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Successo di pubblico a Ravenna per un allestimento innovativo ma nel solco della tradizione |
Attualitā e mito di Don Giovanni |
servizio di Attilia Tartagni |
Pubblicato il 16 Gennaio 2018 |
RAVENNA - Il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart ha aperto col botto la stagione invernale di lirica e danza al Teatro Alighieri di Ravenna, il 12 e 14 gennaio 2018, facendo il tutto esaurito. Hanno convinto l’Orchestra Giovanile Cherubini diretta dal M° Matteo Beltrami, quarantenne direttore musicale del Teatro Coccia, già direttore in vari teatri italiani, la scenografia monumentale dei Premi Oscar, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, e i raffinati costumi di Maurizio Galante ispirati al pittore settecentesco inglese Thomas Gainsborough; molto apprezzata è stata la regia di Giorgio Ferrara, formatosi come aiuto regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti, una lunga esperienza da regista e da attore, già titolare di prestigiose cariche istituzionali a Parigi, oggi direttore artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto. Co-prodotta fra il Teatro Alighieri, il Festival di Spoleto e il Teatro Coccia di Novara, proposta a Spoleto con un cast in parte diverso e con altro direttore d’orchestra, la rappresentazione ha cristallizzato il capolavoro mozartiano nei suoi quasi duecentocinquanta anni di storia caratterizzando i personaggi con costumi d’epoca ma in una collocazione sostanzialmente atemporale di matrice spirituale. Il regista Ferrara, insieme alla collaboratrice René de Ceccatty, ha concepito una sorta di “danza macabra” dove vita e morte, viventi e fantasmi si confrontano costantemente sulla scia di una autorevole interpretazione del filosofo danese Sören Kierkegaard”, senza con questo esaurire le possibilità espressive di un’opera straordinariamente aperta alle interpretazioni, anche troppo se pensiamo alla regia di Vick a Jesi, debordante di scene erotiche spinte, con Leporello a leggere da cellulare il catalogo delle donne conquistate dal suo padrone. Scevro da tali eccessi, Giorgio Ferrara ha coniugato elegantemente fedeltà e originalità senza soggiacere né alla tradizione né alla trovata sorprendente, guidato dall’idea sottesa all’intera opera, il rapporto “eros - thanatos” di antichissima memoria.
Un purista del canto vocale probabilmente elencherebbe le pecche di un canto maschile troppo orientato al baritonale più che in chiave di basso, ma l’insieme è stato armonioso e di grande soddisfazione, come testimoniano gli applausi a scena aperta e la standing ovation finale che ha premiato i cantanti nonché il Coro San Gregorio Magno di Ferrara guidato da Mauro Rolfi. In fondo non è la perfezione che fa grande l’opera, ma l’espressività e Don Giovanni è stato bene incarnato dal basso greco Dimitris Tiliakos, per quanto meno caratterizzato, anche per via di scrittura, del poliedrico Leporello di Andrea Concetti, mentre il tenore Giulio Pelligra e il basso Cristian Saitta sono stati rispettivamente Don Ottavio e il Commendatore, quest’ultimo di notevole incisività drammatica. Ottima la prova vocale e leggiadra la presenza delle tre soprano da sole o in coro, in particolare Lucia Cesaroni nel ruolo di Donna Anna, ma anche Francesca Sassu (Donna Elvira) e Arianna Vendittelli (Zerlina) con a fianco un Daniel Giulianini (Masetto) in gran forma che si è confermato interprete di qualità nel Teatro Alighieri dove avvenne il suo debutto.
Principalmente va reso omaggio al grande spettacolo, che dilata il palcoscenico, acchiappa l’attenzione del pubblico per non mollarla mai, rende memorabili musica e visione fornendo una lettura originale di un capolavoro (ahi! quanto è duro cimentarsi con questa tipologia di opere) che ha particolarmente coinvolto il pubblico per via di accorgimenti scenici del secondo atto e grazie all’uso sapiente delle luci, a tratti soffuse come leggiadre evanescenze, a tratti invasive fino a trasformare tutto lo spazio teatrale, platea e palchi compresi, in un ambiente luciferino, opera del design Fiammetta Baldisserri. Il Don Giovanni debuttò con successo a Praga nel 1787, e anche in questa rappresentazione mantiene un margine di mistero, quasi di incompiutezza, specialmente nel personaggio cardine del seduttore incallito, pronto a conquistare ogni femmina che incrocia e ad abbandonarla subito dopo. L’opera è ambigua anche nella sua definizione di “dramma giocoso” in quanto combinazione di drammaticità e comicità, realismo e invenzione. Del resto Don Giovanni appartiene alla commedia dell’arte e alla letteratura non meno che all’immaginario collettivo, mito del passato che continua a fare presa nel presente, dunque è appropriato collocarlo nel Settecento che la pittura ci ha tramandato ma in una dimensione spaziale spirituale che lo traghetta oltre il suo tempo. Impossibile non essere incantati dalla dicotomia tragi-comica, dalla declamazione del catalogo delle conquiste, dalle dinamiche che si traducono in monologhi, recitativi e strepitosi canti all’unisono mentre il finale si annuncia fin dal primo momento come punitivo di una dissolutezza inaccettabile per l’ordine sociale costituito, per le vittime (ma quanto corree?) e ancora di più per padri e mariti offesi. Il mito di Don Giovanni continua a operare anche nell’attualità dei tempi nostri, pur rischiando grosso, come dimostrano le recenti tardive denunce nei confronti di seduttori resi irresistibili dal loro potere più che dal loro fascino personale. L’opera evidenzia la palese o subliminare complicità fra chi è in modo compulsivo spinto a sedurre e le donne che si abbandonano dimentiche dell’onore proprio e dei compagni, salvo coalizzarsi per la vendetta postuma una volta sfumato l’oggetto del desiderio: Vivan le femmine, viva il buon vino, sostegno, gloria d’umanità! canta libero e spavaldo Don Giovanni, convinto assertore dei piaceri terreni. L’ingordigia sessuale combatte il terrore della Morte, ma le ombre sono più forti dei vivi e il “dissoluto punito” precipiterà negli inferi, separato per sempre dagli offesi che, intonando coralmente Questo è il fin di chi fa mal / è de’ perfidi la morte / alla vita è sempre ugual rivolti al pubblico, sembrano rimettersi al suo giudizio. Così finisce Don Giovanni, Mito destinato forse a sparire nell’evoluzione dei rapporti umani (mai come oggi se ne è avuto sentore), ma sopravvive impavido nei versi di Lorenzo Da Ponte e nella musica di Mozart, straordinaria nell’esaltare e talora contraddire quelle parole stesse. Del resto l’ouverture contiene già tutto prima che esso si compia in scena. Non c’è tregua neppure nell’intervallo: parole si illuminano in forma di aforismi sul sipario chiuso, perché sia chiaro a tutti che l’opera non è solo un’esperienza sensoriale uditiva e visiva, ma è sostanzialmente un viaggio interdisciplinare che stimola l’intelletto e la fantasia. Andare all’opera equivale a immergersi nella cultura a tutto tondo, per cui non si dovrebbe mai lasciare il teatro senza la locandina per ripensare alla rappresentazione, anche quando, come in questo caso, è la nuova ed ennesima produzione di un capolavoro già visto e metabolizzato.
Crediti fotografici: Foto Antonelli AGF per il Teatro Alighieri di Ravenna
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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