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A Ravenna alla Rocca Brancaleone la pioggia non sconfigge ŦLe vie dell'amiciziaŧ |
Muti e le Dogan che messaggio! |
servizio di Attilia Tartagni |
Pubblicato il 05 Luglio 2020 |
RAVENNA - Minacciato da una pioggia leggera fattasi rapidamente più insistente, il 3 luglio 2020 si è consumato alla Rocca Brancaleone l’evento cardine del Ravenna Festival, dopo una sosta proclamata dal M° Riccardo Muti. Il concerto “sulle vie dell’Amicizia”, l’appuntamento più atteso, è stato dedicato quest’anno alla Siria, paese in sofferenza per i continui focolai di guerra. Non era possibile per le condizioni del paese trasferirsi sul posto come fece la carovana festivaliera nel 2004, approdando nell’antico teatro romano di Bosra, fra Damasco e Aleppo e levando sonorità occidentali fra le voci dei muezzin. In quella circostanza si mescolarono all’Orchestra Giovanile Cherubini i musicisti della Syrian National Philharmonic Orchestra gemellandosi di fatto. Anche quest’anno alcuni musicisti della Syrian Expat Philarmonic Orchestra hanno dato manforte alla compagine festivaliera, ma si tratta di siriani trasferiti in Germania dove hanno formato l’orchestra nel 2015. Il concerto che verrà trasmesso su RaiUno il 23 luglio prossimo è dedicato a due vittime siriane, Hevrin Khalaf (1984-2019), giornalista curda siriana,segretaria generale del Partito del Futuro siriano, attivista per i diritti delle donne e promotrice di un dialogo pacifico fra curdi, cristiani e arabi, uccisa barbaramente in un agguato; e Khaled al-Assad (1932-2019), archeologo che cinque anni fa durante l’assalto dell’Isis a Palmira fu torturato e ucciso per avere difeso strenuamente le opere d’arte a lui affidate. Il concerto è stato ripetuto il 5 luglio al Parco Archeologico di Paestum, città gemellata con Palmira, entrambi dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Il libro del Festival, uscito in contemporanea con questo evento, dedica molte pagine alle condizioni del popolo siriano con toccanti fotografie dei bambini che non smettono di giocare fra le macerie di città interamente distrutte, e sottolinea in particolare l’esperienza di una testimone-protagonista del concerto stesso, l’artista curdo-siriana Zehra Dogan che a causa di un suo disegno non gradito alle autorità ha trascorso due anni e nove mesi di prigionia nella carceri turche. E’ proprio durante la Marcia Funebre della Terza sinfonia in Mi bemolle maggiore op.55 di Beethoven che il pubblico, suggestionato dal suono dolente e dalle immagini reali proiettate sullo schermo centrale e sui due laterali, ha modo di sentirsi partecipe del dramma infinito di una popolazione mai pacificata, dove le donne sono parte attiva con le armi in pugno. Zehra Dogan, oggi rifugiata in Europa e dunque, come tanti curdi, senza patria, artista dalle molto sfaccettature e pittrice di valore di cui il libro del Festival riporta opere realizzate in prigionia con mezzi di impropri come caffè, curcuma, sangue mestruale su supporti di fortuna, ha avuto il compito di aprire il concerto, accompagnata dal canto doloroso, intrigante e “resiliente” di Aynur Dogan, curda siriana fedele alla tradizione ma anche aperta alle voci dal mondo, accompagnata dal tanbur turco. E’ una vera e propria performance artistica pluridisciplinare in cui Zehra con gesti rapidi delle mani compone sulla grande tela candida un’immagine rifinendone i contorni con il neretto e gettando biacca su quello che scopriremo essere il corpo di una vittima che una teoria di donne sofferenti, visi reclinati di rara espressività, reggono sulle spalle con infinito rispetto e amore. L’ultimo gesto di Zehra è il lancio di un grumo di rosso-sangue su quello che potrebbe essere un compianto classico ed è invece un’immagine di ordinaria sofferenza delle donne siriane. Ombrelli aperti sempre più numerosi e gente rifugiata sotto gli alberi cresciuti spontanei intorno al fortilizio ravennate non promettevano nulla di buono, mentre i musicisti della Cherubini avevano già riparato gli strumenti al coperto. Ma il M° Muti è stato profetico, fiducioso nel favore del cielo: “Aspettiamo venti minuti che spiova e poi riprendiamo” e nel tempo indicato ha dato il primo colpo di bacchetta al Terza Sinfonia di Beethoven, più conosciuta come Eroica, originariamente dedicata a Napoleone poi per festeggiare il sovvenire di un grand’ uomo, una struttura innovativa che esalta il sogno del grande compositore tedesco: eguaglianza, libertà e fraternità fra gli uomini. E’ la stessa sinfonia che diede l’avvio alle VIE DELL’AMICIZIA da Ravenna a Sarajevo nel 1977, un messaggio di speranza universale. Che dire dell’immenso piacere dell’ascolto della compagine forgiata e divinamente guidata dal M° Muti sotto un cielo tornato miracolosamente sereno? Nella lacerante Marcia Funebre che sostituisce l’Adagio c’è tutto il dolore del mondo e ben si adatta alle immagini trasmesse in video della martire Hevrin Khalaf, ma anche al volto fiero delle donne curde strappate al loro destino di madri per imbracciare le armi. C’è nella sinfonia la voglia di soppesare il dolore, di contrastarlo e di resistervi spinti dall’ideale di un futuro migliore, un sogno che va a pennello alla tribolata Siria che non trova pace né buongoverno condiviso. Che la musica produca questo miracolo è una bella utopia, eppure durante l’arco di tempo dell’esecuzione ci siamo stretti idealmente ai musicisti e al direttore credendo davvero che l’armonia superiore della musica possa trasformarsi un giorno in realtà universale.
Crediti fotografici: Silvia Lelli per il Ravenna Festival 2020 Nella miniatura in alto: il maestro Riccardo Muti Sotto in sequenza: Hevrin Khalaf la martire cui "Le vie dell'Amicizia" hanno reso omaggio; la cantante Aynur Dogan; e ancora il maestro Muti Al centro: orchestra, maestro e artiste mentre ricevono l'appplauso del pubblico Sotto: una panoramica di Silvia Lelli sulla Rocca Brancaleone per le "Le vie dell'amicizia"
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Nel Campielo xe bel quel che piase
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servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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servizio di Rossana Poletti FREE
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Incontro con Lorenzo Cutųli
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Il Barbiere eccellente
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Un Trovatore cosė cosė
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LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
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PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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