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Arena: ottimo allestimento delle due opere di Mascagni e Leoncavallo manifesti del verismo |
Cavalleria rusticana e Pagliacci hi-tech |
servizio di Athos Tromboni |
Pubblicato il 26 Giugno 2021 |
VERONA - Clima di grande festa nell’anfiteatro per il ritorno dell’opera in forma scenica dopo l’anno terribile della pandemia che aveva costretto a sospendere gli allestimenti del Festival 2020: ieri sera, infatti, per il ritorno di scenografie, costumi e orchestra in buca, il pubblico (in numero ridotto come da normativa e opportunamente distanziato con mascherina rigorosamente ffp2), non ha mancato di mostrare la propria contentezza spandendo il vocio tipico che si ode in Arena d’estate e continuando a conversare anche durante l’intervista (trasmessa con immagine gigante sulle quinte del palcoscenico) che il giornalista Rai, Antonio Di Bella, ha fatto a Pippo Baudo e alla sovrintendente Cecilia Gasdia. L’intervista era il prologo e l’intermezzo della trasmissione in streaming della serata, in collegamento con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento e la Biblioteca Apostolica Vaticana, che hanno fornito materiale documentativo per questo nuovo allestimento areniano.
Era annunciato, nei comunicati stampa e nelle conferenze stampa, che gli allestimenti sarebbero stati innovativi in quanto a scenografie e video-design: infatti il lavoro proposto da D-WOK ha rivoluzionato, prima che meravigliato, l’impianto scenografico: in Cavalleria rusticana scorrevano immagini in bianco/nero proprio della Valle dei Templi; e immagini delle moltitudini di fedeli alle processioni devozionali tipiche del nostro Meridione. Questa l’ambientazione. Particolarmente efficace, perché animava lo sfondo di una narrazione che la musica ha impreziosito e arricchito di suggestioni. Stesso discorso vale per Pagliacci, ma qui il clima è cambiato e dal bianco/nero si è passati al colore, ricordando Federico Fellini e i suoi film con apparizioni fotografiche del regista, di Giulietta Masina e foto di scena di suoi celebri film. Il primo pensiero del cronista (e per quanto ci riguarda, il pensiero vincente) è che queste nuove tecnologie e queste innovative tecniche di scenografia possono contribuire a una fondamentale riallocazione dell’opera e dei suoi paesaggi (e costumi) dentro la realtà dei libretti, facendo da contraltare alle regie cervellotiche e “trasgressive” (che poi, essendo oggi nei teatri tutte o quasi “trasgressive”, finiscono per essere conformisticamente insulse); il pensiero del cronista si è ulteriormente rafforzato quando oltre alla musica e al canto ha prestato orecchio anche al garrito dei rondoni che all’imbrunire volteggiavano alti nel cielo durante la prima parte di Cavalleria rusticana. Una bella realtà d’ambiente a cui hanno contribuito l’ingegno dell’uomo e il caso della natura. Al garrito faceva però da contraltare (a sua volta) un drone per le riprese foto e video, che con il suo ronzio ha infastidito soprattutto gli spettatori della gradinata, al punto che dopo il coro “Gli aranci olezzano” finiti gli applausi e prima della ripresa della musica, in un momento di silenzio, si è alzata imperiosa la voce di uno spettatore che ha gridato: «Togliete quel drone!» subito sostenuto - anche con fischi di consenso - da tutto il pubblico.
Altro colpo vincente di questo allestimento (sia di Cavalleria che di Pagliacci) è l’aver collocato il coro sulla gradinata a destra del palcoscenico e di avere animato la scena non con il coro come di consueto, ma con figuranti, ballerini e mimi (tutti con la mascherina ffp2 indossata): queste masse hanno ballato, mimato, saltellato in maniera deliziosa e soprattutto convincente, perché si è visto non un coro che nell’impegno del canto non riesce a superare l’impaccio del gesto, ma una vivacità popolare che non poteva mancare nel racconto fondamentale intessuto nella trama delle due opere. Ottimo dunque il canto del coro della Fondazione Arena, preparato da Vito Lombardi, e ottima la performance di figuranti, ballerini e mimi sotto la guida del direttore degli allestimenti scenici, Michele Olcese. Il maestro Marco Armiliato ha diretto l’ottima orchestra della Fondazione Arena accompagnandola ad essere supporto del canto quando il suo ruolo deve essere quello, e protagonista assoluta del suono quando il “personaggio” è l’orchestra stessa: struggenti e ben eseguiti sia la sinfonia che l’intermezzo di Cavalleria rusticana, così come l’inquietante intermezzo di Pagliacci. In più, con la sua esperienza internazionale, Armiliato ha infuso coraggio ai cantanti in scena, ponendo molta attenzione a loro e guidandoli con un gesto chiaro e invitante. In Cavalleria rusticana si attendeva il debutto areniano di Sonia Ganassi nel ruolo di Santuzza: la cantante è stato il punto di forza del cast vocale. Nulla da aggiungere, se non lodi, ad una interpretazione del personaggio praticamente perfetta nel canto spinto del furore, nelle sfumature del patetismo, nella presenza scenica. Ottima accoglienza del pubblico, meritata accoglienza aggiungiamo noi, anche per il tenore Murat Karahan che possiede squillo perentorio e voce chiara, un’alternativa dimostratasi concorrenziale alla voce di tenore quasi baritonale con la quale la tradizione esecutiva ha ammantato il personaggio di Turiddu. Stupendo il canto di Amartuvshin Enkhbat nel ruolo di Compare Alfio: questo baritono ha doti che lo fanno ben figurare in un repertorio elettivo quale quello areniano: Rigoletto, Amonasro dell’Aida, Nabucco, Tonio di Pagliacci e altri. Brave anche le altre due voci femminili in scena, Clarissa Leonardi (Lola) e Agostina Smimmero (Mamma Lucia). In Pagliacci hanno ottimamente figurato il tenore Yusif Ayvazov (Canio) che stagione dopo stagione si conferma sempre più tenore areniano amato dal pubblico; e il già citato Amartuvshin Enkhbat (Tonio) che è risultato il più applaudito di questo cast. Non ci ha convinto la prestazione vocale di Marina Rebeka che, per il fatto di essere una campionessa di agilità, non è detto che possa ben figurare nel ruolo di Nedda là dove le agilità cedono il campo al canto declamato, che non è solo sfoggio di acuti forti e timbrati (nei quali questa cantante ha dimostrato d’essere a proprio agio) ma anche (nel caso di Pagliacci e in genere dell’opera verista italiana) sfoggio di mezze tinte piene di armonici e soprattutto udibili al di sopra del suono orchestrale. Bravi gli altri cantanti: Riccardo Rados (Peppe), Mario Cassi (Silvio), Max René Cosotti (Un contadino) e Dario Giorgelè (Altro contadino). Un plauso di merito anche al bravo coro di voci bianchi A.Li.Ve. diretto da Paolo Facincani. Prossimi appuntamenti operistici in Arena: Aida (stasera più dieci repliche fino al 4 settembre), Nabucco (il 3 luglio più sette repliche fino al 1 settembre), La traviata (il 10 luglio più cinque repliche fino al 2 settembre), Messa da Requiem di Verdi (18 luglio), Turandot (il 29 luglio più 4 repliche fino al 3 settembre). Prossimi appuntamenti: Placido Domingo Opera Night (30 luglio), Roberto Bolle and Friends (3 agosto) e Jonas Kaufamnn Gala Event (17 agosto). Info: www.arena.it (La recensione si riferisce alla recita di venerdì 25 giugno 2021)
Crediti fotografici: Ennevi Foto per la fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il maestro Marco Armiliato Sotto: panoramica su Cavalleria rusticana Al centro, in sequenza: Amartuvshin Enkhbat (Compar Alfio) e Sonia Ganassi (Santuzza); Murat Karahan (Turiddu) Sotto, in sequenza: Amartuvshin Enkhbat nel ruolo di Tonio durante il “Prologo”; Riccardo Rados (Peppe) e Marina Rebeka (Nedda); Yussif Eyvazov (Canio) nella scena finale di Pagliacci
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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Opera dal Nord-Ovest
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... e il Coro fa 90!
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Siamo a Passy e correva l’anno 1863: dopo aver finito di comporre il suo ultimo "péchés de veillesse" La Pétite Messe Solennelle, così il Gioachino Rossini infiorettava lo spartito musicale: «Bon Dieu - La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique Sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée Musique? J’etais né
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Opera dal Nord-Est
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Ballo in maschera suggestivo
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Uno scorcio di stagione 2023 col botto quella del Teatro Filarmonico con la rappresentazione di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi: la regista Marina Bianchi firma un allestimento classico del Teatro Regio di Parma con le ritrovate scene del 1913, dipinte da Carmignani. Fondali e principali di carta, dallo straordinario effetto tridimensionale,
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