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L'opera su libretto di Piave rielaborato da Boito ha incontrato un buon successo a Ravenna |
Boccanegra ha convinto l'Alighieri |
servizio di Attilia Tartagni |
Pubblicato il 06 Marzo 2018 |
RAVENNA - Corsaro, Doge illuminato, uomo di buoni sentimenti: così è apparso Simon Boccanegra il 2 e il 4 marzo 2018 al Teatro Alighieri nell’opera di Giuseppe Verdi su versi di F. M. Maria Piave ispirati da Guitiérrez, già autore del soggetto del “Trovatore”. Dopo il clamoroso insuccesso del debutto, paragonabile soltanto a quello di “Traviata”, Verdi rivisitò l’opera 25 anni più tardi, con aggiunte e modifiche di Arrigo Boito preannunciandovi quella svolta linguistica che realizzerà nell’Otello ed enfatizzerà nel Falstaff. La rappresentazione vista a Ravenna scaturisce da un progetto della Fondazione Teatri di Piacenza e del Teatro Alighieri a cui si è aggiunta quest’anno l’Opéra di Marseille ed è allestita dal Progetto Opera Laboratorio - costruito attorno a percorsi con giovani cantanti - curato dal baritono Leo Nucci, cantante sempre attivo e recente interprete di Simon Boccanegra alla Scala, intenzionato a restituire al pubblico la sua esperienza pluriennale nei maggiori teatri mondiali, qui in veste di regista insieme al collaboratore Salvo Piro. Risultato: un successo strepitoso; e la ragione è nella virtuosa sinergia che sovraintende a questa opera che non è fra le più conosciute ma meriterebbe di esserlo. Il pubblico della lirica già selezionato a priori, ma proponendo spettacoli non degni si rischia di demotivarlo. Leo Nucci in proposito ha le idee molto chiare: dare massimo risalto alla musica, al canto e alla visione, elementi inalienabili dell’opera. Se i personaggi verdiani vanno più vissuti che interpretati, ciò è tanto più vero in quest’opera che si connota per i contenuti storici, politici e sociali e in cui, per le mutate caratteristiche espressivo-stilistiche, la famosa “parola scenica" verdiana acquisisce una maggiore rilevanza.
Il baritono bulgaro Kiril Manolov, già all’Alighieri come Falstaff e come Tonio in Pagliacci, ha dipinto Simon Boccanegra con colore vocale e sfumature emotive che poi nell’opera sono la stessa cosa, facendo amare l’ex-corsaro divenuto Doge che scoprendosi padre si scioglie d’amore per la figlia ritrovata, uomo di governo tanto illuminato da sanare i conflitti fra le opposte fazioni e superare i torti subiti in nome del superiore bene comune. Questa semplice e raramente applicata regola etica-politica viene esercitata da Simon quando smonta la ferocia di chi grida “Guerra a Venezia” con il concetto “Adria e Liguria hanno patria comune!”, dissuadendo dal ricorrere alle armi. Sua figlia Maria, piena d’affetto per il padre ritrovato e giovane donna innamorata, è incarnata dal soprano Clarissa Costanzo che ha nelle sue corde tanto il dramma che le agilità unite a un’ appassionata presenza scenica. Con lei Simon ristora le sue ansie di Doge perché, come afferma portando una coppa alle labbra Perfin l’acqua del fonte è amara al labbro dell’uom che regna, ancora ignorando di essere stato avvelenato dall’irriducibile nemico Albiani. La sua statura di uomo di governo si evidenzia nella Sala del consiglio quando seda i disordini popolari invocando pace e amore nel primo atto che si conclude con la maledizione di Paolo Albiani (l’incisivo baritono Ernesto Petti), un’invettiva che nasce come canto corale e si trasforma in un sussurro ripetuto, forse una delle scene di maggiore drammaticità del teatro verdiano che quanto a pathos non è da meno del duetto del primo atto fra padre e figlia, sequenza di toccante lirismo. Il basso Mattia Denti è stato efficace ma non abbastanza incisivo nell’esprimere il Lacerato spirto di un personaggio come Jacopo Fiesco, a cui Simon per amore sottrasse la figlia e che scoprirà in Maria la nipote perduta. Ha completato egregiamente il quadro Ivan Defabiani, tenore che ha tradotto in canto l’irruenza eroica, l’intemperanza giovanile, la passione e il dolore di figlio, salvo scegliere di affiancare Boccanegra fino ad essere da questi investito della successione. Appropriati sono apparsi Ernesto Petti, Cristian Saitta, Paola Lo Curto e Jenish Ysmanov. Il direttore e concertatore Pier Giorgio Morandi sul podio dell’Orchestra Italiana ha esaltato sia le grandiose atmosfere che le minime sfumature, qui altrettanto importanti del cantato privo, per quanto concerne Boccanegra, di arie per cui, come scrisse Verdi, non bastano come nel Rigoletto voce e anima, bisogna letteralmente costruire il personaggio (e Kiril Manolov l’ha fatto alla grande). Il popolo genovese, parte ineludibile anche di questa drammaturgia verdiana, è stato bene incarnato dal Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati. La scenografia racconta Genova nei palazzi e nei simboli, sorprende con il surreale giardino e si allarga al porto sul mare alluso da parole e musica sotto un cielo che si trasforma in simbolico varco grazie alle luci di Claudio Schmid. Eccesso di mimesi e di realismo? No, semplicemente fedeltà al libretto e alla musica: In mar! in mar! Perché in suo grembo non trovai la tomba? si chiede Simon ormai condannato dal veleno a spirare di fronte al mare che ne ha segnato la vita, confortato dalla figlia amorosa e accompagnato dal compianto del suo popolo, una cordata di dolente umanità che si oscura fino ad annientarsi contro un cielo che diventa luce totale.
Si parla tanto di valori da trasmettere ai giovani. Si ritiene che in questa opera ce ne siano tanti, politici, etici, sociali e umani e su tutto emerge il buon governo del popolo, valore niente affatto scontato, ieri come oggi. Per concludere il discorso dei valori sperando non suoni retorico, una rappresentazione come questa è un valore oggettivo che esalta talento e professionalità, quelli con cui Artemio Cabassi ha ideato stupendi costumi che definiscono i personaggi nel tempo e nello spazio. «Nella prima scena se il Palazzo di Fieschi è di fianco, bisogna che sia ben in vista di tutto il pubblico, perché è necessario che tutti veggano Simone quando entra in casa, quando viene sul balcone e stacca il lanternino: credo d’averci cavato un effetto musicale che non voglio perdere causa la scena….Se fossi un pittore farei certamente una bella scena, semplice e di grande effetto….»: lo scriveva Giuseppe Verdi, uomo di teatro che avrebbe certamente gioito delle visioni dello scenografo Carlo Centolavigna, co-artefice di questa “ripetizione virtuosa di un prodotto antico” che cresce su se stesso e, altra rarità, nel tempo anziché depauperarsi assume nuovo valore spingendo il pubblico a riscoprirla ogni volta come fosse la prima.
Crediti fotografici: Gianni Cravedi per Ufficio stampa del Teatro Alihieri di Ravenna Nella miniatura in alto: il baritono bulgaro Kiril Manolov (Boccanegra) Sotto in sequenza: panoramiche di Gianni Cravedi sull'allestimento
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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