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La stagione del Regio si apre faticosamente su una stagione ridotta all'osso |
Che tristezza questa Aida! |
Servizio di Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 07 Febbraio 2012 |
PARMA - Parma terremotata, per fortuna senza danni. Parma commissariata. Parma Felix che si scopre corrotta e piagata nel profondo dalla crisi. Parma, città della musica che arriva a porsi il problema della coesistenza di due orchestre, città di un mitico loggione che non morde più, si è fatto sentire un po' alla prima, ma infine latita stanco e rassegnato. Una città bellissima, orgogliosa, che non vuole perdere la sua identità, ma fatica ancora a rialzarsi e rigenerarsi. Il suo teatro ne è inevitabilmente lo specchio e la stagione del Regio si apre faticosamente su una stagione ridotta all'osso - due soli titoli - e con un livello qualitativo che lascia attoniti. Non vogliamo credere che mezzi limitati debbano tradursi necessariamente in risultati artistici insufficienti: bisogna avere il coraggio e le idee per ottenere il massimo, bisogna commisurare i progetti alle risorse e cercare, cercare senza fermarsi gli artisti giusti. Non è credibile che un teatro importante indica delle audizioni e non trovi una voce migliore di quella, per esempio, di Junhua Hao per Amneris. La giovane cinese si è infatti prodotta in una prestazione imbarazzante: la voce non pare nemmeno impostata, tanto è fioca e ovattata, ridotta a una sorta di parlato afonoide che in alto si indurisce in suoni taglienti e tremolanti, ma sempre ai limiti dell'udibile. L'interprete e la musicista sono parimenti del tutto immature e l'attrice, lasciata a se stessa, del tutto spaesata e limitata a gesti (come la zampata felina abbozzata nell'anatema) che varcano il confine del ridicolo. Perché arrivare a questo al Regio di Parma? È pur vero che si trattava di un secondo cast, ma questo livello sarebbe difficilmente accettabile anche in produzioni semiprofessionali e la distribuzione delle recite non dà certo minor rilievo a un interprete rispetto a un altro.
Tiziana Caruso e Junhua Hao (copyright Roberto Ricci)
I concorsi pullulano, se non di novelle Cossotto e Simionato, di voci almeno più sane e corpose, di temperamenti più accesi, di artiste più preparate. Le cose non vanno meglio con il Radames di Ji Myung Hoon, che già per inerzia interpretativa e debolezza musicale aveva destato perplessità come Manrico in forma di concerto a Busseto nell'ambito dell'ultimo Festival Verdi. I problemi sono confermati, perfino aggravati (la linea, il solfeggio e l'intonazione erano ampiamente sotto il livello di guardia) da una recitazione imbarazzante e imbarazzata che l'indubbio squillo - unica qualità di questo tenore - non basta certo a redimere. Con lui nel Trovatore di ottobre avevamo ascoltato anche George Andguladze (là Ferrando qui Ramfis) e Yu Guanqun (Leonora, ora sacerdotessa): se quest'ultima conferma una bellissima vocalità sana e sonora, il basso georgiano mette meglio a fuoco, in uno spazio più ampio, i dubbi su una definizione di registro ancora incerta, che lo costringe a ricercare risonanze gravi con un'emissione completamente indietro e ingolata, quasi ventrale, infine difficoltosa e fioca. Citeremo per dovere di cronaca anche il Re piuttosto mediocre di Carlo Malinverno e il messaggero caricaturale di Cosimo Vassallo. Per fortuna si è scritturato almeno Vittorio Vitelli come Amonasro: il baritono ascolano è apparso come un'oasi nel deserto, ha dimostrato cosa significhi saper cantare con cognizione tecnica e soprattutto cosa significhi fraseggiare, dare senso alla parola scenica, cercare un'adesione espressiva al dettato verdiano, con una lettura attenta e ispirata (davvero bello il suo “Pensa che un popolo vinto straziato”). La voce di Vitelli, lirica e nobile, non sarà in senso assoluto quella ideale per il re Etiope, che alla dignità del rango deve unire anche una certa qual barbarica ferocia e richiede altra forza nella zona centro grave, ma l'artista intelligente sa sempre uscire a testa alta e dimostrare il suo valore. Va reso merito anche a Tiziana Caruso, che senza avere la maturità e l'esperienza di Vitelli, mette comunque in luce qualità interessanti, bel timbro e vocalità adeguata al ruolo. Per essere un'Aida completa dovrà affinarsi musicalmente e perfezionare ancora la gestione del fiato per rendere il legato e i filati davvero impeccabili e penetranti, oltre che per trovare una completa omogeneità fra i registri. La riascolteremmo volentieri in altro contesto, con altro direttore. Il massimo problema di quest'Aida veniva infatti dal podio, dove Antonino Fogliani ha condotto una recita assolutamente indegna del teatro che la ospitava e del curriculum vantato dal direttore. Invece di sostenere un cast deficitario e valorizzare i complessi di un teatro in difficoltà ma dalla gloriosa tradizione perpetuata tutt'ora da professionisti di grande valore, Fogliani è parso contrastare gli esecutori e affossare la forza e la preziosità del capolavoro verdiano. Infatti, già nel preludio si son rilevati scollamenti e attacchi stranamente glissati che hanno trovato il culmine in un concertato del Trionfo (“Ma tu, Re, tu signore possente”) completamente sfasato: orchestra, soli, coro non hanno trovato un punto d'incontro che sull'accordo finale. Nel terzo atto, poi, la straordinaria mobilità di fraseggio dell'orchestra verdiana, dai languori esotici dei Cieli azzurri alla geniale, cangiante psicologia del duetto fra padre e figlia, fino alle fanfare, alle seduzioni e infine alla disperazione con l'ingresso di Radames, tutto è distrutto da Fogliani e omologato in un incedere fiacco e monotono movimentato solo da imprecisioni più o meno eclatanti. Inutile dire che proprio nel momento in cui dovrebbe affermare la sua identità, l'Orchestra è messa in grossa difficoltà, e mostra il fianco, condotta in una prova di gran lunga al di sotto del suo livello abituale, con vistosi sbandamenti d'intonazione perfino, ma non solo, nella marcia trionfale. Dispiace davvero vedere un complesso di ben altre potenzialità, con elementi di grande valore, così penalizzata. E lo stesso discorso si potrebbe fare per il coro, che ha sempre un bellissimo impasto timbrico, ma è parso lasciato a se stesso con più d'un problema d'assieme. L'unico elemento per cui la crisi resta una giustificazione comprensibile è la messa in scena (regia di Joseph Franconi Lee, scene e costumi di Mauro Carosi). Già nel 2005 non avevamo apprezzato questo ammassare colori e stili eterogenei in un insieme chiassoso quanto privo di autentica suggestione e costruzione drammaturgica, ma si tratta di una produzione del teatro, quindi riproporla significa ottimizzare una spesa già sostenuta senza affrontarne di nuove. Quindi, anche considerato che questa chincaglieria turistica conserva comunque un sapore di tradizione che parte del pubblico pare apprezzare, accettiamo di buon grado. Non era certo il male maggiore. Dopo una prima piuttosto contrastata, con contestazioni a Mariana Pentcheva (Amneris), Walter Fraccaro (Radames) e a Fogliani, il pubblico della domenica pomeriggio - non troppo numeroso, contrariamente a quanto avviene di solito e per titoli di questo richiamo - si mostra più condiscendente. Parlando con qualche habitué presente a entrambe le recite pare che la compagnia alternativa abbia convinto più di quella esibitasi nella serata inaugurale (in cui, per completezza d'informazione, Susanna Branchini era Aida, Alberto Gazale un buon Amonasro, Giovanni Battista Parodi Ramfis). Per quanto si possa giudicare da una trasmissione televisiva l'impressione è stata la medesima, magra consolazione. Le vie della rinascita del teatro sono altre, devono essere altre e il Regio merta un avvenir migliore.
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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