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Il capolavoro di Giacomo Puccini ripensato in chiave pandemica dal regista Stefano Monti |
La Tosca dei tre cerchi |
servizio di Athos Tromboni |
Pubblicato il 07 Agosto 2020 |
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Voglia di ritornare all'Opera. Non solo per il pubblico ma anche per gli artisti, che in questo periodo stanno subendo una "cura dimagrante" di scritturazioni senza precedenti, viste le cancellazioni e i rinvii (alla meno peggio, il ridimensionamento) dei cartelloni lirici di tutto il mondo. E in tale contesto la voglia non ci ha messo molto a fare il tutto esaurito nel Gran Teatro all'Aperto di Torre del Lago, per la Tosca (sia alla "prima" di ieri sera, 6 agosto 2020, sia per l'unica replica del prossimo 14 agosto); ma è annunciato il sold-out anche per la successiva Madama Butterfly, in programma domani sera, 8 agosto, con replica il 21 agosto 2020. Tornando a Tosca, si tratta di un nuovo allestimento del Festival Puccini, affidato alla firma del regista Stefano Monti. In attesa dello spettacolo (novità, questa) l'opera è stata preceduta, ieri sera, da un'intervista dal vivo fatta da una presentatrice ad un musicologo - probabilmente un'emittente locale collegata al Festival, o lo streaming del Festival stesso - con la quale venivano spiegati al pubblico trama e "retroscena" della composizione del sor Giacomo Puccini, scritta agli albori del Novecento; l'ascolto dal vivo dell'intervista dal vivo non era di quelli attenti, perché la stessa intervista era fatta mano a mano che il pubblico affluiva ai posti assegnati, opportunamente distanziati secondo le norme anti-Covid; perciò l'importante non era tanto il messaggio musicologico, quanto l'intrattenimento culturale pre-rappresentazione e, naturalmente, (se c'è stata) la messa in onda del servizio che ha potuto raggiungere molti più spettatori di quanti assegnati al Festival Puccini dalle disposizioni di contenimento della pandemia. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allestimento di Tosca, il regista aveva spiegato il perché delle scelte fatte (recitazione, ambientazione, scenografia, ecc.) il cui sunto era ben scritto nel programma della serata che riportiamo con il virgolettato: «Tre grandi cornici nella forma perfetta di cerchi dominano la scena per contenere l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso l’attuale pandemia, mentre la luce, quella accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare la necessità di distanziamento in momenti di corpo a corpo, come l'accoltellamento di Scarpia. Il colore nero, rappresentazione del mistero e della morte, è il colore che domina la scenografia di Tosca, mentre al disegno luci di Eva Bruno è affidato il compito di trasmettere valori emozionali e pittorici, ma in questo allestimento anche funzionali. Cosa meglio della luce accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare la necessità di distanziamento in momenti di corpo a corpo, come l'accoltellamento di Scarpia? Saranno gli spettatori a completare nell’immaginario il gesto di Tosca che afferra il pugnale sprigionando un lampo di aggressività quale salvezza per lei e l’oggetto del suo amore.» E infatti il vero colpo di genio della serata è stato quello di abbagliare il pubblico con potenti riflettori che dal proscenio inondano la platea, impedendo la vista dell'accoltellamento di Scarpia; è la frazione di un secondo, ma è quanto basta per far sobbalzare sulla sedia chi s'apetta di vedere la vendetta della donna contro il tiranno.
Per quanto riguarda il resto dell'allestimento, sì, certamente l'idea dei tre grandi cerchi-cornice che fanno da fondale all'azione in primo piano, ha avuto funzione suggestiva, ma anche distraente quando all'interno degli stessi cerchi comparivano immagini pittoriche cruenti, sedie vuote, andirivieni di comparse, danze stilizzate, immagini distorte (dentro lo specchio del cerchio centrale) delle realtà rappresentate dalle scene che si susseguivano: una metafora ulteriore, come il colpo di luce acccecante sul pubblico spiegato dal regista? Va bene, accettiamola come tale, senza meraviglia, né acribia, tanto non c'è più nessun regista contemporaneo che possa meravigliarci per le proprie trovate extratestuali, e viviamo (rassegnandoci) "il rinnovamento dell'Opera"... Non possiamo pronunciarci compiutamente sulla recitazione... o meglio, l'impressione avuta è che ci sia stato più che una recita, un concerto in costume, per la scollatura della recitazione dalla significanza dei momenti drammatici. Ma diamo la colpa alle norme anti-Covid, perché se non si può cantare bocca-a-bocca o profondersi in abbracci languenti, bisogna adattarsi e anziché recitare come fede comanda, furbizia vuole che le arie vengano cantate sul proscenio trascurando il momento drammatico; e così i duetti, lui da una parte, e lei da altra parte del proscenio. Insomma, una recita senza recitazione, se non quando il libretto dell'opera prevede che ci sia una distanza scritta nella drammaturgia e non un distanziamento forzato dalle norme sanitarie. Ma il proibito "vicino" là dove i personaggi non possono proprio non essere a contatto è stato bypassato da Monti con l'unione dei corpi attraverso un medium inerte , di volta in volta un bastone da passeggio, uno scialle, una sedia, un oggetto qualsiasi. Altra trovata geniale imposta dal fare necessità virtù... Per completare le citazioni dello staff che ha inventato questa nuova produzione assieme al regista Stefano Monti, che ha curato anche le scene e i costumi, vanno lodati il disegno luci di Eva Bruno, e il lavoro discreto ma importante del sound-designer Luca Bimbi, di funzionale supporto per un teatro all'aperto quale quello di Torre del Lago. Il cast era di prima grandezza: Amarilli Nizza nei panni di Floria Tosca, una cantante-attrice fra le migliori oggi per il repertorio pucciniano più spinto; e a Torre del Lago, quest'anno, ha confermato quella sua vocazione ormai di lunga durata. Ottima prestazione anche per il tenore Amadi Lagha al suo debutto nel ruolo di Mario Cavaradossi: applauditissimo dal pubblico ha però negato il bis di E lucevan le stelle a lungo richiesto da numerosi spettatori. In piena forma e in ottima sintonia con il personaggio del Barone Scarpia ci è sembrato il baritono Devid Cecconi: ottima prova, la sua, che lo conferma legittimo aspirante al ruolo ai più alti livelli, per i prossimi decenni. Maiuscola la prova di Claudio Ottino nei panni del Sagrestano, e bravi anche tutti i comprimari: Davide Mura (Cesare Angelotti), Marco Voleri (Spoletta), Alessandro Ceccarini (Sciarrone), Massimo Schillaci (Carceriere) e il giovane Nicholas Ceragioli (Pastorello). Buona la prestazione del coro, sia le Voci Bianche del Festival Puccini (direttrice Viviana Apicella), sia quello degli adulti (maestro del coro Roberto Ardigò).
Quel che ci è piacuta di meno, di tutto lo spettacolo, è stata la concertazione e direzione di Alberto Veronesi sul podio dell'Orchestra del Festival: per il nostro gusto ha scelto dei tempi troppo lenti, smoccolando i momenti più elegiaci del lirismo pucciniano; e diluendo le fasi concitate dentro una pretesa di sinfonismo che non si combina con la drammaturgia; sia nelle arie, sia nei pezzi d'assieme. Nostra impressione soltanto? Può darsi, fatto sta che avendolo applaudito senza riserve tante altre volte, stavolta il nostro plauso e gli applausi sono stati meno, molto meno, convinti. Serata serena sul lago di Massaciuccoli, temperatura non torrida, leggera brezza rinfrescante a partire dalle ore 23 circa quando la luna calante ha mostrato i suoi tre quarti inondando comunque di luce soffusa la notte della Tosca.
Crediti fotografici: Ufficio stampa del Festival Puccini di Torre del Lago Nella miniatura in alto: Amarilli Nizza applauditissima nel ruolo di Tosca Al centro: una bella panoramica sull'allestimento Sotto, in sequenza; Claudio Ottino (Sagrestano); Amadi Lagha (Cavaradossi) e Amarilli Nizza; ancora la Nizza con Lagha e poi con Devid Cecconi (Scarpia)
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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Opera dal Nord-Ovest
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... e il Coro fa 90!
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Siamo a Passy e correva l’anno 1863: dopo aver finito di comporre il suo ultimo "péchés de veillesse" La Pétite Messe Solennelle, così il Gioachino Rossini infiorettava lo spartito musicale: «Bon Dieu - La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique Sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée Musique? J’etais né
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Opera dal Nord-Est
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Ballo in maschera suggestivo
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Uno scorcio di stagione 2023 col botto quella del Teatro Filarmonico con la rappresentazione di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi: la regista Marina Bianchi firma un allestimento classico del Teatro Regio di Parma con le ritrovate scene del 1913, dipinte da Carmignani. Fondali e principali di carta, dallo straordinario effetto tridimensionale,
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