia verdiana per eccellenza non è un fatto nuovo nel panorama delle programmazioni dei Teatri soprattutto d'oltre oceano: il secondo atto di Rigoletto, il terzo atto di Il trovatore e per finire il terzo atto della Traviata, il tutto preceduto dalla Sinfonia tratta da La Forza del Destino. Per poter vedere le stelle è necessario che il cielo sia sgombro di nubi, ma per questa sera le aspettative sono rimaste piuttosto deluse, come il cielo un po’ nuvoloso… ed i motivi sono diversi. L’insieme visivo curato dalla regia di Stefano Trespidi, con scene di Michele Olcese, coreografia Luc Bouy, lighting design Paolo Mazzon e projection design Sergio Metalli ha messo in evidenza un allestimento piuttosto raffazzonato e privo di pathos; è sicuramente vero che gli agevoli cambi di scena non possono convivere con messinscene troppo complicate, ma quattro pedane, i pochi orpelli ricavati dagli allestimenti in magazzino della Fondazione Arena e qualche zampillo di fuoco, sono troppo poco per riempire l’occhio e lo spazio dell’anfiteatro scaligero; in questo “nulla visivo” direi piuttosto convincenti ed incisive invece, le proiezioni sul retro palco che sono diventate unico e chiaro motivo didascalico dei tre atti. La coreografia eseguita dal corpo di ballo dell’Arena di Verona coordinato da Gaetano Petrosillo… ops? Quale coreografia? Direi più una sorta di gioco ritmico in cui i danzatori hanno messo in luce bravura e tecnicismo, ma nessuna emozione e nessun messaggio è passato dai movimenti ideati. Il Coro, elemento di eccellenza del Festival preparato e diretto come sempre dal M° Vito Lombardi, ha saputo districarsi negli impegni canori in maniera a malapena sufficiente, non esaltando e non trovando modo di mettere appieno in luce le sue vere potenzialità: si mormorava tra i banchi della critica e non solo di prove sceniche quasi inesistenti, fatte in ambienti esterni al palcoscenico areniano e la confusione dei movimenti e per certi versi anche dell’aspetto vocale, ne sono stati la prova lampante.

Lodato dal sottoscritto in maniera inequivocabile per le prestazioni di alcune sere precedenti in Il barbiere di Siviglia e nell’Aida, il M° Andrea Battistoni ha affrontato musicalmente questa serata in maniera deludente sino a sfociare nell’irriverenza: sin dalla sinfonia le sonorità sono state spesso incontrollate con punte sguaiate e roboanti da far perdere qualsivoglia messaggio musicale insito nella partitura con sonori scollamenti tra le sezioni dei musicisti; anche il resto non è andato meglio proprio per questo eccesso sonoro unito ad una scelta dei tempi scellerata con poca cura nel rapporto con il palcoscenico che si è spesso trovato sopraffatto dalle “bordate” orchestrali e orfano di attenzione da parte del concertatore mai alla ricerca di un idilliaca sinergia; è da sottolineare inoltre che il M° Battistoni abbia acquisito l’infelice modus operandi del M° Daniel Oren cimentandosi in emissioni vocali - le chiamo così per non essere sgradevole - piuttosto inopportune che si collocano infelicemente in qualsiasi contesto… se lo scimmiottamento fosse stato volto a cercare le sonorità del maestro israeliano ne saremmo stati tutti più contenti e la serata poteva assumere una piega più consona al luogo e alle aspettative. Ed eccoci alle “voci stellari” annunciate con veemenza da tempo. Nuvole su Rigoletto: in campo il baritono Luca Salsi nel ruolo eponimo che penso abbia fatto intendere che il “gobbo mantovano” sia piuttosto distante al momento dalle sue corde: pur non deficitando una correttezza esecutiva in cui comunque non sono mancati momenti piuttosto discutibili che facevano udire più un intercedere parlato che non melodizzato, l’aspetto che ha maggiormente reso la prova deludente si è concretizzato nella mancanza di piglio vocale ed interpretativo. Nei panni del Duca di Mantova il tenore Rame Lahaj, può essere elogiato senza dubbio per la bellezza del timbro, ma quanto a emissione e proiezione siamo ancora molto indietro; indietro è infatti la voce che nonostante un notevole sforzo non riesce a trovare la strada delle naturali risonanze per sfogarsi verso il pubblico che risulta orfano del suo squillo. Anonima e priva di emozioni la Gilda di Lisette Oropesa che pur nella purezza della propria vocalità non ha trovato modo di poter mettere in luce una tavolozza di colori degna delle arie interpretate; Tutte le feste al tempio è stata eseguita musicalmente bene, ma è mancato quel pathos e quella profondità di intenzioni che il ruolo richiede. Una schiera di personaggi di fianco hanno completato il cast di questo secondo atto di Rigoletto in maniera eccellente… forse le stelle sono davvero alcuni di questi: Marullo Biagio Pizzuti, Matteo Borsa Carlo Bosi, Il Conte di Ceprano Romano Dal Zovo, Il Conte di Monterone Nicolò Ceriani, Paggio della Duchessa Barbara Massaro ed un Usciere Gocha Abuladze. Una nota di colore piuttosto bizzarra è il bis del duetto finale Sì, Vendetta, tremenda vendetta che è implorato più dal palco che non dalla platea: prova ne è che il Direttore, rispetto agli altri interventi musicali che si sono succeduti, non ha abbandonato frettolosamente il podio alla fine dell’esecuzione, ma anch’egli ha cercato il consenso della pubblico per la repetita ed al primo timido urlo di bis! ha mosso frettolosamente di nuovo la bacchetta. Un lieve soffio di vento ha permesso per qualche attimo di poter intravedere qualche sprazzo stellato nel secondo momento musicale della serata che prevedeva come preannunciato il terzo atto del Trovatore.

Un discreto Manrico per voce di Francesco Meli ha saputo ben delineare l’aria Ah! Sì, ben mio, con l’essere con suadenti messe di voce e un ottimo legato, ma è scivolato sulla Cabaletta della pira in maniera piuttosto violenta concludendo la grande scena musicale con un’emissione forzata e quasi ai limiti delle possibilità, mettendo in evidenza le sue notevoli difficoltà nell’affrontare la pagina importante del capolavoro verdiano. Corretta la Leonora di Serena Gamberoni impegnata modestamente in questo atto. Luce stellare invece per l’Azucena di Violeta Urmana la quale, nonostante un momento di smarrimento dovuto ad un’inversione di parole che ha fatto perdere l’equilibrio musicale anche al Coro, ha delineato la figura della zingara in maniera veramente eccelsa con grande enfasi intenzionale pesata su ogni parola. Poco incisivo il Conte di Luna di Simone Piazzola che come già osservai in tempi passati, non ha una vocalità che ben si confà alle esigenze areniane; a completamento del cast un sicuro Ferrando di Romano Dal Zovo ed un preciso e corretto Ruiz per voce di Carlo Bosi. Le stelle finalmente sono apparse chiaramente nel cielo e sul palco per il terzo atto di Traviata dove la Violetta Valéry di Maria Mudryak, al suo debutto in terra veronese, ha sicuramente riscaldato la fredda stanza in cui la protagonista terminerà la propria vita; e lo ha fatto con un canto appassionato ed una partecipazione emotiva forte; bello il legato, egregia la dizione della lettera e una pasta vocale nobile e suadente che ben si sposa con le note verdiane.

Il tenore Luciano Ganci non è stato da meno nel delineare un Alfredo Germont con l’oro in bocca che ha fatto rispecchiare il duetto Parigi o cara nelle stelle del cielo ormai finalmente completamente scevre dalle nubi. Assieme a loro il Giorgio Germont di Simone Piazzola, l’Annina di Martina Gresia - la più giovane interprete della serata - e ancora la sicura vocalità per Il Dottor Grenvil di Romano Dal Zovo. Il pubblico ha dimostrato per tutti grandi consensi cozzando palesemente contro le mie impressioni che pur nella loro opinabilità, rispecchiano il mio sentire e la mia idea per quello che ritengo possa essere definita una «notte stellare»; forse come dicevano i latini questa è stata proprio una serata per aspera ad astra con una splendida luna che, nonostante le nuvole di qualche momento, non ha mai abbandonato il pubblico, l’Anfiteatro e la città di Verona.
Crediti fotografici: Foto Ennevi per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il regista Stefano Trespidi Sotto, in sequenza: foto di scena da Rigoletto, Il trovatore, e La traviata
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Parliamone
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Il viaggio di Roberto. Parliamone
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Su quale realtà italiana storicamente accertata si innesta Il viaggio di Roberto scritto da Guido Barbieri e musicato da Paolo Marzocchi? La recensione dello spettacolo la si può leggere qui (servizio di Attilia Tartagni dal Teatro Alighieri di Ravenna). A me preme, in questo Parliamone, focalizzare giornalisticamente la realtà storica e il momento più alto dell'antisemitismo (o meglio, del razzismo) italiano che approvò le infami leggi razziali del 1938 e organizzò di conseguenza il rastrellamento degli ebrei e la reclusione nei campi di concentramento italiani nell'anno cruciale 1943 e fino alla data di approvazione del cosiddetto "ordine del giorno Grandi" del 25 luglio: nel maggio di quell'anno il neoministro delle Corporazioni, Tullio Cianetti, approntava e faceva approvare un Regio Decreto Legislativo che all'articolo 1 diceva: «Il Ministero per le Corporazioni in relazione ai compiti ad esso spettanti in base al Testo Unico delle leggi sulla disciplina dei cittadini in tempo di guerra ...
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Personaggi
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Alessandra Rossi si racconta
a cura di Simone Tomei FREE
VERONA - Piove. Il cielo plumbeo non promette nulla di buono e, nonostante questo, non voglio che l’appuntamento sia rimandato. Ecco quindi che, dopo un viaggio tra le terre di Toscana, Emilia Romagna e Veneto, entro nella città scaligera, parcheggio e solo pochi passi mi separano dalla casa del soprano Alessandra Rossi de Simone.
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Vocale
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PALERMO - Si è inaugurata la Stagione dei Recital 2019 del Teatro Massimo, con l’attesissimo ritorno di Mariella Devia accompagnata al pianoforte da Giulio Zappa. La primadonna, che ha lasciato la scena teatrale, ancora offre il prodigio della sua arte con l’attività concertistica su ribalte internazionali. Fasciata in un bell’abito viola
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Opera dall Estero
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Falstaff allegra edizione monegasca
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MONTE-CARLO - «C'è un solo modo di finir meglio che coll'Otello ed è quello di finire vittoriosamente col Falstaff. Dopo aver fatto risuonare tutte le grida e i lamenti del cuore umano finire con uno scoppio immenso d'ilarità! C'è da far strabiliare!». Era il 1889 e Arrigo Boito scriveva questa lettera a Giuseppe Verdi con la quale ebbe ragione delle
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Opera dalle Isole
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Ed eccovi la Turandot cyber
servizio di Salvatore Aiello FREE
PALERMO - Turandot di Giacomo Puccini ha inaugurato il 19 gennaio scorso la Stagione 2019 di Opera e Balletto del Teatro Massimo di Palermo. Una Turandot cyber tra video, proiezioni e mondi fantastici, frutto della collaborazione del collettivo di artisti russi Aes + f, cui si dovevano costumi e scene, con la regia di Fabio Cherstich in coproduzione
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Opera dal Centro-Nord
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Magnifica Forza del destino
servizio di Simone Tomei FREE
PIACENZA - Era il 1869 per l'esattezza il 27 febbraio a Milano al Teatro alla Scala! Oggi 20 gennaio 2019, sono passati centocinquantanni dalla prima rappresentazione italiana de La Forza del Destino... oddio! l'ho detto, l'ho scritto... anatema su me? A parte le battute e l'aneddotica che vuole questo componimento verdiano foriero delle più
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Opera dal Nord-Est
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Convincente Meoni nel Nabucco
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TRIESTE - Ha debuttato al Teatro Verdi il Nabucco di Giuseppe Verdi, frutto di una coproduzione della fondazione lirica triestina con il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Grande di Brescia e il Teatro Fraschini di Roma. L’allestimento ha alcuni punti di forza: le scene imponenti, i grandi muri di pietra bianca del tempio dedicato a Jehova,
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Opera dal Centro-Nord
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Olmi ricama l'opera di Gounod
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Se, come scriveva Charles Gounod, “L'arte drammatica è un'arte da ritrattista”, allora Roméo et Juliette, opera in cinque atti di Jules Barbier e Michel Carrè dalla tragedia di Shakespeare con musica di Charles Gounod che vi lavorò a lungo negli anni dopo il debutto, è la perfetta applicazione di questo principio. I due adolescenti innamorati
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Opera dal Centro-Nord
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Ottima regia per l'Otello
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Otello conduce la mente ad una delle vette più assolute del melodramma verdiano e forse in assoluto del Teatro d’opera in cui “verbo” e musica si fondono come ferro e carbonio per creare l’acciaio più puro. È proprio dal “verbo” che voglio iniziare esaltando Arrigo Boito quale sopraffino librettista e promotore di una riforma dei
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Ballo in maschera di tradizione
servizio di Simone Tomei FREE
PARMA - Quando si parla di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi il pensiero prevalente nella mente dello studioso va alla gestazione travagliata di quell'opera; la rielaborazione/adattamento in versi italiani del Gustave III, ou Le Bal masqué di Eugène Scribe che andò in scena all'Opéra di Parigi il 27 febbraio 1883 con la musica di Daniel Auber
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Opera dal Centro-Nord
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Olandese Volante molto suggestivo
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Il tema della redenzione tramite il sacrificio di una donna rappresenta per Richard Wagner un motivo di stimolo e di fascino che emerge con forza nell' Olandese Volante che di fatto è, per il compositore tedesco, un lavoro di svolta nel suo percorso compositivo. Qui troviamo illustrate tempeste interne ed esterne in maniera viva e
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Opera dal Centro-Nord
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E Nabucco scacciō il serpente
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Boa o non Boa in scena, il Nabucco proposto dalla regista Cristina Mazzavillani Muti ha incontrato il pieno favore del pubblico ferrarese. Prima di affrontare la recensione dello spettacolo, dobbiamo spiegare (ai nostri lettori di tutta Italia i quali, ovviamente, non possono usufruire delle notizie di cronaca locale) che la produzione
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Jazz Pop Rock Etno
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Tutte le direzioni in Springtime 2019
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Gruppo dei 10 ha presentato presso il ristorante "Molto più che Centrale" il programma inverno-primavera di Tutte le direzioni in Springtime 2019, rassegna jazz (ma non solo) che si tiene nei locali dello Spirito, patron Stefano Pariali, di Vigarano Mainarda. Massimo Cavalleretti, presidente del Gruppo, Alessandro Mistri,
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Eventi
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Grazie Claudio! ricordando Abbado
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Sarà una "tre giorni" molto particolare quella che ricorderà - a cinque anni dalla scomparsa - il maestro Claudio Abbado: la città estense e Bologna, ultima residenza del Maestro scomparso il 20 gennaio 2014, hanno collaborato per una serie di eventi musicali con i quali coinvolgere il pubblico sia ferrarese che bolognese. L'iniziativa
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Echi dal Territorio
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Agostini e la novitā del 1° gennaio
servizio di Mario Del Fante FREE
FIRENZE - Sotto l’etichetta dell’Orchestra Regionale Toscana (Ort) e di Corso d’Opera, si è tenuto al Teatro Verdi di Firenze il Gala’ lirico di capodanno con un grande riscontro di pubblico che ha gremito il teatro ed ha applaudito lungamente tutto il concerto. Credo sia stato il primo concerto di capodanno che si tiene in un grande teatro fiorentino.
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Nuove Musiche
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Il viaggio di Roberto
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - E’ un tributo a Roberto Bachi, nato nel 1929 e scomparso ad Auschwitz, e un richiamo alla memoria della più immane tragedia del novecento “Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz”, opera tornata al Teatro Alighieri a quattro anni dal suo debutto, tornato ma nella nuova versione rivista per orchestra da Paolo Marzocchi, autore
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Nuove Musiche
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West Side Story sempre suggestivo
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Non potevo chiedere una serata migliore per assistere al Musical West Side Story di Leonard Bernstein nel Teatro del Maggio Musicale Fiorentino; una musica che suscita emozioni del cuore, passione, festa, amore, gioia nonostante il finale tragico, ma si è ugualmente sposata bene con il clima degli imminenti giorni festivi.
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Concorsi e Premi
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Alla Taigi il Mascagni d'Oro 2018
servizio di Attilia Tartagni FREE
BAGNARA (RA) - All’Auditorium di Bagnara di Romagna rinnovato nelle misure di sicurezza e nel palco (è sparito il trompe l’oeuil di fondo ed è migliorata l’illuminazione), è ritornato il 9 dicembre 2018 l’appuntamento più atteso dagli appassionati d’opera: la consegna del Premio Mascagni d’Oro al soprano Chiara Taigi, già assegnataria del
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Concorsi e Premi
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Il Premio Alberghini diventa regionale
redatto da Athos Tromboni FREE
SAN GIORGIO DI PIANO - E' stata presentata a Bologna la quarta edizione del Premio per Giovani Musicisti e Compositori "Giuseppe Alberghini" dell'Unione Reno Galliera; la conferenza stampa di lancio dell'iniziativa ha evidenziato che dopo il grande successo della terza edizione, culminata a fine maggio 2018 con il Concerto dei Vincitori, inserito
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Nuove Musiche
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Il Castello Incantato incanta
servizio di Antonio Ferdinando Di Stefano FREE
MODENA - Domenica 16 dicembre 2018 è andata in scena presso il Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” la fiaba musicale di Marco Taralli con il libretto di Fabio Ceresa dal titolo Il Castello Incantato. Cominciamo subito dicendo che i dubbi relativi a quale tipo di operazione artistica stavamo per recensire si sono dissolti dopo i primi passi dell'ouverture
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Opera dalle Isole
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Ottima la ripresa di Bohčme
servizio di Salvatore Aiello FREE
PALERMO - La Stagione 2018 del Massimo si è conclusa, sotto le feste natalizie, con La Bohème opera di forte richiamo per le motivazioni che continuano a fare presa sui pubblici di tutto il mondo, in pieno contrasto con quanto la critica ebbe a dire alla prima nel 1896 a Torino : «Bohème opera mancata, non farà giro»; invece Nappi, de La
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Opera dall Estero
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Luisa Miller ricamata da Benini
servizio di Simone Tomei FREE
MONTE-CARLO - Ho sempre creduto che Luisa Miller sia uno dei titoli più belli di Giuseppe Verdi: Kabale und Liebe di Friedrich von Schiller è il tema su cui Salvatore Cammarano elabora il libretto per il Cigno di Busseto che sarà rappresentato la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli l’8 dicembre 1849. E io ritengo che la Luisa Miller sia davvero
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Pianoforte
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Ecco la Carini, ecco Schumann
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La musica pianistica di Robert Schumann... e il recital di Maria Cristina Carini nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" per la stagione cameristica del Circolo Frescobaldi. Ecco le due motivazioni che hanno indotto il pubblico ferrarese alla partecipazione dell'appuntamento musicale. Se poi si tratta del 18 pezzi caratteristici
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Vocale
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La Balbo splendida protagonista
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Il soprano Elisa Balbo, incantevole Desdemona nell’Otello della Trilogia verdiana, è tornata a Ravenna per esibirsi nella Sala Corelli del Teatro Alighieri il 9 dicembre 2018 nei “Concerti della domenica” organizzati dall’Associazione Angelo Mariani, dimostrandosi perfettamente a proprio agio, quanto a duttilità vocale, anche in un repertorio
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Opera dal Centro-Nord
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Torna la Carmen che uccide
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - E' ormai lontano il termine delle polemiche e degli anatemi contro la Carmen che non muore andata in scena un anno fa al Teatro del Maggio che fu fonte di esagitati sproloqui per ogni dove; la Carmen di George Bizet, diventata oramai un titolo di repertorio della Fondazione Fiorentina, ha trovato nuovamente albergo sulle tavole del
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Eventi
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Guardati intorno č la nuova stagione
servizio di Edoardo Farina FREE
CESENA - Conferenza stampa del Teatro Comunale “Alessandro Bonci” promossa da ERT, Comune di Cesena ove in data 21 settembre 2018 è stata definita la nuova programmazione della stagione invernale 2018/19 caratterizzata da un luogo inteso come confronto, esplorazione e dialogo, spazio che si fa filtro e racconto del nostro vivere,
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Opera dal Centro-Nord
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Le due facce di Rigoletto
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Il Rigoletto del 28 novembre 2018 andato in scena al Teatro Alighieri è ambientato a Mantova, e possiede, come il suo ambiguo protagonista, due facce: da una parte la corte dei Gonzaga lussureggiante di pitture manieriste (la camera degli sposi di Mantegna incornicia il talamo in cui verrà sedotta Gilda rapita), dominata
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Opera dal Centro-Nord
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Ovazioni finali per l'Otello
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Il 25 novembre, giornata mondiale della violenza sulle donne, è andato in scena al Teatro Alighieri il più celebre “femminicidio” operistico: Otello dall’omonimo testo teatrale di William Shakespeare, musica di Giuseppe Verdi, libretto di Arrigo Boito, antico detrattore verdiano che seppe riportare il maestro alla creazione a 16
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Opera dall Estero
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Trionfo per Samson et Dalila
servizio di Simone Tomei FREE
MONTE-CARLO - Ho scelto di iniziare il mio scritto con queste pennellate frutto dei miei studi e delle mie letture di approfondimento prima della visione dell’opera Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns la cui rappresentazione si è concretizzata domenica 25 novembre 2018 al Grimaldi Forum - Salle de Princes quale titolo inaugurale della
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Classica
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Progetto Lauter per Courbet
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Curato dall’Associazione “Lauter” in collaborazione con Ferrara Arte in occasione della mostra Courbet e la Natura allestita nel Palazzo Dei Diamanti, il 22 novembre 2018 presso il Teatro Comunale “Claudio Abbado” della città estense nell’ambito della stagione 2018/2019 di Ferrara Musica, è andato in scena un suggestivo concerto
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Opera dal Centro-Nord
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Nabucco molto molto bello
servizio di Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - È un Nabucco biblico-archeologico colossale che oltrepassa i confini della scena, azzera le barriere dello spazio e del tempo e scatena la fantasia ad aprire la "Trilogia d’Autunno 2018" del Teatro Alighieri. La prevaricazione del potere sull’individuo, il filo conduttore delle tre opere in programma, si configura in ogni tempo con la falsità dei
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Diario
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Lezione cantata sulla 'parola scenica'
Simone Tomei FREE
PIOMBINO - Raccontare l’esperienza vissuta in un fine settimana a sud di Livorno è per me non solo piacevole ma anche motivo di orgoglio: nel pomeriggio di sabato 17 novembre 2018 ho infatti condiviso il palcoscenico del Teatro Metropolitan di Piombino con un grande artista che, come spesso ho avuto modo di affermare a voce e per iscritto
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Opera dal Nord-Est
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Applauditissimi i Puritani
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Grande serata alla prima di I Puritani di Vincenzo Bellini al Teatro Verdi di Trieste, preceduta da una attesa carica di aspettative. L’aver scelto poi Katia Ricciarelli per la regia ha creato una forte esposizione mediatica. Il Verdi ha deciso questo titolo per l’avvio di stagione, l’ha affermato il sovrintendente Stefano Pace durante una delle
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