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Un nuovo allestimento del regista Arnaud Bernard ha inaugurato il Festival areniano |
Nabucco è Radetzky a Milano |
servizio di Athos Tromboni |
Pubblicato il 24 Giugno 2017 |
VERONA - Dopo tre anni di cartelloni estivi con produzioni riciclate prese dall’ampio archivio in dotazione, l’Arena di Verona ha inaugurato venerdì 23 giugno 2017 il Festival con una nuova produzione: il Nabucco di Giuseppe Verdi, l’opera più rappresentata nell’anfiteatro romano dopo l’Aida e la Carmen di Bizet. Arrivare in Piazza Bra con un sole al tramonto che aveva portato la temperatura poco sotto i 40° centigradi è stato comunque bello e - in una giornata come quella dell’inaugurazione del Festival - tutto sommato anche rassicurante: l’accesso alla piazza era chiuso da barriere di cemento precompresso antiterrorismo e nessun mezzo sarebbe riuscito ad entrare per travolgere i numerosi ospiti che affollavano la passeggiata: le barriere erano presidiate da agenti della polizia municipale, e appena dentro la piazza c’era anche l’esercito con le autoblindo: i soldati presidiavano il territorio, insieme a numerosi agenti della polizia di Stato e ai carabinieri. Già un’ora prima dell’apertura dei cancelli d’accesso in Arena hanno cominciato a formarsi le code degli spettatori e le operazioni d’ingresso, a cancelli aperti, andavano a rilento soprattutto perché gli addetti alla sicurezza con i metal-detectors testavano borse, borsette, e tasche, prima che gli spettatori raggiungessero le “maschere” incaricate della lettura elettronica (o allo strappo vecchia maniera) dei biglietti. Insomma, era rassicurante. Nuova produzione di Nabucco con il 2 x 1, come alla Coop: prendi 2 e paghi 1. Sì, perché lo spettacolo ideato dal regista e costumista Arnaud Bernard era uno spettacolo a sé, mentre l’altro spettacolo, il Nabucco vero, era quello diretto musicalmente da Daniel Oren sul podio dell’Orchestra della Fondazione Arena. Bernard ha scelto di ambientare la vicenda narrata dal librettista Temistocle Solera non cinque secoli prima di Cristo, quando gli Assiri invasero Gerusalemme e dopo aver distrutto il tempio resero schiavi gli Ebrei, ma nel 1848 a Milano, in Piazza della Scala, durante le storiche cinque giornate che opposero i lombardi meneghini all’esercito austriaco, esempio di risorgimento italiano celebrato in tutti i testi della scuola dell’obbligo. Ma Bernard non fa solo una forzatura drammaturgica, fa anche un falso storico perché in suo racconto è tutto di fantasia e non corrisponde ai fatti di quelle cinque giornate. Del resto il regista non voleva quello, cercava un “clima” dove l’irredentismo fosse protagonista e così i patrioti italiani sostituiscono gli Ebrei e i soldati austriaci prendono il posto degli Assiri. Il re Nabucco pare Josef Radetzky non solo negli abiti e nelle pluridecorazioni che indossa, ma anche nel colore dei capelli e nei baffoni che esibisce. E Zaccaria, non sembra proprio la guida spirituale del popolo ebraico, ma piuttosto un carbonaro con tanto di nastrino bianco rosso e verde attorno al collo della camicia di foggia popolare. Di concerto anche Abigaille, Fenena, Ismaele, il Sacerdote di Belo e gli altri personaggi sono abbigliati a seconda che appartengano agli “striaci” o al popolo dei patrioti “meneghìn”.
Il Teatro alla Scala, per il regista, è un simbolo di italianità da conquistare e così la costruzione massiccia ideata dall’architetto Giuseppe Piermarini diventa luogo attorno e dentro al quale si svolge l’azione. Lo spettacolo, preso a sé, è bellissimo; soprattutto nella terza e quarta parte (chiamate così nel libretto autografo, non “atti” ma “parti”) quando il dramma degli Ebrei, stavolta in costume da ebrei del quinto secolo avanti-Cristo, cantano il Va pensiero e il finale dell’opera sul palcoscenico non dell’Arena di Verona, ma quello finto della Scala, mentre nella finta platea stanno i soldati austriaci e nei palchi e loggione i patrioti lombardi.
Lo spettacolo è bellissimo dal punto di vista visivo, lo ripetiamo, anche se non c’entra nulla con il Nabucco; né musicalmente e men che meno drammaturgicamente. Lode allo scenografo Alessandro Camera e al light-designer Paolo Mazzon, artefici insieme al regista di questa incredibile messa in scena. Detto ciò, va rilevato che Arnaud Bernard ha proprio esagerato, facendo il verso a Franco Zeffirelli, in quanto ad affollamento di comparse in scena, cavalli in dressage, cavalli trainanti carrozze, cannoni e moschetti che sparano bordate e raffiche di fucileria al punto da disturbare - anzi coprire - la musica e il canto per tutta la prima parte del Nabucco e nel finale dell’opera. Fra le note di cronaca abbiamo scritto che il Va pensiero è stato come al solito bissato dopo i fragorosi applausi del pubblico e il grido di “Viva l’Italia!” di uno spettatore infervorato dallo spirito irredentista che suscitava lo spettacolo. E che dopo il bis, mentre dai palchi della finta Scala garrivano le trionfanti bandiere tricolori e veniva esposto un lenzuolo bianco con la scritta rossa “Viva V.E.R.D.I.”, una lunga fila di spettatori di platea ha cominciato ad uscire dall’anfiteatro. Erano troppi, e in fila, non sparsi, perché la partenza fosse occasionale, e così qualcuno in tribuna-stampa ha insinuato che fossero gli spettatori “striaci” che se ne andavano più offesi che allegri. Dal punto di vista musicale rileviamo che la concertazione di Daniel Oren si è manifestata come al solito bella e coinvolgente. Certo, disturbata dai fracassi pretesi dal regista, ma il direttore israeliano ha fatto la scelta di eseguire il “suo” Nabucco negando l’attenzione all’azione che si svolgeva sul palcoscenico: così ha fatto i pianissimi e i rallentandi quando la sua indole d’interprete glielo suggeriva, indipendentemente se il suono andava sotto o sopra il baccano. E ha donato a Giuseppe Verdi ciò che di diritto gli appartiene. Ecco allora il 2 x 1. Compri 2 e paghi 1, come alla Coop.
Nel ruolo del titolo tornava in Arena il baritono George Gagnidze: senza lode e senza infamia la sua prestazione. Gli vanno riconosciuti un timbro suadente, una buona accentazione italiana, tanta musicalità ma qualche difficoltà nell’emissione del registro grave. Dal punto di vista attoriale, buona la sua vis drammatica. Il personaggio di Abigaille era interpretato da Tatiana Melnychenko che ha fornito tutto sommato una prova deludente: potenza vocale da vendere, ma non fraseggia, il suo canto ha il colore delle voci dell’est europeo molto marcato, emette suoni fissi con poche armoniche, gli acuti si sfogano nel grido; insomma deve maturare ulteriormente se vuole cantare in Italia il repertorio Italiano. Ottima per contro la Fenena di Carmen Topciu; questo mezzosoprano è risultata la miglior voce della serata: sa ammorbidire, non stimbra quando fa i passaggi dal grave al medio all’acuto, ha una bella figura e un gesto scenico molto aggraziato. Se l’è cavata con grande professionalità e merito anche il tenore Walter Fraccaro (Ismaele) risultato alla fine, insieme alla Topciu, il… top del cast. Non ci è piaciuto il basso Stanislav Trofimov (Zaccaria) in evidente difficoltà sulle note all’estremo grave del registro al punto da sbiancare il proprio canto. Più che sufficienti, viste le complessive prestazioni delle prime voci del cast, i comprimari: Romano Dal Zovo (Gran Sacerdote di Belo), Paolo Antognetti (Abdallo) e Madina Karbeli (Anna).
Bravissimo il coro preparato da Vito Lombardi e prezioso, in tanta animazione sulla scena, il lavoro di Giuseppe De Filippi Venezia, direttore degli allestimenti scenici. Arena di Verona gremita, quasi esaurita, con le candeline degli spettatori delle gradinate suggestivamente accese all’inizio di ogni Parte (atto) del Nabucco. E a mezzanotte e 45 minuti, quando la rappresentazione è finita, il termometro segnava ancora qualche tacca oltre i 30° centigradi… Repliche il 29 giugno; 7,12,15, 18 luglio; 4, 9, 12, 18, 23 e 26 agosto 2017.
Crediti fotografici: Foto Ennevi per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il baritono George Gagnidze (Nabucco)
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Idomeneo da manuale
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Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietà
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Incontro con Lorenzo Cutùli
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FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohème visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore così così
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Un Barbiere un po' così...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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La Bohème dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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