Pubblicato il 10 Maggio 2025
Presentato il cartellone 2025/2026 della sinfonica e della cameristica e le rassegne collegate
Ferrara Musica nuova Stagione redatto da Athos Tromboni

20250510_00_FerraraMusicaStagione2025-2026_MarcoGulinelliFERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della Scala, e con la presenza di solisti illustri, come Lorenza Borrani, Giuseppe Gibboni, Julia Fischer, Ilya Gringolts, Louis Lortie, Gile Bae e Alessandro Taverna; il proseguimento di una presenza diffusa in tutta la città, in spazi extra teatrali come Palazzo Schifanoia,  Palazzo dei Diamanti e Sala Estense; il “Frescobaldi Day”, celebrato da quattro appuntamenti; e la conferma di un’attenzione ancora più forte ai giovani e al “nuovo pubblico”, con la terza edizione del cartellone FeMu Edu a loro dedicato, e l’iniziativa dei Family Concert.
Il saluto dell'amministrazione cittadina è stato portato dall'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, che ha definito la programmazione come «... particolarmente vigorosa e molto sorprendente sotto la guida del presidente Francesco Micheli e del direttore artistico Enzo Restagno. Una Stagione - ha aggiunto - che conferma la sua rilevanza nel panorama musicale nazionale e si attesta come una delle più attive e importanti a livello europeo, riuscendo sempre a mantenere alta la qualità della propria proposta artistica.»  
Il presidente Micheli, in collegamento dalla Germania dove si trovava per impegni artistici ha detto: «In questa stagione assistiamo a Ferrara ad una esplosione di concerti sinfonici, con le orchestre più importanti della scena italiana e internazionale e i migliori direttori. Ci dà inoltre soddisfazione il trend costante di crescita del pubblico, trainato non solo dalla qualità della programmazione artistica, ma anche dal potenziamento della comunicazione digitale e dalle nuove specifiche politiche di prezzo attuate nelle scorse stagioni. L’attenzione al pubblico dei più giovani, già concretizzata nel cartellone FeMu Edu a loro dedicato, si arricchisce quest’anno di una nuova iniziativa, i Family Concert.»
Per parte sua, Restagno ha aggiunto: «Una nutrita schiera di orchestre, accompagnate da brillanti solisti, punteggia la nuova Stagione, disegnando un vero labirinto sonoro nel quale il pubblico è invitato deliziosamente a smarrirsi. Accanto alle orchestre, il cartellone propone appuntamenti cameristici di altrettanta importanza, come il recital del pianista Grigory Sokolov, il quartetto per archi che ha composto per noi la giovane Daniela Terranova, l'omaggio ai leggendari Bruno Canino e Antonio Ballista nel nome di Ravel, il ricordo di Luciano Berio affidato ai solisti dell'Orchestra Città di Ferrara, il pianista pietroburghese Arsenii Moon, lo splendido Quartetto Belcea e l'emergente bacchetta di un giovane di talento quale Diego Ceretta.»
Ecco, per capitoli, i contenuti del cartellone illustrati da Restagno e dal direttore organizzativo di Ferrara Musica, Dario Favretti

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1. ORCHESTRE, DIRETTORI, SOLISTI
Il cartellone 2025/2026 vede in programma 14 appuntamenti orchestrali, quasi tutti con la partecipazione di celebri solisti, tra i quali ben sei violinisti e tre pianisti; e inoltre sei concerti da camera e tre recital pianistici; i contenuti spaziano dalla musica antica alla contemporaneità.
Ad inaugurare la stagione il 6 ottobre 2025 sarà la Filarmonica della Scala, che torna a distanza di due anni dalla sua prima apparizione nel cartellone ferrarese. Sul podio Michele Mariotti, tra i direttori italiani più apprezzati nel panorama internazionale, che guiderà la compagine scaligera in un programma che comprende la Quarta Sinfonia di Brahms e il Concerto di Paganini con la partecipazione di Giuseppe Gibboni, il primo violinista a riportare all'Italia il Premio Paganini, nel 2021, dopo ben 24 anni, e già ospite di Ferrara Musica nel 2022.
Ritorna la Chamber Orchestra of Europe (18 novembre 2025) sotto la guida di Sir Antonio Pappano, con la partecipazione della giovane e talentuosa violinista Maria Dueñas nella Sinfonia Spagnola di Lalo, mentre nella seconda parte del concerto saranno proposte le Danze slave di Dvorak.
Sono graditi ritorni anche quelli dell'Orchestra di Padova e del Veneto (27 ottobre 2025), diretta da Marco Angius, solista Alessandro Taverna al pianoforte, impegnati nell’esecuzione integrale degli splendidi Concerti per pianoforte e orchestra di Prokof’ev; dell’Orchestra Filarmonica Toscanini e dell’estrosa violinista Midori Gotō (23 aprile 2026), che guidati da Roberto Abbado, offriranno un programma tutto beethoveniano, con il Concerto per violino e orchestra e la Terza Sinfonia “Eroica”; dell’Orchestra da Camera di Mantova (10 dicembre 2025), che vedrà Louis Lortie nel doppio ruolo di direttore e solista al pianoforte nel Concerto K. 466 di Mozart; della Camerata Salzburg (25 febbraio 2026) e della pianista Gile Bae (25 febbraio 2026), solista nel meraviglioso Concerto di Schumann; della Spira Mirabilis (30 marzo 2026) e di Lorenza Borrani che daranno vita alla Seconda Sinfonia di Brahms.
Saranno invece per la prima volta nella città estense la Luzerner Sinfonieorchester (3 febbraio 2026) diretta da Michael Sanderling, solista al pianoforte Nikolai Lugansky, con un impaginato che accosta il Primo Concerto di Chopin alla Quarta Sinfonia di Chajkovskij; e la Bamberger Symphoniker (17 maggio 2026) guidata dalla bacchetta di Manfred Honeck, con la violinista Julia Fischer protagonista della Fantasia di Suk e della Romanza di Dvoràk.
Vanno citati senz’altro anche l’appuntamento prenatalizio (18 dicembre) con l'Accademia Bizantina (18 dicembre 2025) e Ottavio Dantone, che presenteranno al pubblico un viaggio nel genere del Concerto Grosso, tra Geminiani e Corelli. Sempre nell’ambito della musica antica, l’Orchestra Barocca il Pomo d’Oro (10 novembre 2025), con il suo fondatore e direttore Francesco Corti e il violinista Ilya Gringolts, interpreteranno due Concerti di Johann Sebastian Bach, uno del figlio Carl Philipp Emanuel e uno di Franz Joseph Haydn.

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2. MUSICA DA CAMERA, PIANOFORTE, CONTEMPORANEA
Un posto importante è occupato come sempre dalla musica da camera, con 6 appuntamenti specifici. Il Duo formato dai pianisti Bruno Canino e Antonio Ballista (20 ottobre 2025), tra i più longevi del panorama contemporaneo - suonano assieme da più di 60 anni -, proporrà al pubblico un viaggio nel repertorio per pianoforte a 4 mani di Maurice Ravel.
C’è poi spazio per il Trio con pianoforte, a cui Ferrara Musica negli ultimi anni ha dedicato una spiccata attenzione: il 26 ottobre 2025 sarà per la prima volta a Ferrara il Trio Nebelmeer, vincitore nel 2024 del "Concorso Trio di Trieste", con un programma interamente dedicato a Ludwig van Beethoven; mentre il 12 gennaio 2026 sarà la volta del Trio Phaeton, che suonerà i celebri trii di Dvoràk (Trio Dumky) e Felix Mendelssohn (Trio in Re minore op. 49), unitamente al Zigeuner Trio di Haydn.
Non mancherà l’attenzione per il repertorio quartettistico, con la presenza di uno degli ensemble che hanno fatto la storia recente di questo genere: il Quartetto Belcea, impegnato in uno dei capisaldi assoluti del repertorio, ovvero il Quartetto op. 135 di Beethoven, affiancato al celebre Quartetto “Delle dissonanze” di Mozart e ai Cinque pezzi op. 5 di Anton Webern.
Ai Solisti dell’Orchestra Città di Ferrara, insieme al pianista ferrarese Matteo Cardelli (15 dicembre 2025), toccherà il compito di un nuovo omaggio a Luciano Berio, assieme a brani di Poulenc e Mozart.
Sempre nell’ambito della musica da camera, Ferrara Musica rinnova la sua specifica attenzione alla musica contemporanea, testimoniata dal concerto dedicato alla compositrice Daniela Terranova dal MDI Ensemble (13 ottobre 2025), appuntamento che fa seguito a quelli riservati ad altri compositori viventi quali Fabio Vacchi nel 2021, Luca Francesconi nel 2022, Alessandro Solbiati nel 2023 e Francesco Antonioni nel 2024.
Un vero e proprio evento è poi il focus puntato sul grande compositore inglese George Benjamin, che sarà a Ferrara il 19 marzo 2026, sul podio della Junge Deutsche Philharmonie, per dirigere il suo famoso Concerto for orchestra, affiancato al poema sinfonico Morte e trasfigurazione di Richard Strauss, La Mer di Claude Debussy e il Concerto per violino di Karol Szymanowski, solista Bomsori Kim.
Sarà come sempre ampio lo spazio dedicato al recital per pianoforte, con la presenza di tre grandi pianisti: Grigory Sokolov (24 novembre 2025), Arsenii Moon (21 gennaio 2026) e Giovanni Bertolazzi (4 marzo 2026).
Considerato uno dei massimi pianisti di oggi, Sokolov è un artista ammirato per la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione senza compromessi alla musica. Già ospite di Ferrara Musica in più occasioni, suonerà un programma in buona parte brahmsiano.
Arsenii Moon, vincitore assoluto dell’edizione 2023 del Concorso Busoni, è un pianista nato e cresciuto a San Pietroburgo, erede della celeberrima scuola pianistica russa, e nella sua data ferrarese eseguirà brani di Skrjabin e Chopin.
Giovanni Bertolazzi, nativo di Verona, si è imposto sulla scena internazionale vincendo il 2° premio e 5 premi speciali al Concorso Internazionale “Franz Liszt” di Budapest, e nella sua prima apparizione sul palco del Teatro Abbado di Ferrara, proprio a Liszt dedicherà la sua attenzione, esibendosi anche nella celebre e ostica Sonata in Si minore.
Dopo il successo di Metropolis nella passata stagione, anche questa volta l’ambito cameristico è arricchito dalla proiezione di un film muto, Der Kabinett der Drs. Kaligari di Robert Wiene, vero e proprio manifesto del cinema espressionista tedesco, con le musiche appositamente composte ed eseguite dal vivo dall’ensemble Edison Studio (Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani, Vincenzo Core e Andrea Veneri).

3. IL PIANOFORTE CONTEMPORANEO
Una nuova rassegna, in programma nel Ridotto del Teatro Abbado tra novembre 2025 e maggio 2026, includerà alcuni appuntamenti domenicali specificamente dedicati alla letteratura pianistica tra Novecento storico e contemporaneità: si inizia con l'esecuzion integrale dei 24 Preludi e Fughe di Sostakovic per ricordare il cinquantesimo anniversario della morte del musicista russo, in programma per due domeniche consecutive: 9 novembre e 16 novembre 2025, a cura di Maria Grazia Bellocchio, Muriel Chemin, Maria Perrotta, Pietro Rigacci, Roberto Russo e Massimo Somenzi.
Poi Alfonso Alberti (recital il 30 novembre 2025 con musiche di Fabio Vacchi e di Luigi Dallapiccola anche in questo caso per il 50° della scomparsa di questo compositore, italiano di Croazia).
E per l'anno nuovo il recital di Emanuele Arciuli (25 gennaio 2026) sulla musica del Novecento americano; di Albertina Dalla Chiara (15 marzo 2026) dedicato ai cento anni di Kurtag; e infine un pomeriggio monotematico dedicato a Sir George Benjamin da Erik Bertsch (mercoledì 13 maggio 2026).

4. FRESCOBALDI DAY
Per il quarto anno consecutivo, Ferrara Musica festeggia il compleanno di Girolamo Frescobaldi (13 settembre), compositore nato a Ferrara e considerato uno dei più importanti del XVII secolo, noto in tutto il mondo per aver rivoluzionato la storia della musica per tastiera. L'iniziativa, una sorta di mini-festival, comprende il concerto dell’Ensemble Nova Ars Cantandi diretto da Giovanni Acciai, impegnato nel Vespro della Beata Vergine di Legrenzi (14 settembre), preceduto il 13 settembre dalla conferenza di Enrico Scavo dedicata all’Accademia della Morte di Ferrara e dal concerto organizzato in collaborazione con le classi di Canto Rinascimentale e Barocco e dal Dipartimento di Musica Antica del  Conservatorio Frescobaldi, dal titolo “Dolcissimi Affetti e Armonie Segrete”, con musiche di Girolamo Frescobaldi e Luzzasco Luzzaschi.

5. FeMu EDU, IL NUOVO PUBBLICO, I FAMILY CONCERT
Confermando l’attenzione per il pubblico dei più giovani, che negli ultimi anni si è concretizzata grazie al potenziamento della comunicazione digitale e di nuove specifiche politiche di prezzo, Ferrara Musica ha introdotto per la prossima stagione la formula dei Family Concert: dei concerti orchestrali con strumento solista, scelti per i programmi popolari e di grande impatto, in orario pomeridiano e in giorni festivi, per permettere alle famiglie di potervi partecipare agevolmente.
Gli appuntamenti, inseriti anche nell’abbonamento completo Large e segnalati da uno specifico logo, sono tre: il 15 marzo 2026 con il celeberrimo violinista Uto Ughi e i Filarmonici di Roma, con musiche di Rossini, Bach e Wieniawski; il 23 aprile con l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Roberto Abbado, solista al violino Midori Gotō; e il 17 maggio con la Bamberger Symphoniker diretta da Manfred Honeck, solista Julia Fischer.
I concerti saranno introdotti in modo semplice anche grazie ad appositi materiali di sala dedicati al pubblico dei più giovani, e - in caso di acquisto in un’unica soluzione per tutti e tre gli episodi - avranno una tariffa dedicata ancora più vantaggiosa rispetto a quella già esistente denominata “Famiglie al concerto”: 5 euro per gli adulti famigliari accompagnatori e ingresso a un euro per i bambini e i ragazzi (fino ai 18 anni compresi).
Infine, sempre più ricca di anno in anno, la programmazione FeMu EDU è dedicata ai bambini e alle scuole, e permette ai giovani di accostarsi alla musica classica in modo divertente, grazie all’approccio informale e ai programmi appositamente studiati, in collaborazione con il Circolo ADM Frescobaldi (progetto didattico di Laura Trapani) e l’Associazione Bal’danza: si va da un Vivaldi rock a Pierino e il lupo di Prokof’ev, dal Concerto di Natale e dal Carnevale degli animali di Saint-Saëns a Tutti quanti voglion fare il jazz con l’Ensemble Jazz del Conservatorio Frescobaldi, per concludersi con un concerto sinfonico dell’Orchestra del Conservatorio diretta da Rocco Cianciotta.

6. ABBONAMENTI E BIGLIETTI
La stagione 2025/2026 conferma ancora una volta l’abbonamento completo, il Large, con 24 concerti; e Pianochamber, formula tematica con 11 concerti dedicati al pianoforte solista e alla musica da camera.
Tutti i dettagli e le informazioni sono disponibili su www.ferraramusica.it

Crediti fotografici: Ufficio stampa di Ferrara Musica - Teatro Comunale "Claudio Abbado"
Nella miniatura in alto: l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli
Al centro, da sinista: Dario Favretti, Marco Gulinelli, Enzo Restagno
Sotto, alcuni protagonisti della nuova Stagione: Julia Fischer, Michele Mariotti, Arsenii Moon, Grigory Sokolov, Gile Bae, George Benjamin





Pubblicato il 20 Aprile 2025
Nel secondo concerto a Palazzo Roverella si conferma l'eccellenza del Duo violino-pianoforte
Saccon Génot ritorno a Ferrara servizio di Athos Tromboni

20250420_Fe_00_ChristianJosephSacconFERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e apprezzati a Ferrara:  il violinista Christian Joseph Saccon e il pianista Massimiliano Génot. E si è trattato di un ritorno, perché il Duo, aveva fatto la sua ultima apparizione nella città estense il 10 gennaio scorso dove in un applauditissimo concerto, sempre a Palazzo Roverella, aveva eseguito musiche di Josef Slavik e Robert Schumann, ottenendo un lusinghiero successo di pubblico.
Nel concerto di ieri pomeriggio Saccon e Génot hanno presentato la Sonata in Si minore di Amanda Maier, da loro presentata a Lucca, nel 2022 in prima esecuzione assoluta per l'Italia: e anche per Ferrara sarà una prima volta, perché mai era stata eseguita dal vivo nella città estense.
Alla rarità della Sonata della Maier sarà abbinata invece una nota composizione per violino e pianoforte  di Ludwig van Beethoven, la Sonata in Do minore n.7 op.30 n.2.
Prima di dare voce all'archetto, Saccon ha parlato di Amanda Maier e della Sonata che il Duo si apprestava ad eseguire: nata nel 1853 nella contea di Scania (Svezia), Amanda Maier è stata la prima donna a diplomarsi, non ancora ventenne, in Direzione Musicale all'Accademia Reale di Musica di Stoccolma. Fu poi una brillante violinista del secondo Ottocento, affermandosi a livello europeo come solista; nel frattempo compose le sue sonate e un concerto per violino e orchestra; e fu prodiga di consigli dati allo stesso Johannes Brahms che si accingeva a comporre le sue tre celebri sonate per violino e pianoforte.
La Maier morì di tubercolosi all'età di 41 anni, ma smise di fare concerti molto prima, perché divenendo mamma preferì dedicarsi alla famiglia e ai figli. Nella sua Sonata in Si minore in 3 movimenti (Allegro-Andantino-Allegro molto vivace), pubblicata nel 1878, c'è in pieno il mondo di Johannes Brahms filtrato però da una consumata e diretta esperienza di solista di violino.

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Molto più conosciuta è la seconda sonata per violino e pianoforte obbligato in programma, la Numero 7 op.30 n.2  di Ludwig van Beethoven (1779-1827) nei tempi Allegro con brio-Adagio cantabile-Scherzo. Allegro; Trio-Finale. Allegro. Da sempre pagina di riferimento per le formazioni cameristiche di violino e pianoforte, venne scritta da Beethoven nel 1802 e dedicata ad Alessandro I zar di tutte le Russe, che non dimostrò grande apprezzamento per la dedica, al punto che detto zar pagò il lavoro a Beethoven soltanto nel 1815, sotto pressione della zarina, ammiratrice del compositore, quando Alessandro I si trovava a Vienna (città dove viveva Beethoven) per partecipare al famoso congresso che ripristinò l'ordine assolutistico dei regnanti d'Europa dopo lo sconfitta definitiva di Napoleone Bonaparte. Il compenso versato dallo zar al compositore fu di 100 ducati e un anello d'oro.
Nell'anno della composizione l'udito di Beethoven peggiorò ulteriormente portandolo alla completa sordità. Lui nel 1802 aveva già scritto la Seconda Sinfonia e il Terzo concerto per pianoforte e non c'è dubbio che la tonalità di Do minore e il trattamento del suono mostrino caratteristiche del tutto peculiari, che segnano un marcato contrasto con la sua musica precedente: c'è qui una cupa e minacciosa energia, c'è vigore drammatico, c'è il superamento degli abituali schemi formali della musica di fine Settecento-inizio Ottocento, c'è l'orientamento verso un'articolazione quasi sinfonica. E c'è soprattutto un nuovo ruolo del violino, rispetto alla consuetudine: cioè la funzione concertante, quindi non una parte subordinata al pianoforte, ma alla pari, anzi spesso trainante come è il caso del primo e del quarto movimento. Insomma, una novità per il periodo.
L'esecuzione della Sonata della Maier dall'arco di Saccon ha tratto tutta la bellezza della pagina: questo violinista sa come addentrarsi nei suoni che si fanno imperativi anche verso l'accompagnamento della tastiera, ma sa poi sfumare delicatamente l'energia dentro il sentimento quando le note consentono il dialogo di melodie suadenti. Il numeroso pubblico ha seguito con curiosità e interesse, applaudendo impropriamente nei passaggi fra un movimento e l'altro: ma è una caratteristica ormai diventata maniera. Cioè chi frequenta i concerti da camera sa che si applaude solo al termine dei brani e non negli intertempi di passaggio; chi ha poca dimestichezza con la musica classica, invece, applaude quando sente la fine di un movimento soprattutto se chiosato da una cadenza.
Molto ben eseguita, poi, la Sonata op.30 n.2 di Beethoven dove si è capito che l'intesa fra Saccon e Génot conferma quanto scritto in sede critica per il precedente concerto del Duo a Palazzo Roverella: anche in questa impegnativa pagina - ieri come allora - i due esecutori hanno mostrato un invidiabile amalgama di intenti, ritmi e suoni, testimonianza del loro pregevole sodalizio artistico.

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L'apprezzamento del pubblico verso il Duo e gli interminabili applausi hanno generato ben due bis: il primo, una trascrizione per violino e pianoforte dal Lied per canto e pianoforte Widmung (Schumann) che fu un brano eseguitissimo dal virtuoso di violino Jascha Heifetz e da questi reso famoso al pari del Lied originale.
La seconda, sempre una trascrizione per violino e pianoforte a cura di Paul Kochanski, della mistica Pavane pour une infante defunte di Maurice Ravel.
Al termine del concerto, molti si sono complimentati con Saccon e Génot, intrettenutisi col pubblico; e altrettanti ringraziamenti sono andati anche a Gianluca La Villa per l'ennesimo bel concerto realizzato sotto l'egida del Comitato per i Grandi Maestri.
(La recensione si riferisce al concerto di sabato 19 aprile 2025)

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il violinista Christian Joseph Saccon
Al centro: alcuni momenti del concerto
Sotto: foto ricordo con Saccon e Génot al termine del pomeriggio musicale





Pubblicato il 30 Marzo 2025
Tutto esaurito nell'atteso appuntamento domenicale di Ferrara Musica per i Concerti nel Ridotto
Il ritorno dei Cardelli servizio di Athos Tromboni

20250330_Fe_00_MatteoCardelliGiacomoCardelli_phGliAmiciDellaMusicaNetFERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei Concerti nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" realizzati da Ferrara Musica, il Duo Cardelli ha visto il tutto esaurito (come sempre) nelle belle sale del foyer al secondo piano del Teatro Abbado. Il ritorno dei Cardelli si è verificato dopo una pausa un po' più lunga del solito, visti gli impegni di lavoro dei due musicisti: il pianista (Matteo) è assistente nella classe di Filippo Gamba alla Musik Akademie di Basilea (Svizzera) nonché fondatore e direttore artistico della rassegna musicale "Ensemble Musik Festival"; il violoncellista (Giacomo) è il primo violoncello dell'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.
Il ritorno dei Cardelli a Ferrara (città di origine e d'elezione) ha consentito loro di presentare un programma per violoncello e pianoforte impaginato su Ludwig van Beethoven, Clara Schumann e Fryderyk Chopin, presentandosi anche come compositori e/o coautori (almeno di Clara Schumann) per la revisione di musiche nate per violino e pianoforte trascritte per violoncello e pianoforte.
Il primo brano in programma è stato quello di Beethoven: Sonata per violoncello e pianoforte op.5 n.2: scritta nella tonalità di Sol minore è caratterizzata da una sorta di "equa" alternanza tra i due strumenti.
Personalissima l'interpretazione del Duo Cardelli, manifestatasi fin dall' Adagio sostenuto ed espressivo del primo movimento dove l'esecuzione si è impreziosita di silenzi e pause fra una frase esposta e la successiva,  restituendo l'aura riflessiva del compositore, qui lontano dai risaputi contrasti che gli si riconoscono fra il destino che bussa alla porta e la rassegnazione che immalinconisce. E nella Sonata op.5 n.2 non si riscontra nessun accenno dialettico o di contrasto neanche nel Rondò, ma il rapporto tastiera/corde assume un atteggiamento colloquiale che il Duo ha ben espresso: all'ascolto non si poteva non ricordare che - pochi anni dopo -, Beethoven scriverà il famoso Testamento di Heiligenstadt  e nei suoi diari del 1802 confessava: ... «La realtà è che dopo aver lasciato la mia anima errare nella più cupa disperazione, troverò il modo per uscirne. Questa è stata la mia forza e questa è la forza che ogni uomo è capace di esprimere...»
Forse la Sonata per violoncello e pianoforte (accoppiamento strumentale per il quale il compositore di Bonn fu primo sperimentatore perché tale accoppiata non era in uso nel Settecento) è stata una delle ultime sue pause di serenità interiore, prima della presa di coscienza della sordità incombente e progressiva di cui fu vittima.
Comunque l'esecuzione dei Cardelli non è stata principalmente "spensierata" o "serena", perché il Duo ha saputo trarre significati espressivi coinvolgenti e commoventi, in piena correlazione con il famoso detto di Marc-Antoine Charpentier (musicista e filosofo vissuto a cavallo fra Seicento e Settecento) secondo cui la tonalità di Sol minore è tipica di atmosfere "serie e magnifiche".
Nel successivo step, il Duo Cardelli ha affrontato musiche di Clara Schumann: la moglie di Robert Schumann aveva scritto le proprie Tre romanze op.22 per violino e pianoforte, ma i Cardelli - qui revisori e compositori - le hanno trascritte per violoncello e pianoforte e in tal maniera le hanno eseguite.
Con la stessa pulizia di diteggiatura, con lo stesso imprinting di metodo, con le stesse intenzioni espresse nel precedente Beethoven, Matteo e Giacomo Cardelli hanno proposto una Clara Schumann in perfetto equilibrio fra il molto tranquillo  dell' Andante (dove sostanzialmente il violoncello concerta e il pianoforte contrappunta), l'esegesi romantica dell' Allegretto, e l'appassionato sostenuto del Leidenschaftlich schnell  del terzo tempo. Qui si pone un piccolo (marginale) interrogativo a proposito delle agogiche: perché i primi due movimenti sono annotati nella dizione italiana consueta e il terzo è invece annunciato in lingua tedesca? Non esiste, a nostra conoscenza, un chiarimento di natura musicologica, per cui ogni interpretazione è tanto arbitraria quanto pertinente: dunque il Leidenschatflich schnell  che potrebbe tradursi come "Appassionato veloce" è più significativo dell'aura romantica ottocentesca in cui su muoveva la Clara Schumann piuttosto che nelle codificate agogiche del Settecento. Anche qui, esecuzione esemplare del Duo Cardelli per amalgama e intenzioni interpretative.

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Infine Chopin con la Sonata per violoncello e pianoforte in Sol minore op.65, stessa tonalità della sonata di Beethoven e - dunque - stesso climax interpretativo pur nella sostanza più prossima alle sensibilità nuove della seconda metà dell'Ottocento: in Chopin i silenzi e le pause fra una frase esposta e la successiva assumevano, evolvendo il climax beethoveniano, verso un contenuto più languido anziché "serio e magnifico". Anche qui ottima l'intesa e l'amalgama del suono creato dai due fratelli Cardelli.
Tripudio di applausi al termine del concerto, per cui il Duo Cardelli ha dovuto concedere un paio di bis: il primo, un Lied di Gabriel Fauré per voce e pianoforte trascritto dai Cardelli per violoncello e pianoforte; poi la ripetizione del Leidenschatflich schnell  così come magnificamente eseguito anche in precedenza.
(la recensione si riferisce al concerto di domenica 30 marzo 2025)

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Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm





Pubblicato il 07 Marzo 2025
Jordi Savall ha costituito un ensemble di sole donne emulando l'orchestra dell'Ospedale della Pietā
Musiciennes pronipoti delle veneziane servizio di Athos Tromboni

20250307_Fe_00_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall-AlfiaBakieva_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire: insieme all'ensemble "Les Musiciennes du Concert des Nations" (tutte donne) ha chiamato a suonare anche la violinista Alfia Bakieva: lui, il filologo, è tornato così a Ferrara dando vita a un ensemble tutto al femminile, ispirato alla leggendaria orchestra dell’Ospedale della Pietà di Venezia, epoca dove a dominare e trionfare era Antonio Vivaldi, forse più per la musica strumentale che per l'opera.
Il concerto, inserito nella programmazione di Ferrara Musica, ha presentato le celeberrime Quattro Stagioni e altre note opere del “Prete rosso” che visse e lavorò alla Pietà per circa quarant’anni, tra il 1704 e il 1740, e fu uno dei principali artefici dell’eccellenza della sua orchestra.
L'Ospedale della Pietà di Venezia era nato come orfanotrofio e poi è divenuto scuola di musica, affermandosi come importante istituzione alla quale venivano anche mandate bambine da varie parti d’Europa per imparare la musica. Alla fine del XVII secolo si contavano una trentina di allieve tra strumentiste e cantanti, che ogni giorno si esercitavano sotto la guida di grandi maestri e, in alcuni casi, collaboravano alla formazione delle altre ragazze.
Riferendosi alla leggendaria Orchestra dell’Ospedale della Pietà, Jordi Savall ha fondato "Les Musiciennes du Concert des Nations", con donne provenienti da diversi paesi, tra cui Inghilterra, Austria, Spagna, Francia, Ungheria, Polonia, Russia e Giappone. Il progetto ha portato anche alla registrazione di un doppio album dedicato a Le Quattro Stagioni, comprendendo inoltre altri quattro concerti di Vivaldi, eseguiti con strumenti d'epoca e un'interpretazione che riflette l'approccio storico-informato caro a Savall.

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20250307_Fe_03_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall_phMarcoCaselliNirmal

A Ferrara il programma musicale si è aperto con l’esecuzione di Il Proteo, o sia Il Mondo al Rovescio" (RV 544), un concerto per violino, violoncello, archi e basso continuo in Fa maggiore: il titolo stesso suggerisce un gioco di inversioni e simmetrie, con un intreccio di parti in cui i ruoli degli strumenti solisti si scambiano, creando un effetto di sorpresa e dinamicità.
A seguire, è stato eseguito il Concerto in Re minore op.3, n.11 (RV 565), che fa parte della celebrata raccolta L’estro armonico, pubblicata ad Amsterdam nel 1711; questo Concerto op.3 n.11  per due violini, violoncello, archi e basso continuo è tra le più drammatiche ed energiche dell’opera, caratterizzata da un intenso dialogo tra i solisti e una struttura che alterna momenti di impeto e lirismo.
A chiudere la prima parte della serata è stato il Concerto in Si minore op.3 n.10 (RV 580), anch’esso tratto da L’estro armonico, scritto per quattro violini solisti, violoncello, archi e basso continuo. Qui il brano mette in risalto la straordinaria capacità di Vivaldi nel creare contrasti timbrici e dinamici, con una scrittura polifonica raffinata che conferisce grande brillantezza e varietà alla composizione.
Dopo l'intervallo l'esecuzione più attesa: Le Quattro Stagioni (1725), il capolavoro più celebre di Antonio Vivaldi e uno degli esempi più straordinari di musica a programma del periodo barocco. Questa raccolta di quattro concerti per violino, archi e basso continuo - La Primavera (RV 269), L’Estate (RV 315), L’Autunno (RV 293) e L’Inverno (RV 297) - descrive in musica i cambiamenti della natura e le emozioni umane legate al passare del tempo. Ogni concerto è accompagnato da un sonetto, probabilmente scritto dallo stesso Vivaldi, che ne illustra i dettagli narrativi e che in questa occasione è stato recitato dall’attrice Lucia Caponetto: il canto degli uccelli e il risveglio della natura in Primavera, le tempeste estive e la calura opprimente in Estate, la vendemmia e la festa contadina in Autunno, il gelo e il vento tagliente in Inverno. L'uso innovativo di effetti sonori, ritmi contrastanti e virtuosismi violinistici ha reso Le Quattro Stagioni un capolavoro senza tempo, ancora oggi amato e apprezzato in tutto il mondo.
Un notevole contributo al successo della serata è venuto indubbiamente dall'originalità dell'idea e dalla maestria di Savall nel dirigere l'ensemble, ma soprattutto da una straordinaria performance della solista Alfia Bakieva, pulita, impressionante nella tessitura di sussurri e impeti del diapason barocco, fantasiosa anche nella scelta delle agogiche, trascinatrice delle compagne di palco: insomma un ensemble e una solista che si sono rivelati una vera gioia per l'udito. Per cui va citata anche, per dovere e competenza, la prima violino delle "Musiciennes", l'impeccabile Catalina Reus che (sia detto) è parsa "seconda a nessuno".

20250307_Fe_04_LesMusiciensDuConcert_JordiSavallAlfiaBakieva_Facebook_phMarcoCaselliNirmal

Grande ovazione del pubblico che gremiva il teatro e calorosa richiesta di bis: Savall ha offerto fuori programma il secondo movimento del Concerto in Si bemolle maggiore sempre di Vivaldi.
(la recensione si riferisce al concerto per Ferrara Musica di martedì 4 marzo 2025)

Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal
Nella miniatura in alto e sotto: il direttore filologo Jordi Savall
Al centro, in sequenza: la solista Alfia Bakieva, la primo violino Catalina Reus e l'intero ensemble in una bella panoramica di Marco Caselli Nirmal






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Flatlandia del fatto percettivo
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Ma proprio perché è stata realizzata come opera multimediale su libretto di Andrea Vivarelli con musiche di scena originali di nove autori viventi, lo spettacolo si presta ad alcune considerazioni relative alla storia e allo sviluppo del teatro musicale.
Dunque, in principio (verso la fine del XVI secolo) era il canto con accompagnamento di strumenti cordofoni l'elemento principale, dove la voce nel "recitar cantando" era fondamentale per una rappresentazione ligia alla teoria degli affetti. Poi venne il Settecento: e Galuppi, Alessandro Scarlatti, Händel
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Nuove Musiche
Torna miXXer
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20250508_Fe_00_TornaMixxer_StefanoCardiFERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025  presso Palazzo Naselli Crispi,  Ridotto del Teatro Comunale,  giardino di Palazzo Giulio  D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e  loggiato di Palazzo dei
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Opera dal Nord-Est
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servizio di Nicola Barsanti FREE

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20250221_00_Washington_Vanessa_GianandreaNoseda_phScottSuchman WASHINGTON D.C. USA,  Keneddy Center Concert Hall - La produzione operistica del prolifico compositore americano Samuel Barber (1910-1981) risulta essere limitata a tre titoli, tra cui spicca Vanessa, opera in tre atti (originariamente quattro), opus 32, su libretto in lingua inglese di Gian Carlo Menotti (1911-2007), compositore, librettista e regista
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Opera dal Centro-Nord
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