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Per il bicentenario verdiano la Dynamic pubblica un disco della grande cantante greca |
Callas ogni ascolto una riscoperta |
recensione di Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 15 Aprile 2013 |
Maria Callas sings Verdi Orchestra e coro del Teatro alla Scala di Milano direttori Tullio Serafin, Antonino Votto, Herbert von Karajan registrazioni in studio 1954/55/56, Dynamic Historical Series, CDS 668, 2012 Siamo, a quasi trentasei anni dalla scomparsa, ancora a parlare di Maria Callas, anche per registrazioni non inedite, riproposte in un unico CD da Dynamic in occasione del bicentenario verdiano. Che resta da dire dunque della Callas e del suo approccio a Verdi? Paradossalmente nulla e moltissimo. Nulla perché di fronte al solo nome del soprano greco americano sembra che già sia stato detto tutto, analizzata ogni nota, ogni registrazione, ogni cronaca, ogni parola, ogni aspetto pubblico o privato. Vale ancora ripetere l'eccezionalità di una voce che di per sé non aveva null'altro che l'essere unica e irregolare, ma che fu strumento impareggiabile di un'artista rivoluzionaria per disciplina musicale e istinto teatrale? Eppure proprio questa inquieta peculiarità a rendere ogni ascolto una riscoperta e una lezione d'intelligenza interpretativa. Il grande errore comune e ricorrente risiede infatti nell'imitazione dei risultati dell'artista mitico e nella sua venerazione assoluta. Ma quel che conta e fa grande la Callas non è nemmeno la tecnica di per sé, nemmeno la riscoperta belcanto, che per quanto latitante dal repertorio consueto persisteva comunque nella scuola della Marchesi e della Marchisio (il contralto che commosse Rossini e formò Rosa Raisa, la prima Turandot, e Toti Dal Monte): è la totale dedizione alla musica, lo studio minuzioso nota per nota d'ogni inflessione per poi ottenere una sintesi espressiva compiuta. Profondamente pensata nel dettaglio, eppure naturalissima e consequenziale, quasi fosse spontanea, perché se per l'interprete il fraseggio è frutto d'un lungo studio, per il personaggio quella deve essere semplicemente il suo inevitabile modo di essere. Si ascoltano arie dalla Forza del destino, da Un ballo in maschera, Rigoletto, Il trovatore e Aida: un campionario di figure femminili che va dalla candida adolescenza di Gilda alla crisi di Amelia, moglie e madre innamorata di un altro uomo, passando per i tormenti fatali delle due Leonore e di Aida. Solo Amelia sopravvivrà, ma per tutte quante l'amore sarà infelice, contrastato da vari affetti e sfocerà nel sangue, eppure non c'è identità fra queste donne; e ciascuna ha una sua propria, singolare verità. Maria Callas ci insegna come possano sfuggire allo stereotipo e distinguersi per la propria storia e personalità. Ascoltiamo “Caro nome” e non ci soffermiamo sulla pura qualità vocale – qualche tensione e oscillazione in acuto è evidente, ma il senso del legato, della parola e della dinamica lo fanno dimenticare – ma sulla capacità di inventare un colore né infantile né maturo, un timbro di fanciulla innocente che pure sente i primi sussulti sensuali e sarà pronta di lì a poco all'estremo sacrificio. L'aria non è fine a se stessa, un episodio chiuso, ma anche all'ascolto isolato è chiaramente percepibile come momento di un'evoluzione, di un percorso in cui sono ben chiari cause e conseguenze. Viene, insomma, analizzato e rappresentato il mondo di Gilda, come di Amelia, di Aida, delle due Leonore, concentrato in un momento che è quel preciso e unico momento: l'innamoramento, il dubbio, l'attesa, ma non di una donna qualunque, di quella determinata donna, che è cresciuta isolata dal mondo o libera fra le foreste imbalsamate, che è fuggita dalla vendetta di un fratello o vive con un marito amandone il migliore amico, che freme in schiavitù o attende l'amore di un uomo soffocata da quello di un padre. Nel dar voce, corpo e anima a questi istanti riesce meglio d'ogni trattato a dirci perché, inevitabilmente, Verdi ha scritto quelle note, quelle dinamiche, quelle legature o quegli abbellimenti per quelle parole, per quelle situazioni. Nulla manca, nulla è di troppo. Non è una questione di specifico colore vocale, ma di capacità di dare colore ad una voce; non è la chimera del soprano verdiano assoluto, ma l'intelligenza di affrontare parti diversissime da musicisti e da artisti veri. Il comune denominatore di queste registrazioni e quel che in fondo, a dispetto del trascorrere del tempo, ci tiene incollati alla sedia anche all'ennesimo ascolto è proprio il senso sovrano del legato, la capacità di concepire il canto come un'unica arcata che però non risulta mai omogenea o uguale a se stessa, bensì sempre rigenerata da un inesausto e rinnovato palpito espressivo che la rende unica e irripetibile. Il lascito più importante per i posteri sarà dunque l'esempio del metodo, dell'approccio alla partitura, per cui solo con la disciplina, senza effetti esteriori, si può comprendere che il languore di Gilda non può e non deve essere espresso al pari di quello di Amelia che prega nell'orrido campo o implora un ultimo abbraccio al figlioletto, di quello di Leonora che cerca invano pace nell'eremo inaccessibile. Né in Verdi né in nessun altro autore, nemmeno quando si parla di poetica degli affetti, è possibile procedere per formule e stereotipi emotivi, ma ogni sentimento e ogni espressione va contestualizzata in un mondo musicale e drammaturgico. È per questo che stiamo ancora ad ascoltare la Callas a bocca aperta, non perché la sua voce avesse un colore unico, ma perché lei rendeva il suo canto unico; non perché avesse una tecnica fantasmagorica, ma perché quella tecnica era posta al servizio della musica e del dramma; non perché ebbe una vita tragica e romanzesca, ma perché non mancò mai lo scrupoloso perfezionismo nel dar vita ad ogni nota. Seguire il suo esempio per un cantante non significa imitarla, ma applicare il suo metodo con la propria personalità, la propria voce, il proprio repertorio. Per il pubblico significa ascoltare la musica con rispetto, senza scinderla dal teatro e senza scambiarla con un gesto atletico, un'espressione esteriore o stereotipata.
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Orlando nelle trame di Alcina
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Una Tempesta molto gradevole
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Xtra per tre
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Quel Don Pasquale sempre fresco
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FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
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VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Vi presentiamo La Bohčme
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VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Idomeneo da manuale
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Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
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RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Arianna tra il buffo e il commovente
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
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FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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