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Pubblicato il 04 Luglio 2024
L'opera contemporanea della finlandese Kaija Saariaho affronta con coraggio un argomento spinoso
Innocence debutta a San Francisco
intervento di Ramón Jacques
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SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 giugno 2024. Per il secondo anno consecutivo, il pubblico di San Francisco ha potuto apprezzare un'altro titolo operistico della compositrice finlandese Kaija Saariaho, morta all'età di settant'anni nel giugno 2023, curiosamente pochi giorni prima della rappresentazione della sua seconda opera Adriana Mater da parte della San Francisco Symphony Orchestra. Quest'estate l'Opera di San Francisco ha offerto la prima esecuzione americana dell'ultima opera in cinque atti della Saariaho, intitolata Innocence, la cui prima assoluta è avvenuta nell'estate del 2021 al festival di Aix-en- Provence in Francia. Per circa due ore di durata e senza interruzioni, l'opera della compositrice finlandese affronta un tema attuale, tragico, anche se nuovo per la scena operistica, quello dell’uso delle armi e della conseguente tragedia accaduta in una scuola dove si verificò un massacro con la morte e il ferimento di diversi studenti. La storia fittizia si svolge nella nativa Finlandia, ma all’opera viene conferito un carattere universale, riferendosi ad una situazione che non è specifica di un singolo paese, città o regione, e che purtroppo si può verificare ovunque nel mondo turbolento in cui viviamo proprio per la facile acquisizione di armi, per l’aumento della violenza, così come per la mancanza di attenzione alle questioni legate alla salute mentale da parte delle società.
Guardando quest'opera mi sono ricordato di ciò che aveva detto una volta il regista spagnolo Calixto Bieito, il quale, a proposito delle sue messe in scena controverse una volta fece notare «... che affrontare temi forti su un palco d'opera potrebbe causare disagio o disgusto, quando in realtà basta accendere la tv per vedere le tragedie che accadono quotidianamente nel mondo reale», argomentazione che mi trova d'accordo, ma al quale aggiungerei che non è possibile misurare l'emozione e la commozione che uno spettacolo teatrale può trasmettere e provocare anche perché associato all'intensità della musica, e la conferma l’ho avuta in questa stessa performance con la presenza di una donna anziana che, seduta accanto a me, ha singhiozzato durante l'intera esecuzione. Un altro dettaglio che ha dato un tocco universale alla vicenda era che i personaggi dell'ampio cast si esprimevano in varie lingue, cantando e parlando in inglese, finlandese, rumeno, francese, svedese, tedesco, ceco, greco e anche spagnolo. Il libretto originale di Sofi Oksanen è in lingua finlandese, anche se è stato successivamente adattato ad un testo multilingue, che è quello ascoltato in questa rappresentazione americana, di cui era responsabile Aleksi Barrière. Questa varietà di linguaggi tocca indirettamente un’altra questione, quella dell’immigrazione, persone che si spostano per ragioni economiche, politiche, di studio e familiari, e che hanno arricchito altre società con i loro costumi, visione e modo di concepire la vita, o che sono arrivati invece a pervertirla generando tensioni sociali e razziali, cosa oggi molto attuale.
In scena si è visto l'allestimento originale utilizzato nella première dell'opera in Francia, ideato da Chloe Lamford, che ha creato un cubo a due livelli, posto al centro del palco, e che ruotava durante tutta la rappresentazione, mostrando diverse scene, come un elegante ristorante, un'aula scolastica, la cucina e un salone delle feste, o anche l'ingresso e i corridoi della scuola, con i costumi eleganti e moderni di Mel Page. La regia è stata curata da Simon Stone, e le luci a tratti buie, cupe e in toni bianchi intensi e luminosi curate da James Farncombe, hanno contribuito a creare un'atmosfera di tensione e di ansia. La regia di Simon Stone, qui ripresa da Luoise Baker, mostra l'angoscia dei personaggi, a tratti un po' esagerata, perché sebbene il motivo sia noto, il tema che pervade la storia sembra a tratti molto ripetitivo, e alcune scene, come gli studenti massacrati, sembrano a volte molto grafiche, ma alla fine si capisce che non è una questione facile da affrontare sul palcoscenico. La storia inizia con un matrimonio, nella tranquillità di Helsinki, tra Tuomas, un giovane finlandese, interpretato con intensità ed eloquenza dal tenore americano Miles Mykkannen con la giovane rumena Stela, conosciuta durante la sua vacanza in Romania, e che è stata impersonata in modo eccezionale dal soprano olandese Lilian Farahni, che si è mostrata coinvolta scenicamente, rendendo il suo personaggio credibile, con un timbro intenso, morbido e vivace e con acuti energici. Alle nozze partecipano Henrik, il padre di Tuomas, interpretato con esperienza e abilità dal baritono americano Rod Grilfry, sua madre Patricia, interpretata con eleganza, grazia, e angoscia e inquietudine convincenti, e con timbro penetrante, dal soprano canadese Claire de Sévigné, e il prete interpretato dal basso islandese Krisin Sigmundsson. Finché non entra in scena la cameriera ceca Patrizia, alla quale ha dato vita con buona interpretazione recitativa e vocale il mezzosoprano rumeno Ruxandra Donose, che riconosce in Henrik e Patrizia i genitori dell'assassino di sua figlia Markéta, uccisa dieci anni prima alla scuola internazionale che frequentava a Helsinki. È così che si svolge la storia, con gli studenti assassinati e l’insegnante della classe, che compaiono, vagando, impersonati da un nutrito cast di noti cantanti e attori, I personaggi, morti, appaiono in scena per rivivere il tragico momento che hanno vissuto, descrivono i loro traumi, i danni fisici e psicologici che l'evento ha causato a chi è sopravvissuto, e i sogni troncati di chi è morto tragicamente. Una svolta nella storia narrata nel libretto, avviene con l'apparizione di Iris, una studentessa francese, interpretata da Julie Hega, la quale rivela che oltre ad essere stata complice dell'assassino, anche il fratello Tuomas, è stato complice dell'evento sapendo delle sue intenzioni, e facendo proprio il desiderio di Patrizia di smascherarlo, porta Tuomas a confessare a Stela la verità che angoscia lei e i suoi genitori. I momenti visivamente più sorprendenti per il pubblico sono il ricordo degli studenti che scappavano per salvarsi la vita e poi la visione dei corpi crivellati e insanguinati. In nessun istante si è vista la presenza dell'assassino sulla scena, ma quanto è stato inscenato ha creato un vero sentimento di angoscia e preoccupazione nel pubblico, il che è un merito artistico della regia, incluso l’uso delle luci e di alcuni suoni amplificati da Timo Kurkikangas. Vale la pena menzionare l’impegno del soprano Vilma Jää nel ruolo di Markéta, un personaggio-spettro la cui presenza in scena era a perenne ricordo della tragedia e dell'impotenza che permea la vicenda, e che ha eseguito canzoni popolari finlandesi arrangiate appositamente per questo ruolo dalla compositrice. Degni di menzione sono stati gli studenti come il soprano norvegese Beate Mordel nel ruolo di Lilly, il tenore colombiano Camilo Diaz Delgado nel ruolo di Jerónimo, il soprano Marina Dumont nel ruolo di Alexia e il soprano Lucy Shelton nel personaggio della maestra Cecilia, ruolo più parlato che cantato, e gli altri attori muti in palco, oltre a Rowan Kievits nei panni dello studente tedesco. Buono il contributo del coro, composto per l'occasione da quaranta elementi, che ha cantato con intensità e uniformità, ai lati del palco fuori dalla vista del pubblico e nell'oscurità, sotto la direzione del suo maestro titolare John Keene. Con a disposizione un'orchestra composta da una varietà di strumenti tipici dell'opera contemporanea, sessantaquattro in totale, principalmente ottoni, strumenti a fiato (flauti, oboi, clarinetti, trombe) percussioni, arpa, pianoforte, celesta, la partitura suonava musicale, sonora, compatta, a volte come se fosse una colonna sonora cinematografica, creando momenti di intensità con il ricorso anche alla atonalità con impeto, ardore e rigore, cosa che catturava l'attenzione del pubblico assorbito dalla storia e dalla resa orchestrale.
Il direttore d'orchestra francese Clément Mao-Takacs, che aveva già concertato ed eseguito l'opera altre volte, ha mostrato gusto e conoscenza della musica contemporanea e lo ha fatto con notevole cura, con una direzione di scena diretta, entusiasta, ed energica quando richiesto. In definitiva si può riassumere come una produzione unica e particolare, con un cast internazionale di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Dopo la sua prima mondiale al festival di Aix-en- Provence in Francia, l'opera è stata vista nei teatri d'opera di Helsinki, Amsterdam e Londra, e dopo il debutto americano, come annunciato, sarà presto all'Adelaide Australia Opera e al Metropolitan di New York, un'altra delle compagnie che, insieme alle precedenti, hanno commissionato il progetto.
Crediti fotografici: Cory Weaver / San Francisco Opera Nella miniatura in alto: la compositrice finlandese Kaija Saariaho Sotto in sequenza: belle immagini d'assieme di Cory Weaver dell'allestimento californiano
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Pubblicato il 31 Maggio 2024
L'idea dell'opera itinerante era bella e sarebbe piaciuta anche a Giacomo Puccini ma il meteo...
Tosca nella Basilica
intervento di Athos Tromboni
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CENTO (FE) - Poteva essere una rappresentazione suggestiva al pari di "Nelle ore e nei luoghi di Tosca" (la famosa diretta dell'opera di Giacomo Puccini realizzata a Roma nel 1992 da Patroni Griffi e Andermann) questa Tosca itinerante ideata dal management del Teatro Borgatti di Cento e sostenuta da sponsor locali che si sono dimostrati entusiasti dell'iniziativa. Dunque, i luoghi: il primo atto avrebbe dovuto svolgersi nella Basilica di San Biagio, la chiesa principale di Cento, ricca di opere d'arte, barocca ma con preziose reminiscenze rinascimentali; il secondo atto sarebbe stato all'aperto presso il Monumento ai Caduti realizzato nel 1931 dall'architetto Gian Francesco Costa e luogo quanto mai suggestivo per quella struttura a tre archi e quattro colonne doriche che richiamano la pulizia e l'aura neoclassica dell'estetica imperiale italiana; il terzo atto sarebbe stato collocato in uno spazio aperto ma raccolto dentro la bellissima Rocca di Cento.
Poteva essere... invece il maltempo caratteristico di questa irriconoscibile primavera ci ha messo lo zampino: meteo variabile ma stabile al mattino e al pomeriggio... e pioggia anche a scosci a partire dalle ore 20 e fino al termine della rappresentazione, che si è svolta - facendo di necessità virtù - interamente dentro la Basilica di San Biagio. Suggestiva la collocazione dentro quella chiesa, ma non premiante dal punto di vista acustico; il fronte (quasi un palcoscenico con ambientazione naturale e non scenografica, a parte il grande quadro della Maddalena che Cavaradossi stava dipingendo) era collocato nella zona dell'altare, sotto la volta a cupola dell'abside, meraviglia per la vista degli spettatori; e l'orchestra era collocata all'ingresso della Basilica; il pubblico in mezzo. L'effetto dell'orchestra era di una presenza tonitruante, naturalmente amplificata dai rimandi della volta a cupola; l'effetto del canto (a voce viva, quindi non amplificato elettronicamente) era in pratica una confusa sommersione dentro il mare di suoni strumentali, soprattutto quando intervenivano gli ottoni. Insomma, un canto non giudicabile dal punto di vista critico: e comunque hanno "partecipato" (usiamo il participio passato del verbo "partecipare" anziché del verbo "cantare") impegnandosi lodevolmente il soprano Rosanna Lo Greco (Tosca), il tenore Vicent Romero (Mario Cavaradossi), il bass-baritono Alberto Bianchi Lanzoni (Scarpia), e ancora: Davide Soldini (Angelotti), Francesco Facini (Sagrestano), Fabiano Naldini (Spoletta), Michele Sitta (Sciarrone) e la giovanissima Camilla Baravelli Sabena (Un pastorello). Presenti in scena anche il Gruppo Storico Centese in costumi rinascimentali. Sul podio della volonterosa Orchestra Città di Ferrara era il maestro Aldo Salvagno, il coro di voci bianche del Teatro Comunale di Bologna era istruito da Alhambra Superchi, mentre il Coro Colsper dell'Emilia Romagna era istruito da Andrea Bianchi; la regia era affidata a Giorgio Zecchi. Giusto, proprio il regista è stato forse il più penalizzato dal meteo capriccioso, perché non gli è riuscito possibile d'attuare quel che esso stesso si era proposto: «... ogni dettaglio della messa in scena è stato pensato per coinvolgere da subito lo spettatore e per far nascere un'emozione immediata.» Sarebbe stata una regia nel segno della tradizione e conforme ai contenuti del libretto di Illica e Giacosa, finalmente... Il pubblico aveva fatto registrare l'esaurito, ogni posto a sedere dentro la Basilica era occupato; e proprio il pubblico si è dimostrato comprensivo e calorosissimo, con ovazioni prolungate al termine della recita. Detto ciò e fatta la cronaca essenziale, resta da tirare una conclusione, un pensiero, una considerazione (chiamatela come volete...): l'opera lirica - per quanto riguarda ambientazione, costumi, oggettistica, movimenti scenici di solisti e masse - può essere (deve essere) innovativa allo scopo di avvicinare nuove frange di spettatori, soprattutto giovani. Ma "innovazione" è parola assolutamente diversa dalla parola "provocazione" e implica, oltre all'originalità dell'idea creativa, anche l'equiparazione del gesto e della scena allo spirito dichiarato dei creatori (musicista e librettista) oltre all'umiltà di servizio degli allestitori. Le cosiddette "regie moderne" stravolgenti e irridenti, stupefacenti e psico-filosofico reinterpretanti, tronfie e tutt'altro che cogenti, sono e resteranno sostanzialmente perdenti rispetto alla messa in scena così come concepita dai creatori. Absid Invidia Verbo (Sia lontana l'ostilità dalla mia parola, Tito Livio, nell'Anno Zero dell'era cristiana) dico io, rubando la frase a Tito Livio.
Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Borgatti di Cento Nella miniatura in alto: il soprano Rosanna Lo Greco (Tosca) Sotto a destra: il direttore Aldo Salvagno Al centro in sequenza: Vicent Romero (Mario Cavaradossi); Rosanna Lo Greco; Alberto Bianchi Lanzoni (Scarpia); Vicent Romero e Rosanna Lo Greco nel duetto del primo atto Sotto in sequenza: panoramiche e istantanee su diversi momenti della rappresentazione
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Pubblicato il 07 Aprile 2024
Il capolavoro barocco di don Antonio Vivaldi fatto rivivere a Ferrara nell'edizione del 1727
Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni
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FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico: storia, atteggiamenti, intrecci, scene e costumi, ma soprattutto proiezioni che fanno immergere dentro le immagini luminose, i protagonisti che stanno cantando un'aria o simulando un "affetto". Qualcosa di mai visto prima - almeno nel Teatro Abbado di Ferrara - il che fa pensare che le nuove e modernissime tecniche scenografiche messe a punto per questo Orlando Furioso faranno storia, contribuendo a un rilancio di tutta l'opera e dei suoi contenuti. Perché una messa in scena così magica (non intendiamo il contenuto quanto piuttosto il contenitore) va oltre la "provocazione" delle regie (e scenografie) cosiddette moderne e ha il pregio di reinventare azioni spazi e luoghi che sono sì ammodernati - addirittura d'avanguardia - e ciò tuttavia rimangono fedelmente pertinenti allo spirito della narrazione librettistica, per quanto riguarda l'ambiente della storia messa in musica. Allora i personaggi si muovono "dentro" a tridimensionali parole o versi; parole e versi che ribattono termini e luoghi del poema ariostesco "navigando" sul fondale, sulle quintine, sui teli trasparenti del proscenio e investendo i cantanti in scena. Oppure gli stessi personaggi si muovono al limitare di un bosco che sembra vero perché tridimensionale e i rami e le foglie si agitano al vento mentre le nubi transitano nel cielo. Oppure - ancora - sono gli astri (le galassie, la luna) che fanno da fondale all'azione rendendo percettibile l'inimmaginabile. Insomma una (chiamiamola) realtà aumentata che ha l'effetto di meravigliare, ma anche di sedurre lo spettatore. Tutto questo in uno stile che ha fatto dell'eleganza e del nitore il principale concetto visivo della messinscena.
Al risultato del nitore e dell'eleganza hanno contribuito i costumi di Elisa Cobello, prevalentemente in bianco e nero, o tonalità varie di grigio (salvo quello della Bradamante che è rosso vivo e quello di Ruggiero, striato rosso) e poi la penombra dominante sul palcoscenico dove le luci miracolose di Marco Cazzola sui personaggi non hanno mai interferito con la luminescenza delle proiezioni di Fabio Massimo Iaquone. Insomma, una messa in scena ultramoderna - da non confonderla usando il termine postmoderna - che fa ben sperare nel ritorno della narrazione scenica e scenografica dentro a legittime pretese di coerenza drammaturgica. Nel merito dell'esecuzione musicale: sul podio Federico Maria Sardelli ha dominato la partitura, infondendo all' Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo il giusto climax interpretativo sia delle levità melanconiche, sia quelle possanze del vigore espressivo con cui Vivaldi ha raccontato con le note gli "affetti" sottintesi dai versi di Ariosto/Braccioli. Una grande concertazione ed esecuzione, visibile in streaming per un mese come trasmesso su OperaVision ( https://www.youtube.com/watch?v=_bq4FzrIZzY )
Gli interpreti: tutti preparatissimi. Marco Bellussi ha fatto recitare figuranti, mimi e coro compresi. Tutti recitavano con una naturalezza e con quella veridicità che fanno bene al teatro d'opera, che è appunto "teatro" e non "concerto" in costume. Ottimo l'effetto. Coinvolgente il risultato. Il regista ha ben chiarito, nelle note sul libretto di sala che il luogo da lui pensato per questo Orlando Furioso è «... uno spazio delineato, una dimensione conclusa che afferisce al protagonista carismatico dell'opera. Non Orlando, bensì Alcina la maga. Nel suo palazzo si consumano le intricate vicende previste dal librettista Grazio Braccioli sulla base del testo ariostesco e mirabilmente espresse dalla musica di Antonio Vivaldi. Siamo dunque in un palazzo dai perimetri definiti ma non certi. È la mistificazione della magia che li dilata e li deforma... nel disegno di Matteo Paoletti Franzato le pareti del palazzo sono dunque specchio. Specchio è anche il soffitto della reggia. Ne deriva che tutto ciò che in essa avviene può essere realtà o riflesso distorto della stessa.» Nel ruolo di Orlando ha giganteggiato il contratenore Yuriy Mynenko che è dotato di una vocalità non da falsettista che canti con la gola, ma da soprano raffinato che sa dosare fiati, appoggio, canto di petto e canto in maschera con ottima intonazione, fraseggio e dinamica. Bravissime anche Arianna Vendittelli (Angelica) e Sonia Prina (Alcina) le cui doti di barocchiste e belcantiste sono fuori discussione. Ottimi anche Filippo Mineccia (Ruggiero), Chiara Brunello (Medoro), Loriana Castellano (Bradamente) e Mauro Borgioni (Astolfo). Molto ben preparato il Coro Accademia dello Spirito Santo istruito da Francesco Pinamonti e un plauso anche alla danzatrice (non citata in locandina) e ai figuranti e mimi.
Teatro Abbado praticamente esaurito con pubblico lungamente plaudente al termine della rappresentazione. (la recensione si riferisce alla recita di venerdì 5 aprile 2024)
Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara Nella miniatura in alto: il regista Marco Bellussi Sotto, in sequenza: Arianna Vendittelli (Angelica); il direttore Federico Maria Sardelli; panoramiche di Marco Caselli Nirmal su scene e costumi In fondo: i ringraziamenti del cast e dello staff di palcoscenico al termine della recita
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Innocence debutta a San Francisco
intervento di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 giugno 2024. Per il secondo anno consecutivo, il pubblico di San Francisco ha potuto apprezzare un'altro titolo operistico della compositrice finlandese Kaija Saariaho, morta all'età di settant'anni nel giugno 2023, curiosamente pochi giorni prima della rappresentazione della sua seconda opera Adriana Mater da parte della San Francisco Symphony Orchestra. Quest'estate l'Opera di San Francisco ha offerto la prima esecuzione americana dell'ultima opera in cinque atti della Saariaho, intitolata Innocence, la cui prima assoluta è avvenuta nell'estate del 2021 al festival di Aix-en- Provence in Francia. Per circa due ore di durata e senza interruzioni, l'opera della compositrice finlandese affronta un tema attuale, tragico, anche se nuovo per la scena operistica, quello dell’uso delle armi e della conseguente tragedia accaduta in una scuola
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FERRARA - Si è conclusa la prima parte della programmazione concertistica 2023-2024 curata dall’Associazione culturale Bal’danza svoltasi tra le cornici più prestigiose della città di Ferrara, ove ad apertura della stagione precedente già dal febbraio 2023 è stato proposto l’appuntamento inaugurale del 19 con l’orchestra “La Toscanini Next” – in
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VERONA – Creato nel 1995, l’allestimento areniano di Carmen firmato da Franco Zeffirelli è ormai considerato un grande classico del festival lirico estivo eppure non è mai rimasto uguale a se stesso, se si escludono i magnifici costumi di Anna Anni. Difatti, nel corso di oltre trent’anni, lo spettacolo è stato modificato, aggiornato, ripensato, ridotto
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Trittico omogeneizzato da Kratzer
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Premio al Trio Ndayambaje
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ACIREALE (CT) - Il Trio composto da studenti del biennio jazz del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara si è aggiudicato il premio per la miglior composizione originale della competizione tra jazz band dei Conservatori di Musica e di Scuole Musicali di Alta Formazione (AFAM) di tutta Italia, Jaci&Jazz Academy Award organizzata; il concorso svoltosi
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Torna il Barbiere dopo il diluvio
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VERONA - Quando, nella nona scena del Barbiere di Siviglia, il Conte d’Almaviva si lamenta dell’improvviso temporale, affermando «... Poter del mondo! Che tempo indiavolato ...», Figaro replica, soave: «Tempo da innamorati!». Ed è con il pensiero rivolto all’ottimismo del factotum rossiniano che il pubblico attende la prima areniana stagionale
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CERVIA (RA) - Ravenna Festival, dopo “Casadei secondo a nessuno” del 2013, omaggia di nuovo lo “Strauss di Romagna” e la sua celeberrima Romagna mia, una canzone diventata, al di là delle intenzioni dell’autore che la pubblicò per un caso fortuito solo nel 1954, l’inno della Romagna, un canto di nostalgia universale, un sempreverde che si
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Anita prima esecuzione assoluta
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SPOLETO (PG) - Giunta quest’anno alla sua 78° edizione torna a Spoleto e nei principali teatri dell’Umbria la stagione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto che aprirà con la consueta kermesse musicale “Eine Kleine Musik 2024” al Teatro Caio Melisso (anteprima per gruppi organizzati: giovedì 22 agosto ore 20.30 - spettacoli
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Genova fa il Giro di Vite
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GENOVA - «A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – ha detto il sovrintendente Claudio Orazi nella conferenza stampa – il cartellone artistico 2024/2025 che oggi presentiamo si conferma ricco di ulteriori emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori,
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Riecco la Danza contemporanea
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Da settembre la danza contemporanea torna ad essere protagonista a Ferrara, entrando negli spazi verdi e nei palazzi storici della città. Tra fine settembre e novembre, il Festival di Danza Contemporanea 2024 inaugurerà la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale di Ferrara, con due prime mondiali e una prima nazionale. La
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Piacenza ecco il cartellone
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PIACENZA - La Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza propone, da dicembre 2024 a giugno 2025, cinque titoli d’opera, sei concerti, cinque balletti, in attesa di presentare un significativo progetto verdiano programmato per l’autunno 2025. In memoria di Giuseppe Verdi sarà il Recital che vedrà protagonista il baritono Luca Salsi, il
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Il Barbiere dei giovani
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GENOVA - La stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova chiude i battenti con l'attesa rappresentazione di Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in una produzione datata 2005 del Teatro del Maggio Fiorentino. Non sono nuovo nella visione di questo allestimento scenico che vede la firma registica e dell’impianto scenico di Damiano
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Il dittico delle Porte
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Si conclude con un dittico la stagione lirica del Teatro Verdi: in scena La Porta divisoria di Fiorenzo Carpi e Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók. Di La Porta divisoria le notizie sono legate ai documenti conservati nell’Archivio del Piccolo Teatro di Milano, perché all’opera è legata la figura del triestino Giorgio
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Classica
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Simone Nicoletta clarinettista per Muti
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RAVENNA - Come sempre prima dei concerti diretti dal M° Riccardo Muti l’atmosfera è di spasmodica attesa, mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è già tutta schierata sul palco a provare gli strumenti. L’incedere carismatico del direttore spezza quel tempo sospeso, scatenando l’applauso e l’abbraccio ideale del pubblico. Muti lo abbiamo
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Doppia inaugurazione in Arena
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VERONA - Negli anni Novanta, il celebre spot di un altrettanto famoso gelato affermava che «Du gust is megl che one», quindi dato che l’estate è alle porte e ci sono ben due cose da festeggiare (il riconoscimento della pratica del canto lirico italiano come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO e il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini),
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LIONE (Francia) - Il compositore Héctor Berlioz (1803-1869) è nato nella città di La Côte-Saint-André nella regione dell'Auvenia-Rodano, a circa 75 chilometri dalla città di Lione, quindi è praticamente da considerarsi un compositore di casa. Si tratta tuttavia di una coincidenza, poiché non esiste uno stretto rapporto tra le opere del compositore e
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La Chamber of Europe e sir Schiff
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FERRARA - Preceduto dall’interessante lezione-conferenza tenutasi presso la sala del Ridotto del Teatro a cura del musicologo Giorgio Pestelli in presenza del Direttore artistico di Ferrara Musica Renzo Restagno che ne ha introdotto il programma e le caratteristiche storiografiche del concerto nel pomeriggio antecedente, il penultimo appuntamento della
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Cartoline dal Sud degli Ánema
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FERRARA - La ricchissima programmazione invernale di Ferrara Musica nell’ambito dei concerti cameristici della domenica mattina attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti presso la sala del Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” ha visto nello svolgimento della sola prima parte, dal 15 ottobre al 17 dicembre 2023 ben dodici
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Ferrara Musica il nuovo cartellone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il direttore artistico Enzo Restagno, il direttore organizzativo Dario Favretti, con il concerto conclusivo del giovanissimo pianista Marco Merola (Fryderyk Chopin, Ballata n.2 in Fa maggiore op.28), hanno presentato alla stampa e al numeroso pubblico invitato, la stagione 2024-2025 di Ferrara Musica che terrà i propri concerti nel Teatro
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Tutte le Direzioni in Summertime
redatto da Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Prende il via nella cittadina lagunare la stagione estiva del Gruppo dei 10: nove concerti, tre suggestive location, alcune novità e grandi ritorni, dal sax di Lou Marini alla poesia di Corrado Govoni, passando per Mimmo Locasciulli, Frank Sinatra, Sugarpie and the Candymen e tanti altri. A partire da venerdì 7 giugno 2024.
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Prosa
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Prosa ecco la Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Partecipata conferenza stampa oggi per la presentazione della Stagione di Prosa 2024/2025 del Teatro Comunale "Claudio Abbado": erano presenti e sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, Michele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Moni Ovadia
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Opera dal Nord-Ovest
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Il Corsaro piace
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GENOVA - Prosegue con successo e volge al termine la stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova: nel penultimo appuntamento con il suo pubblico mette in scena il melodramma verdiano in tre atti Il Corsaro su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dall’omonimo poema “The Corsair” di Lord Byron. La sua prima rappresentazione fu
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L'Isola disabitata del Conservatorio Frescobaldi
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Dopo Ecce cor meum, spettacolare omaggio in versione orchestrale all’immortale musica dei Beatles, prosegue la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara nell’ambito della Stagione Opera/Balletto 2023-24 con in scena il penultimo appuntamento dei dodici previsti, L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn
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Vocale
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La Divina Giustizia canta il monito
sevizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse
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Operetta and Musical
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The Sound of Music a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON ,Texas (USA) - Wortham Theater Center. Tradizionalmente pochissimi teatri d'opera americani sono stati interessati a programmare Musical come parte integrante delle loro stagioni. C'è una linea molto labile che divide questo genere, il Musical, e l'opera lirica, che nella sostanza sono simili in quanto entrambi richiedono cantanti
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Classica
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Mozart, Schubert e Muti un trionfo
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - E così l'11 maggio dentro un Palazzo De Andrè stipato di pubblico all'inverosimile (3500 posti a sedere la capienza dichiarata) è iniziata la trentacinquesima edizione del Ravenna Festival, quest'anno sulle corde d'una frase biblica, E fu sera e fu mattina..., sottotitolo della manifestazione mutuato dal più celebre "leitmotiv" della
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Vocale
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Die Walküre secondo Luisi
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo
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Personaggi
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A Felicia Bongiovanni il Premio Callas
servizio di Silvia Iacono FREE
PALERMO - L’attività artistica del soprano Felicia Bongiovanni prosegue dopo aver ricevuto il Callas Tribute Prize. Il 5 maggio 2024, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in occasione del primo concerto per il Gubileo rosaliano a Palermo, che celebra i quattrocento anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia, patrona amata
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Vocale
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Das Rehingold ha aperto il Ring
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Fondata nel 1900, e con tante storie da raccontare, poiché da qui sono passati i migliori direttori d'orchestra, strumentisti e solisti, la Dallas Symphony Orchestra occupa senza dubbio un posto di rilievo tra le più prestigiose ed importanti orchestre americane. Ora ha intrapreso un programma ambizioso, impegnativo, ma di grande
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