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Presentati dalla Fondazione Teatro Borgatti di Cento due produzioni originali in scena ad aprile

Cabruja e Viva Verdi!

servizio di Athos Tromboni

Pubblicato il 03 Aprile 2023

CENTO (FE) - Aprile ricco e impegnativo per il Teatro Borgatti: oltre la consueta e normale programmazione, in questo mese il Borgatti produce due spettacoli originali: Cabruja dove musica, danza e recitazione si intrecciano; e Viva Verdi! concerto sinfonico-corale dedicato al Cigno di Busseto e realizzato in collaborazione con il Comune di Copparo/Teatro De Micheli. La prima di Cabruja andrà in scena al Teatro Pandurera di Cento mercoledì 12 aprile 2023 alle ore 21 poi sarà offerto ad altri teatri italiani dove potrebbe circuitare. La prima di Viva Verdi! andrà in scena sempre alla Pandurera giovedì 20 aprile 2023 alle ore 21, poi il 22 aprile sarà al teatro di Alessandria, quindi il 22 aprile sarà al Teatro De Micheli di Copparo. Queste due produzioni originali sono state presentate oggi alla stampa da Giorgio Zecchi (presidente della Fondazione Teatro Borgatti), Andrea Bianchi (responsabile della programmazione al Borgatti), Silvia Bidoli (assessora alla Cultura del Comune di Cento), Denis Biancucci (pianista e co-ideatore di Cabruja), Raoul Girotti (produttore musicale titolare di Over Studio Cento, e co-ideatore di Cabruja), Massimo Bagliani (scrittore, attore, regista) e Alessandro Ramin (costumista). In collegamento videochat è intervenuto anche il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni. Ecco in sintesi i contenuti dei due spettacoli, così come sono stati illustrati in conferenza-stampa. Cabruja Parola, musica, gesto. Le canzoni del cantautore Eduardo Losada Cabruja, nativo di Caracas (Venezuela), accompagneranno il pubblico in un viaggio musicale che toccherà temi eterni come l’amore, la nostalgia del paese d’origine, la malinconia, ma anche la speranza. Alcuni dei brani saranno interpretati dai danzatori di Agora Coaching Project, con le coreografie di Michele Merola e di Enrico Morelli, costituendone la componente fisica, reale, visibile, “toccabile”. Nel corso dello spettacolo gesto, parola e musica si uniranno: da un brano all’altro, la danza diventerà tutt’uno con la musica, sposandone la ricchezza compositiva grazie a coreografie caratterizzate da una forte implicazione tanto interpretativa quanto tecnica, che privilegeranno il movimento, la plasticità, ma anche l’importanza del singolo gesto. L’album di Cabruja, costituito principalmente di cover, rappresenta un viaggio a molteplici livelli. Dal Venezuela all’Italia, dagli anni formativi dell’adolescenza all’età adulta conclamata, dall’amore alla solitudine, dalla mera esistenza alla consapevolezza di se stessi, dalla vita alla morte. Inoltre, Cabruja fa un omaggio agli artisti e alle canzoni che l'hanno accompagnato durante la sua vita, interpretandole in chiave personalissima e intima. I brani sono legati da un sottile filo rosso non subito apparente, ma che intercetta sensazioni e immagini che fanno parte del mondo dell’artista. I due brani inediti in particolare, scritti da Cabruja stesso, parlano del dialogo tra “un prima” e “un dopo”, un passaggio difficile ma necessario per l’evoluzione della persona; così come l'inevitabile lutto da elaborare quando si lascia indietro una parte di se stessi.  L’atmosfera drammatica creata dagli arrangiamenti di Giancarlo Di Maria e Cristiano Alberghini risulta talvolta epica e profondamente malinconica grazie all’esecuzione magistrale dei musicisti che fanno parte di questo progetto. La musica dal vivo e in scena che accompagnerà la danza sarà eseguita da Denis Biancucci (pianoforte), Stefano Bussoli (percussioni), Lorenzo Mantovani (chitarre), Simone di Benedetto (basso).   Viva Verdi! Giuseppe Verdi è nato nel 1813 e nel 2023 ricorrono i 210 anni dalla nascita. Sarà un grande spettacolo in cui coro e orchestra eseguiranno ouverture e cori più significativi tratti dalle opere di Verdi più conosciute: Nabucco, Ernani, Attila, Macbeth, La traviata, Rigoletto, Il trovatore, La forza del destino, Aida. L'orchestra è la Sinfonica D'Este diretta da Nadir Garofalo. Il coro, diretto da Andrea Bianchi è il Colsper di Parma A condurre il pubblico in questo viaggio sarà proprio lui, Giuseppe Verdi: impersonato dallo stesso autore dei testi Massimo Bagliani, compirà questo percorso attraverso la propria vita, raccontando aneddoti, riflettendo ed anche ironizzando sulle proprie passioni anche grazie alle incursioni del personaggio forse più bizzarro della storia dell'opera lirica, Sir John Falstaff, interpretato da Alessandro Ramin. Verdi e Falstaff, due caratteri agli antipodi, ma due facce della stessa medaglia, l'uno introverso e l'altro estroverso e provocatore ma con le stesse passioni, la stessa saggezza ed il medesimo senso della vita. Il dialogo tra i due personaggi, tutto basato su aneddoti ed eventi realmente accaduti, sarà l'occasione ed il pretesto per ripercorrere tutta la vita del Cigno di Busseto, dai primi successi per arrivare alla grande fama. Di Verdi saranno sottolineati tutti gli aspetti più importanti, da quello umano a quello artistico alla componente patriottica. In sede di presentazione dello spettacolo sinfonico-corale è anche stato detto che la figura di Giuseppe Verdi possiede valore musicale, ma anche teatrale, storico e umano. Il valore musicale è indiscusso ed è riconosciuto a livello internazionale. La sua musica è probabilmente la più popolare al mondo ed allo stesso tempo di alto livello artistico e tecnico. Il suo contributo, soprattutto nella lirica, ha portato ad un rinnovamento delle forme espressive e dei mezzi musicali sia a livello compositivo, sia al livello di orchestrazione. Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm Nella miniatura in alto: l'assessora alla Cultura del Comune di Cento, Silvia Bidoli Sotto, a destra: il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni Al centro, da sinistra: Raoul Girotti, Giorgio Zecchi, Alessandro Ramin, Massimo Bagliani, Silvia Bidoli, Andrea Bianchi e Denis Biancucci In fondo: i due manifesti degli spettacoli Condividi

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