Archivio giornale www.gliamicidellamusica.net

Luci e ombre per l'opera di Nino Rota andata in scena nel Teatro di San Carlo

Cappello di paglia stropicciato

servizio di Simone Tomei

Pubblicato il 14 Maggio 2018

180514_Na_00_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_ElenaBarbalichNAPOLI - Meravigliosa, affascinante, ammaliante, divertente... sono questi alcuni aggettivi con cui si può incorniciare Il cappello di paglia di Firenze, uno dei capolavori assoluti del Teatro Musicale del '900 scritto quasi per divertimento da Nino Rota nel 1945, ma la cui prima rappresentazione avvenne solo nel 1955 allorché il direttore del Teatro Massimo di Palermo, Simone Cuccia, "costrinse" il compositore a terminarla. Il successo della ‘prima’ fu strepitoso e determinò una circolazione inusitata per un’opera del Novecento, in Italia ripresa nel 1956, 1957, 1958 alla Piccola Scala di Milano, con la regia di Giorgio Strehler, fino al 1987 a Reggio Emilia, con l’allestimento di Pierluigi Pizzi e al 1996 a Catania; e non manca neppure l’incisione discografica diretta dall’autore stesso, del 1975. La farsa musicale in quattro atti e cinque quadri trae spunto dal vaudeville Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Labiche e Marc Michel nella trasposizione librettista dello stesso compositore e dalla di lui madre Ernesta Rota Rinaldi.
Lo scrittore Eugenio Montale in qualità di fine critico musicale commentò con queste parole: "Ottima musica di scena" in occasione della ripresa milanese del 1958; e infatti il grande merito della partitura presso il pubblico è nell’immediata comunicatività di un linguaggio piacevole e scopertamente tonale: un demerito presso la critica che spesso, in passato, ha preso le distanze da questa posizione “tardiva" di Rota, riducendolo a ‘cinematografaro’ e tendendo a ignorare la sua pur consistente produzione non filmica che comprende anche musica strumentale e sacra.
La sua perfetta rispondenza tra progettualità e realizzazione; il concretarsi, in essa, di una drammaturgica musicale degna di tal nome; la qualità di un’invenzione musicale che si fa teatro pur non rinunciando affatto ai propri valori assoluti, fanno sì che tale partitura emerga, col carisma di una vitalità ben tangibile, su quelle delle altre opere che di tanto in tanto il compositore, tra una colonna sonora e l’altra, lanciava nell’orbita della Musica insieme con le pagine sinfoniche, cameristiche, chiesastiche, di balletto.
(Nino Rota, oggi più di ieri; Giovanni Carli Ballolla).
Ed è proprio in questa partitura che trova il suo naturale ritmo in un ordinato tourbillon dove assurdo e razionale trovano una loro naturale simbiosi, che Nino Rota ci fa assaporare i ritmi, i colori, i sapori e le emozioni dei compositori che popolano, sacri vaganti, il giardino d’Armida del Comico in musica; affronta l’opera buffa, l’opéra-comique e l’operetta, Rossini, Offenbach e Lehár, adocchia Verdi e ci fa respirare Puccini, ma tutto questo per il compositore non è copiare, bensì esternare quel profondo senso di gratitudine verso coloro che lo hanno preceduto; non scimmiotta, bensì coglie aspetti e li rielabora con sapiente inventiva.
Fellini così parlava: "La natura medianica della sua creatività, quel suo misterioso, lieve aleggiare tra l’estremo aplomb professionale quella distratta e quasi infantile noncuranza che lo faceva muovere in una zona lieta, serena, fantastica, con una sorta di presenza-assenza gli sarebbe stata anche questa volta, e più che mai, da guida indefettibile".
E' cosi che il "motivo" un tempo celebrato come ingrediente primario e indispensabile del teatro musicale (“Non si può far opere senza motivi”, affermava Bizet; “Gli manca il motivo”, bofonchiava Verdi alle spalle di Boito), e che nel Novecento verrà isolato nel ghetto della musica di consumo, trova in Rota una resistenza che non si può definire né polemica né teoretica, ma semplicemente spontanea come Fedele D’Amico nitidamente ci descrive: "L’inattualità di Nino Rota è oggi qualcosa di unico. Non che gli altri compositori d’oggi, grandi o piccoli, siano meno inattuali di lui, intendiamoci: quasi tutta la musica d’arte degli ultimi cinquant’anni può dirsi per certi aspetti inattuale. Ma in altro modo. Il compositore “moderno” è inattuale nel senso che fra la sua musica e quella che la società del suo tempo sente come musica naturalis, cioè come formulazione naturale del suo sentimento musicale spontaneo, non corre necessariamente un rapporto... Il suo contrassegno tipico è un dualismo netto tra l’elaborato finale e i suoi dati iniziali (temi, stili determinanti, l’idea stessa di Musica), i quali vanno distanziati, descritti, commentati, insomma criticati, mai assimilati senza residui, mai restituiti alla spontaneità originaria... Ora la sua brava inattualità Nino Rota la raggiunge anche lui, ma per via opposta, cioè ignorando questo procedimento. La gente crede di scandalizzarsi perché trova nella sua musica relazioni tonali sempre esplicite, simmetrie melodiche fondate sulle canoniche otto battute, eccetera; ma si sbaglia: lo scandalo è che cose del genere siano ammesse nella sua partitura come naturali, invece di essere messe tra virgolette... Il senso di una posizione alla Rota sta nel fare appello a una società clandestina, quella dei coeurs simples, tranquillamente testimoniando la permanenza di sentimenti e valori ingenui, attraverso stili e convenzioni dichiarati fuori corso. (da Una lampada piena di sentimenti, in L’Espresso, 21 gennaio 1968).

180514_Na_01_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_phFSqueglia

Non si può parlare di questo spettacolo senza dare qualche nozione elementare ancorché non esaustiva dell'Opera rotiana e questo ci permette di addentrarci dentro questa produzione proposta dal Teatro San Carlo di Napoli che si è valsa di un allestimento della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
Elena Barbalich regista, Tommaso Lagattola scenografo e costumista, Marco Giusti luci e Danilo Rubeca coreografo e aiuto regista, hanno confezionato una pièce teatrale di altissimo livello e di gran gusto in cui quel tourbillon frenetico, ma sempre ben ordinato e scandito dalla pregnante realtà, hanno trovato quell'ambito di realizzazione piena e felice di cui l'occhio appagato e felice ha potuto godere per le due ore di spettacolo.
La stessa Barbalich in una ripresa savonese così si esprimeva nelle sue note di regia: "... Lo stesso Labiche definiva la sua commedia "un animale a mille zampe" che fa sbadigliare il pubblico, quando rallenta e lo fa fischiare, quando si ferma. In questo, più che in altri casi, la comicità è plausibile solo nell'accettazione di un codice dell'assurdo, che rende possibile tutto. Quel codice è garantito dalla mediazione dichiarata della finzione teatrale. Per questo, con lo scenografo Tommaso Lagattolla, abbiamo evidenziato la presenza filtrante del teatro attraverso un boccascena luminoso, che riconduce esteticamente agli spettacoli di varietà. La "folle giornata" non sembra tanto svolgersi nel frenetico passaggio da un luogo all'altro alla ricerca del cappello, quanto rappresentare vettorialmente una corsa a vuoto, risolta nella scoperta finale che l'agognato cappello si trovava fin dall'inizio dell'opera sotto il naso di Fadinard. Per conferire l'idea della finzione come codice essenziale di fruizione e per trasmettere al design della scena il carattere cinetico del ritmo drammaturgico abbiamo pensato di riferirci alla pittura suprematista di Malevic, al cubismo di Léger, all'orfismo di Sonia Delaunay, tutti movimenti che celebravano la libertà della forma cromatica attraverso l'astrazione. Altro riferimento sono alcune istantanee di Eli Lotar che, fotografo di Buñuel, riproduce l'immagine astratta attraverso il particolare architettonico, svincolato dai parametri del realismo fotografico. Il mondo bidimensionale di alcune correnti dell'arte figurativa dei primi decenni del Novecento è sembrato il più adatto, per la sua aderenza all'estetica cinematografica del periodo, a costituire il fondale e il commento alla folle vicenda di Fadinard, per descrivere un mondo in cui la comicità, nella sua aerea eleganza, si manifesta nell'espressione di un'esplicita dimensione giocosa. Abbiamo pensato che il parametro del gioco fosse coerente con la sottile ironia che pervade la musica di Rota, non a caso compositore prediletto da Fellini, dove sembra di intravedere la sottile traccia di un filo rosso percorrere un'estetica che riconosce nell'assurdo la sua poetica più profonda."

180514_Na_02_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_facebook_phFSqueglia

Ho desiderato riportare con precisione le parole della regista Elena Barbalich proprio per cercare di dare ancor più corpo e significato al mio racconto che come al solito non potrà mai essere esaustivo nel riportare le emozioni e le impressioni suscitate da questa visione; i colori seguono la musica e dipingono assieme ad essa le varie scene con ispirata genialità: colpisce nel lavoro dell'equipe questa varietà di tonalità che oscillano dal bianco candido del primo atto, a quelli più sgargianti del secondo per sprofondare in un tetro cupo del terzo per riemergere con piena luminosità alla fine dell'opera; l'aderenza al libretto redatto dallo stesso compositore con la collaborazione della madre è encomiabile grazie all'uso di tanti piccoli gesti ed oggetti che ne impreziosiscono il lavoro; i personaggi sono sviscerati in tutte le loro sfaccettature e si nota una cura particolare, forse quasi maiacale, del gesto, dell'espressione facciale e del gusto nella pronuncia delle parole in stile "comique"; in ultimo di grande efficacia scenica sono i cambi scena a vista in controluce in cui emergono solo le sagome dei mimi che spostano con eleganza le scene usate "ricostruendo" il palcoscenico con le successive facendo pregustare con l'immaginazione quello che da lì a poco avverrà.
E poi c'è la musica con quel frenetico intersecarsi di temi che sin dalla sinfonia ci fa viaggiare con la mente dal '700 al '900 inoltrato; musica in cui il Direttore toscano

180514_Na_03_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_phFSqueglia

Valerio Galli si è profuso con un impegno encomiabile per quello che riguarda la resa complessiva: a livello ritmico i tempi incalzanti e movimenti più cantabili si alternano durante il dipanarsi della partitura rendendo questo componimento molto ostico nella sua esecuzione; ma se l'impegno del Maestro concertatore non certo è mancato, il suono che ha reso l'Orchestra della Fondazione del Teatro San Carlo non è sempre stato dei migliori; le sezioni degli ottoni e dei legni hanno alternato momenti "corretti" ad altri più sgraziati evidenziando notevoli incertezze e imprecisioni; è noto e all'ordine del giorno che le prove di assieme siano state molto esigue e quindi il risultato finale non può essere attribuito semplicemente alla “responsabilità” del direttore che ritengo sia uno dei grandi giovani emergenti nel panorama lirico, di cui conosco le doti e di cui ammiro l'impegno e la sensibilità musicale.
Cartina di tornasole dell'esiguità delle prove e dei tempi di preparazione è stata la prova del Coro della Fondazione partenopea preparato dal M° Marco Faelli che se nelle scene collettive si è difeso in maniera appena sufficiente, nei momenti più intimi in cui solo alcune sezioni erano impegnate, ha rilevato notevoli lacune tali da poterlo definire molto impreparato; complessivamente anche nella sufficienza suddetta va rilevata però una esigua resa per amalgama di suono e una insicurezza negli attacchi che in più di una momento sono risultati molto incerti e poco incisivi; nell’alea del canto di sezione sicuramente la scena femminile delle "modiste" dell'intermezzo tra primo e secondo atto, si è rivelata la pagina più lacunosa dell'opera: voce e ritmo non hanno trovato un idilliaco connubio con l'orchestra e con un'emissione precisa evidenziando suoni piuttosto sgraziati e privi di quella amalgama necessaria ad un andamento scorrevole e fluido come richiesto dalla partitura.
Sul fronte dei protagonisti invece un ottimo cast ha fatto comparsa sul palcoscenico napoletano regalandomi per qualcuno un mio "primo ascolto" e  per altri una conferma di voci già apprezzate.

180514_Na_04_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_phFSqueglia

Recita dell'11 maggio - Secondo Cast
Nel ruolo del giovane Fadinard uno scoppiettante Filippo Adami che grazie ad una squillante, nidita e cristallina emissione ha saputo donare un personaggio ben delineato vocalmente ed altresì agile e a suo agio nelle frenetiche movenze, riuscendo ad amalgamare i due aspetti in maniera esemplare.
Ottimo il Nonancourt di Gianluca Buratto la cui vocalità irruente e tornita si è fusa con una mimica scenica da grande istrione del palcoscenico.
Matteo d'Apolito
giovane e valente bass-baritono pugliese ha delineato con grande professionalità un Beaupertuis di spessore; la voce corre e riempie il teatro con sonori armonici, il suono arriva con grande eleganza che trovano il culmine proprio all'inizio dell’aria, nell'empatica frase un sospetto repente si desta in me dove il primo suono sembra provenire proprio dalle viscere dell'intima “sofferenza” del momento.
Ottimo anche lo Zio Vézinet di Marco Miglietta di grande impatto scenico dotato di una voce squillante e fresca sicuramente adatto per ruoli più importanti.
Dario Giorgelè è stato un esilarante Tenente Emilio fiero di vocalità proiettata e sicura ed una presenza scenica di grande impatto.
Completavano il cast maschile un estroverso e simpatico Roberto Covatta nei panni di un petulante Felice, domestico di Fadinard con voce sempre ben centrata e musicalmente preciso; Massimiliano Chiarolla è stato un grottesco Achille di Rosalba, Antonio Mezzasalma nel ruolo ilare e ridicolo di Una Guardia ed infine Sergio Valentino come Un caporale delle Guardie; voce recitante Il violinista Minardi Salvo Lombardo.
Sul versante femminile è emersa una brava Zuzana Markovà nel ruolo della sposa Elena; soprano con voce cristallina dotata di ottimo legato, timbro gradevole e precisi attacchi in acuto sempre ben a fuoco.

180514_Na_05_IlCappelloDiPagliaDiFirenze_phFSqueglia

Elegante anche la Anaide di Anna Maria Sarra; svampita al punto giusto per colorare di ilarità un personaggio chiave della vicenda; elegante nel canto di conversazione e sicura nei suoi momenti più vivaci con sicura padronanza del ruolo ed ottima presenza scenica.
Inossidabile e di pregio la presenza del soprano Daniela Mazzucato, unica interprete del cast ad essere stata diretta dallo stesso Rota in questo componimento, nel ruolo di La modista.
Inconsistente e per nulla incisiva vocalmente la Baronessa di Champigny interpretata da Eufemia Tufano: nella prima ottava era pressoché inudibile dalla settima fila, mentre in acuto il suono perdeva in proiezione.
A completamento del cast vocale un ottimo gruppo di pattinatori, mimi e danzatori facenti parte dalla Compagnia Korper: Federico Cirella, Nicolas Grimaldi Capitello, Luca Scala, Simone Scala, Antonio Nicastro, Giuseppe Villarosa.
Un pubblico poco numeroso ha assistito a questa recita regalando comunque risate di compiacimento alle varie gag e sentiti applausi alla fine alla volta di  tutto il palcoscenico.

Recita del 12 maggio pomeridiana – Primo Cast
Cambio della guardia per pochi personaggi dei quali vi darò conto nel proseguo del mio racconto.
Nel ruolo del giovane Fadinard il tenore palermitano Pietro Adaini ha snocciolato una verve scenica di fine eleganza e abile agilità donandosi al pubblico in maniera schietta e sincera miscelando con una vocalità agile in acuto una prestazione di grande impatto e di ottimo gusto.
Una maestria di ars scenica, vocale ed emozionale è stata la presenza del bass-baritono Bruno de Simone sul palcoscenico della sua città natale; nativo di Posillipo ha omaggiato i suoi luoghi d’origine con estrema perizia nel delineare il personaggio di Beaupertuis con istrionica facezia; con quasi quarant’anni di florida carriera alle spalle la sua vocalità è salda, sicura, proiettata ed incisiva che si unisce sempre in ottima simbiosi con una teatralità innata; teatralità che suscita ammirazione, rispetto e stima per uno degli artisti più longevi e affidabili del panorama lirico mondiale.
Cambio della guardia anche per la Baronessa di Champigny interpretata egregiamente dal mezzosoprano Anna Malavasi.
Un pubblico più nutrito anche se notevolmente chiassoso ha accolto anche questo pomeriggio con furore la bravura degli artisti ed ha omaggiato tutti con sinceri e prolungati applausi.

Crediti fotografici: F. Squeglia per il Teatro di San Carlo, Napoli
Nella miniatura in alto: la regista Elena Barbalich






< Torna indietro

Dal Nord-Ovest Dal Nord-Est Dal Centro-Nord Dal Centro e Sud Dalle Isole Dall' Estero


Parliamone
Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE

20240407_Fe_00_OrlandoFurioso_MarcoBellussi_phMarcoCaselliNirmaFERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727.
Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci).
La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
...prosegui la lettura

VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

Non compare il video?

Hai accettato la politica dei cookies? Controlla il banner informativo in cima alla pagina!

Echi dal Territorio
Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE

20240411_Fe_00_FerraraMusicaXtra_NicolaBruzzoFERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE

20240325_Fi_00_DonPasquale_MarcoFilippoRomano_phMichele MonastaFIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE

2040325_Ge_00_BeatriceDiTenda_AngelaMeadeGENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE

20240324_Ts_00_Nabucco_GiancarloDelMonacoTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE

20240318_Vr_00_IlCampiello_FrancescoOmassini_phEnneviVERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE

20240317_Lu_00_IlTrovatore_MatteoDesole_phAugustoBizziLUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
...prosegui la lettura

Eventi
Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE

20240316_Vr_00_LaBoheme_2024VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren.
Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE

20240227_Ge_00_Idomeneo_AntonioPoliGenova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
...prosegui la lettura

Eventi
Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE

20240225_Ra_00_RavennaFestival2024_LogoRAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
...prosegui la lettura

Opera dall Estero
Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE

20240222_00_LosAngeles_DasRheingold _GustavoDudamelLOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE

20240219_Lu_00_MadamaButterfly_AlessandroDAgostiniLUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE

20240218_Ts_00_AriannaANasso_SimoneSchneider_phFabioParenzanTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.  Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale.
«Pago e voglio quello che
...prosegui la lettura

Personaggi
Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE

20240215_Fe_00_LorenzoCutuliFERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani.  Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240209_Ve_00_IlBarbiereDiSiviglia_BepiMorassiVENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240202_Bo_00_ManonLescaut_OksanaLynivBOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles.  La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
...prosegui la lettura

Echi dal Territorio
Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE

20240201_Bo_00_BolognaFestival_TeodorCurrentzis_phAlexandraMuravyevaBOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
...prosegui la lettura

Jazz Pop Rock Etno
Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE

20240129_Fe_00_IlGruppoDei10_TutteLeDirezioni_FrancoFasano.JPGFERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE

20240127_Fe_00_LaBoheme_ElisaVerzier_phFabrizioZaniFERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240127_To_00_DonPasquale_NicolaAlaimo_phAndreaMacchiaTORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
...prosegui la lettura

Jazz Pop Rock Etno
Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE

20240124_Fe_00_JazzClub_GennaioMaggio2024FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE

20240123_Ts_00_AnnaBolena_SalomeJicia_phFabioParenzanTRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE

20240121_Ge_00_MadamaButterfly_phMarcelloOrselliGENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240121_Li_00_IlTrovatore_MatteoDesole_phAugustoBizziLIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240120_Pr_00_IlBarbiereDiSiviglia_DiegoCeretta_RobertoRicciPARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE

20240113_Lu_00_IlBarbiereDiSiviglia_GurgenBaveyan_PhotoKiwiLUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE

20240113_Ro_00_LaBoheme_FrancescoRosa_phValentinaZanagaROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
...prosegui la lettura


Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.


Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310