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Conversazione con il mezzosoprano Raffaella Lupinacci |
Il canto: l'amore della mia vita |
intervista di Simone Tomei |
Pubblicato il 12 Agosto 2017 |
ROMA - Il ROF 2017 è già partito, ma la mia discesa a Pesaro sarà per la settimana prossima. In vista di quella trasferta nella città del Cigno voglio farvi partecipi di alcuni incontri con artisti di questo XXXVIII Festival; il primo incontro non “de visu”, bensì telefonico l’ho avuto con il mezzosoprano calabrese Raffaella Lupinacci che ci ha raccontato un po’ di sé. Vi faccio quindi dono di questa lettura che ritengo molto interessante e piacevole con la prospettiva di potermi incontrare di persona con questa straordinaria artista durante le mie giornate pesaresi per un confronto reale e magari per gustare assieme un buon caffè. Prossimamente, ma non troppo oltre, altri due piacevoli incontri già concordati che troveranno compimento nei prossimi giorni. Parlaci della tua adolescenza, di Raffaella prima della musica Sono nata e cresciuta in un paese della Calabria, Acri, in provincia di Cosenza; cittadina alla quale sono molto affezionata e nella quale ritorno appena ho qualche giorno di relax. Ho trascorso gran parte della mia adolescenza con i quattro nonni che considero i miei secondi genitori. Loro sono stati i miei migliori compagni di giochi, mi hanno insegnato a godere della natura, che la mia terra offre con grande generosità, e della semplicità delle piccolo cose. Il mio modo di percepire gli odori, i colori, lo sguardo di chi mi circonda è fortemente “condizionato” dalla mia fase adolescenziale. È un periodo della mia vita che ricordo con grande nostalgia. Quando nasce la tua passione per la musica e per il canto? La passione per la musica, in generale, è stata sempre sostenuta e stimolata dai miei familiari. All'età di sei anni ho iniziato a studiare pianoforte, ma il mio grande amore era il canto. Come spesso accade, mi sono avvicinata al canto frequentando il coro polifonico della mia città e facendo parte del gruppo musicale della mitica “Hello Music” di Acri, Accademia nella quale ho trascorso tanti pomeriggi piacevoli della mia adolescenza. Quello che all’inizio era un gioco piano piano è incominciato a diventare un percorso più serio e impegnativo. Che percorso di studi hai fatto? All’età di 15 anni ho fatto l’esame di ammissione al Conservatorio "Stanislao Giacomantonio" di Cosenza, iniziando, così, il mio percorso di studi in canto lirico, che ho concluso a 21 anni. Sono stati anni belli, ma di grande sacrificio, anche per chi mi ha sostenuto in questo viaggio. Parallelamente allo studio del canto in Conservatorio ho frequentato il Liceo classico del mio Paese e ho conseguito la Laurea magistrale in Lingue e Letterature Straniere presso l’ Università della Calabria. Quando ho compiuto i 25 anni, immediatamente dopo la Laurea in Lingue, ho deciso di lasciare la mia terra e seguire la carriera del canto. Questa scelta non è stata affatto facile in termini affettivi e mi ha costretta a diventare più forte e indipendente nell’affrontare il mio percorso di vita...
Poi...? Poi mi sono trasferita a Roma, città che mi ha insegnato ad essere meno dura con me stessa e a vivere quello che mi circonda con il necessario impegno, ma anche con quel pizzico di leggerezza, che consente di affrontare nel giusto modo le incognite a cui si va incontro. Ma la vera svolta quando c’è stata? La “svolta”, dal punto di vista professionale è avvenuta grazie a tre persone: la cara conterranea musicista Raffaella Murdolo - attuale Artistic Administrator della Royal Opera House di Muscat - che dopo avermi sentita cantare in giovane età a casa di amici comuni, mi ha presentata al M° Cordeiro Opa, diventato poi la mia insostituibile e inseparabile guida tecnica, ed al compianto M° Alberto Zedda. Parlaci di questo incontro con il grande M° Zedda L’incontro con il maestro Zedda avviene nel 2012. Fu l'anno del mio debutto nell’opera Il viaggio a Reims di Gioachino Rossini, nel ruolo di Melibea a Pesaro nella prestigiosa Accademia Rossiniana. Tantissimi sono i ricordi legati al Maestro: per quanto mi riguarda è stato un Maestro di vita oltre che di studio, per la sua grande professionalità e la sua grande passione per la musica, in particolare quella rossiniana. Ho avuto la fortuna di lavorare con lui diverse volte, dopo l’esperienza dell’Accademia, e di tornare al ROF per quattro anni di seguito e questo è il quinto. Con i suoi modi, a volte anche bruschi e sempre diretti, mi ha spronata in diverse circostanze a lottare e mi ha stimolata a meglio definire la mia personalità, non solo sotto l’aspetto artistico. Le emozioni del tuo debutto? Il vero brivido del debutto l’ho provato a Pesaro all’Accademia Rossiniana 2012; interpretavo il ruolo di Melibea: il cuore in gola, la paura di sbagliare, ripassare continuamente la parte nella testa fino ai pochi minuti prima di mettere piede in palcoscenico, tutto questo controllato dal desiderio di essere lì e dalla voglia di dimostrare a te stessa in primis e poi a chi ha creduto in te e a chi non ha creduto in te, che ce la puoi fare. Quello che mi ripeto sempre prima di entrare in scena è “occupati invece di preoccuparti”. Come affronti lo studio di un nuovo ruolo? Leggo il più possibile quanto è stato scritto sul personaggio e sull’opera che devo interpretare. Leggo il libretto, mi confronto con l’interpretazione di altri grandi artisti, quindi faccio una prima lettura musicale da sola e, subito dopo, studio con il pianista e il maestro di tecnica, per procedere, contestualmente, con il lavoro di memoria. Durante questi anni ho imparato che bisogna avvicinarsi a qualsiasi ruolo con grande umiltà e professionalità: ogni battuta dello spartito va studiata in tutte le sue sfaccettature e sfumature. Molto spesso interpreti ruoli “en-travesti”, è difficile per una ragazza bella come te immedesimarsi in una mentalità maschile? Intanto, grazie del complimento. In realtà, credo che sia presente un lato “maschile” nel mio carattere, che mi consente di essere tranquillamente a mio agio; di conseguenza affronto questi ruoli con naturalezza ed entro nella parte con grande facilità. In fondo, il vero fascino di questo lavoro risiede anche nella magia di potersi trasformare in altro, diventando parte della finzione rappresentata sul palco. La recitazione e l’esecuzione del ruolo, quando non è solo espressione di competenze tecniche, consente di scavare in quelle che sono le tante sfaccettature della nostra personalità, prenderne consapevolezza ed esternarle sulla scena. Visto che tra poco debutterai a Pesaro nel Torvaldo e Dorliska di Gioachino Rossini mi piacerebbe che ci facessi partecipi di questa tua esperienza Lavorare a Pesaro è sempre un gran piacere, oltre che un onore, perché si ha la possibilità di lavorare con colleghi, registi e direttori di enorme prestigio. Pesaro è stato ed è il punto di partenza di tantissimi artisti, ma è anche il punto di arrivo. Per un artista affermato, affrontare Pesaro significa confrontarsi con un pubblico e un mondo professionale estremamente esigente. In questa produzione si è stabilita da subito una grande armonia e serenità. Il cast è di altissimo livello artistico e umano e il maestro Francesco Lanzillotta è un direttore di eccezionale sensibilità musicale e grande garbo. La raffinata ed elegante regia di Mario Martone, con il quale ho avuto la fortuna di lavorare nel 2014, sempre al Rof nell’Aureliano in Palmira, è sempre un’occasione straordinaria per crescere e vivere con intensità l’Opera e il ruolo. Dal punto di vista professionale, è stimolante e motivo di grande crescita lavorare con lui e con il suo braccio destro, Daniela Schiavone.
Un ruolo che porti nel cuore e un ruolo che vorresti debuttare Il ruolo al quale sono molto affezionata è Donna Elvira del Don Giovanni di Mozart. Mi coinvolge tantissimo perché dà spazio, oltre che alle mie doti vocali, alla manifestazione ed espressione della mia personalità. Diversi sono i ruoli che vorrei debuttare e sono spesso legati al momento di maturazione, sia artistica in generale, che vocale. Sono perfettamente consapevole della necessaria gradualità nell’evoluzione del mio percorso professionale ed artistico. Ritengo, finora, di aver seguito un itinerario corretto per poter affrontare i ruoli da mezzosoprano più impegnativi, ma sempre coerenti con lo stato della mia vocalità. Per quanto riguarda Rossini, la mia aspettativa è quella di cimentarmi nei grandi ruoli Colbran: vedremo il futuro cosa mi riserva. Rapporto con la critica musicale? Ho un rapporto sereno con la critica. Leggo, ovviamente, con piacere le tante note positive, ma rifletto con attenzione anche sui rilievi che mi vengono mossi. Quando i “giudizi” vengono espressi da esperti dotati di grande sensibilità e professionalità, diventano occasione di confronto e riflessione per migliorarsi. Il percorso di un artista non è mai definitivo: c’è sempre opportunità di crescere e le critiche, anche quelle negative, se costruttive, vanno accettate nel giusto modo, per farne tesoro. Le critiche negative, senza fondamento e con finalità esclusivamente distruttive vanno lette con sufficienza e poi ignorate. Quali sono i tuoi prossimi impegni lavorativi? Sarò Neris nella Medea di Cherubini al Festival di Wexford. Sono molto felice di debuttare Romeo in I Capuleti e i Montecchi di Bellini, a Lisbona; poi ancora concerto di "Gala Rossiniano" a Minorca, Don Giovanni al Comunale di Bologna e tanti altri ancora in via di definizione. E per salutarci… un sogno nel cassetto o un desiderio, non necessariamente professionale, per il futuro. Vedermi realizzata sotto il profilo artistico e personale. Sul piano personale cerco di mantenere il mio equilibrio in coerenza coi valori che sono alla base della mia vita: la famiglia, il rispetto degli altri, una vita di relazione positiva, i sentimenti nella giusta dimensione. L'impegno artistico assorbe la parte più consistente dei miei interessi attuali. L'obiettivo è quello di dare spazio alle mie potenzialità. Il canto lirico è per me ragione di vita, non solo per la ricerca del successo, ma soprattutto per dare spazio al desiderio di raggiungere risultati di eccellenza. Perciò, il sogno nel cassetto è quello di essere una persona serena e affermata nel settore di mio interesse.
Ringrazio di cuore Raffaella Lupinacci per questo incontro dove, credo, abbiamo potuto conoscere qualcosa di più di una grande professionista che con umiltà e dedizione, cresce giorno dopo giorno, mettendo in evidenza sempre più una grande maturità artistica ed umana.
Crediti fotografici: Victor Santiago photographer; e archivio personale di Raffaella Lupinacci
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohème
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietà
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutùli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohème visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore così così
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' così...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohème dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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