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Italiana in Algeri nel teatro Comunale di Bologna |
Rossini pesante e clangoroso |
Servizio di Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 29 Maggio 2012 |
BOLOGNA - L'italiana in Algeri torna dopo cinque anni esatti dall'ultima produzione (Mariotti, Fo, Pizzolato, Orfila, De Simone, Mironov, Cassi, maggio 2007) e perde clamorosamente un'occasione. Si radunano infatti una prima compagnia che difficilmente si potrebbe pensare migliore oggi per le prime parti e una seconda non altrettanto sfolgorante ma non priva di validi motivi d'interesse e si appesantisce tutto con una direzione e un allestimento che si rivelano una vera e propria zavorra. Si sprecano le possibilità dei grandi, che faticano a dare il meglio; si penalizzano i talenti più giovani, che necessiterebbero di maggior sostegno. Fin dall'ouverture è chiaro che il Rossini di Paolo Olmi è pesante e clangoroso, muove con passi plantigradi di implacabile regolarità, senza un colore, un respiro, un abbandono, un rubato. Anzi, nei pressi delle cadenze e delle strette tende a fermarsi, ad allargare perdendo tutta la lievità inebriante della scrittura rossiniana.
Scena da "L'Italiana in Algeri" nel teatro Comunale di Bologna (copyright Rocco Casaluci)
L'orchestra s'impegna a fondo e alla fine non si segnalano particolari errori (abbastanza eclatante, però, alla prima, quello nelle battute che precedono immediatamente la stretta dell'aria di Taddeo), piuttosto un'atmosfera generale offuscata, priva di smalto e arguzia, di autentico nitore musicale. Discorso simile per Francesco Esposito (autore di regia e costumi, con scena di Nicola Rubertelli) che pare aver concepito il suo allestimento, nato per il San Carlo di Napoli al tempo dell'esilio per restauri nell'Auditorium Rai, senza un disegno unitario, assemblando scena per scena gag più o meno indovinate, ma prive d'una reale costruzione del personaggio e di un'analisi della drammaturgia dell'opera. Che è una commedia giocata, oltre che sulla contrapposizione fra due mondi e due sessi, su una serie di inganni, stratagemmi, sotterfugi in cui è importante sia chiaro chi è al corrente di cosa. Non è necessario seguire pedissequamente le indicazioni del libretto, è necessario far teatro con convinzione convincendo il pubblico, è necessario che la vicenda si dipani in modo che ogni tassello, ogni filo narrativo trovi sua logica collocazione. Ma quando si vede senza ragione il coro dei corsari algerini entrare nel finale in luogo degli schiavi italiani e intonare le frasi dei fuggiaschi in costume d'inseguitori, quando Taddeo – semplice schiavo non ancora kaimakan – può ordinare di far incatenare Isabella per allontanarla da Lindoro (di cui dovrebbe ignorare la vera identità) e poi canta appeso a mezz'aria a una fune e danzando come Totò con gesti da marionetta, è ben chiaro che siamo lontani mille miglia da un lavoro approfondito di regia sull'Italiana, ma anche da un godibile allestimento tradizionale, senza problemi e senza pretese. E quando Michele Pertusi entra in scena, la sortita di Mustafà pare una boccata d'aria fresca, ma anche un raggio di sole rossiniano in un mondo completamente estraneo. Al grande artista parmigiano basta ancora una volta un solo sguardo per dare vita al Bey d'Algeri e allo spirito stesso del capolavoro del Pesarese: il senso del fraseggio, del canto, dell'accento, del significato intimo della coloratura ne fanno sempre un maestro insuperato di stile, musicalità, teatro. Il belcanto è la sua lingua madre, parlata con la naturalezza e la proprietà del vero intellettuale, del grande attore; il belcanto è la via dell'interpretazione, e questo Mustafà ironico e autoironico, capace d'essere buffo e autorevole, ammiccante, sottile, infantile, virile è un vero monumento all'arte del teatro in musica come caleidoscopio d'immedesimazione e straniamento. Ma per fortuna Pertusi non è l'unico fuoriclasse in scena, e, in rigoroso ordine d'apparizione, una lieta riconferma è venuta dal giovane tenore cinese Yijie Shi, da qualche anno presenza fissa e in continua crescita artistica al Rossini Opera Festival. Dopo averlo ascoltato in parti decisamente più gravi di Lindoro il dubbio che il ruolo possa essere un po' troppo acuto per la naturale predisposizione della sua voce rimane, ma va ancor di più ammirata, per questo, la sicurezza tecnica con cui domina la parte e onora l'impervia tessitura coronando con una squillante puntatura anche l'aria del secondo atto (peccato che si scelga l'apocrifa “Ah come il cor di giubilo”, eseguita alla prima veneziana, in luogo della bellissima rossiniana “Concedi amor pietoso”, inserita per Milano). Shi ha ottima dizione, disinvoltura scenica, espressività, bella musicalità, precisione, voce piacevole e ben proiettata. Davvero una confortante riconferma. Non dovrebbe invece esserci bisogno di ribadire le qualità di Marianna Pizzolato come Isabella: il timbro, bellissimo, è semplicemente perfetto, l'accento, la spigliatezza ne fanno indubbiamente una delle migliori interpreti degli ultimi decenni (unico difetto, un registro acuto meno facile e felice di quello medio grave, ma per l'Italiana è tutto sommato problema di poco conto). Ammirevole il coraggio e la nonchalance ironica con cui indossa costumi che ne mortificano la figura, dipanando in una situazione scenica improbabile (distesa in una vasca da bagno con un brutto pigiamino con culottes) un magnifico “Per lui che adoro”, vellutato, magicamente legato e variato con gusto seducente. Con altra direzione e altra regia avrebbe sicuramente potuto dare ancora di più. Così come avrebbe potuto dare di più l'ultimo fuoriclasse ad entrare in scena, non certo l'ultimo per qualità e importanza: Paolo Bordogna, Taddeo, è uno dei più intelligenti cantanti e attori in attività. Non è un buffo, ma un artista e un musicista che non spreca una parola, una nota, un'azione, un'espressione del viso senza cercare l'effetto comico, ma servendo il personaggio e la drammaturgia, coniugando sensibilità moderna e codici del belcanto. Anche lui nobilita per quanto può uno spettacolo che rende difficile per tutti prendere il volo ed esprimersi al meglio. Per gli interpreti più giovani e meno esperti del secondo cast l'impresa è più difficile. Emerge Chiara Amarù, che ha voce splendida, coloratura eccellente, una freschezza comunicativa coinvolgente e incantevole, per quanto, al contrario della Pizzolato, il ruolo sia un po' grave per lei, che brilla maggiormente nell'acuto. Purtroppo entrambe non sono valorizzate dall'allestimento, che invece avrebbe ben potuto, con un attento lavoro di regia, contrapporre diversi modelli femminili dimostrando come fascino e seduzione dipendano da personalità e intelligenza, giocando sui loro fisici morbidi e generosi rispetto a quelli più vicini ai canoni contemporanei delle donne del serraglio (Anna Maria Sarra, Elvira, e Giuseppina Bridelli, Zulma). Purtroppo, se Bordogna riesce a conferire dignità al suo personaggio, il più giovane Marco Filippo Romano si trova intrappolato in una macchietta. Già in altre occasioni aveva dimostrato musicalità e buon gusto e sarebbe stato molto interessante veder mettere a frutto la maturazione vocale in un'interpretazione scenica più sfaccettata, con un sostegno più sensibile dal podio. Luci e ombre anche per gli altri protagonisti alternativi: Abramo Rosalen, Mustafà, vanta uno strumento interessante, di bel corpo e bel timbro, s'impegna con esiti attendibili sulla scena, ma la coloratura rossiniana è ancora un problema sul quale dovrà lavorare ancora molto se intende affrontare su questo repertorio. Il Lindoro di Enrico Iviglia, per quanto afflitto da un vibrato stretto troppo accentuato, ha pure mezzi importanti, ma la musicalità non è infallibile, la voce pare spesso spinta ansiosamente a discapito della precisione e talvolta perfino dell'intonazione. Completano il cast in tutte le recite il pallido Haly di Clemente Antonio Daliotti, cui si consiglia una maggiore attenzione alla proiezione e al sostegno del suono, e le citate Sarra e Bridelli, tutti giovani e poco aiutati da Olmi ed Esposito, come del resto il coro preparato da Lorenzo Fratini, impegnatissimo anche sulla scena e sempre preciso nel canto. Alla prima teatro non esaurito, maggiore affluenza alle repliche successive. Grande entusiasmo per i cantanti di entrambe le compagnie, qualche mormorio si mescola alle acclamazioni all'uscita di regista e direttore.
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
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LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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