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Pubblicato il 27 Luglio 2025
L'incontro sublime e metafisico fra il Cigno di Busseto e la musica afroamericana a Fabbiano
Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei
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FABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla Fondazione Val Tidone Musica, ha offerto al pubblico un evento che non solo ha sfidato le convenzioni, ma le ha ridefinite con una grazia e un'intelligenza che lasciano il segno. Un cartellone ricco di giovani talenti e star celebrate come Stochelo Rosenberg, Osvaldo Di Dio, Antonella Ruggiero, Enrico Ruggeri, Silvia Mezzanotte, Violante Placido, Sergio Cammariere, Sergio Caputo e tanti altri, ha animato questa edizione dedicata alla memoria di Donatella Ronconi, editrice di Libertà scomparsa a gennaio e già Vicepresidente della Fondazione Val Tidone Musica, che con entusiasmo ha sempre sostenuto il progetto-musica della Val Tidone, contribuendo in modo determinante alla sua crescita.
 Sotto la sapiente direzione artistica del M° Livio Bollani, l'evento ha visto la straordinaria artista, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, protagonista di un'esplorazione trionfale delle arie verdiane in chiave jazz. Un coraggio artistico che merita ogni plauso, poiché ha saputo svelare nuove profondità in un repertorio che credevamo di conoscere a menadito. Al centro di questa rivoluzione sonora, il sassofonista e compositore Alessandro Bertozzi ha presentato The Verdi Sessions, un progetto innovativo nato dal desiderio di esplorare orizzonti musicali inesplorati, proiettando le opere immortali di Giuseppe Verdi in un contesto completamente nuovo. Ho avuto il privilegio di assistere a questo progetto sin dai suoi albori, un anno fa, ascoltando le prime idee, i primi "vagiti" partoriti dalla mente di Alessandro Bertozzi. Già allora mi colpirono per la loro inventiva e originalità, ma soprattutto per il profondo rispetto della musica e della melodia verdiana. Non si è trattato di una semplice rilettura, ma di una vera e propria "conversazione tra passato e presente", dove la solennità dell'opera si è intrecciata con la vivacità dell'improvvisazione jazzistica. Questa fusione non solo celebra la maestosità della tradizione verdiana, ma la rende accessibile e vibrante, capace di parlare a pubblici diversi e di suscitare emozioni inedite. Le melodie di Verdi, pur rispettando la loro essenza originaria, si sono trasformate in una nuova esperienza sonora, dove ogni nota ha raccontato una storia senza tempo. Ciò che ha reso questa serata non solo memorabile, ma paradigmatica e, a mio avviso, rivoluzionaria, è stata l'assenza di qualsiasi "contaminazione" nel senso deteriore del termine. Anna Maria Chiuri ha cantato "lirico", con la pienezza, la drammaticità e la tecnica impeccabile che la contraddistinguono come mezzosoprano di statura internazionale. La sua voce, uno strumento di rara duttilità e potenza, ha abbracciato le melodie verdiane con la stessa intensità con cui avrebbe calcato i palcoscenici dei più grandi teatri d'opera. Non un'inflessione jazzistica, non una concessione stilistica che potesse snaturare l'essenza del belcanto. La sua "insolita veste jazzly" non ha significato un'alterazione del suo stile operistico, ma una dimostrazione della sua capacità di integrarsi perfettamente in un contesto musicale diverso, mantenendo la propria identità.
   
Eppure, in un connubio che ha sfidato ogni aspettativa, la band ha suonato "jazz". Puro, vibrante, intriso di improvvisazione e di quella libertà ritmica e armonica che solo i grandi maestri del genere sanno evocare. Lo straordinario Alessandro Bertozzi al sassofono alto, con i suoi arrangiamenti geniali, ha creato architetture sonore che non hanno inghiottito l'opera, ma l'hanno avvolta, sostenuta, illuminata da angolazioni inattese. Il suo sax non era un mero accompagnamento, ma una voce parallela, un alter ego strumentale che dialogava con la Chiuri e con gli altri strumentisti senza mai sovrapporsi, senza mai snaturare. Come lo stesso Bertozzi ha saggiamente osservato, «... lavorare con i 3/4 verdiani non è facilissimo.» Eppure, l'inventiva di questo ensemble ha avuto la meglio su una metrica apparentemente semplice, ma nella quale sono nascoste pieghe e sfumature che stimolano l'ingegno e si trasformano in momenti original-tradizionali, un vero e proprio equilibrio tra innovazione e rispetto. Accanto a Bertozzi, una costellazione di talenti eccezionali ha contribuito a questa magia. Francesco Chebat al pianoforte ha tessuto trame armoniche di rara eleganza, con un tocco che combinava delicatezza e incisività. Riccardo Fioravanti al contrabbasso ha fornito una base solida e pulsante, con linee melodiche che erano un piacere per l'orecchio, mentre Ettore Fioravanti alla batteria ha scandito ritmi che erano pura energia e colore, mai invadenti, sempre al servizio della musica. Ogni musicista ha mantenuto la propria identità stilistica, creando un'amalgama non per fusione, ma per una coesistenza armoniosa e incredibilmente accattivante. Il risultato è stato un dialogo sublime, un incontro di giganti dove Verdi ha trovato una nuova risonanza e il jazz ha dimostrato la sua capacità di elevare e reinterpretare senza tradire. Dalle note struggenti di Su me morente esanime alle maestose cadenze del Va pensiero, ogni aria è stata un'esplorazione di questa coesistenza "non contaminata".

Una menzione particolare va all'aria di Ulrica da Un ballo in maschera, Re dell'abisso, per la quale la fantasia di Alessandro Bertozzi ha saputo rendere un momento lugubre, seppur magnetico, dell'opera, in un pezzo di assoluta e seducente sensualità. Non si è trattato di un'ibridazione, ma di una giustapposizione perfetta, dove la liricità verdiana è rimasta intatta, e il linguaggio jazzistico ha fornito un commento, un'espansione, un'eco contemporanea che ha arricchito l'esperienza senza alterarne la purezza. Questa serata a Fabbiano è stata una lezione magistrale di come l'arte possa superare i confini di genere non attraverso la mescolanza forzata, ma attraverso un profondo rispetto reciproco e una visione artistica audace. The Verdi Sessions è un progetto di altissimo livello, un gioiello che dimostra come, con musicisti di tale calibro e un'idea così chiara e coraggiosa, si possa raggiungere un'armonia perfetta tra mondi effettivamente distanti. Un'esperienza che ha deliziato l'anima e ha lasciato un'impronta indelebile, confermando la vitalità e l'inesauribile potenziale della musica.
Crediti fotografici: Ufficio stampa Valtidone Festival Nella miniatura in alto: il saxofonista Alessandro Bertozzi Sotto: panoramica sulla piazza di Fabbiano sede del concerto jazz-lirico di Valtidone Festival Al centro in sequenza: Ettore Fioravanti, Francesco Chebat, Riccardo Fioravanti, Alessandro Bertozzi con Ettore Fioravanti In fondo: il mezzosoprano Anna Maria Chiuri in pedana con il quartetto jazz
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Pubblicato il 11 Luglio 2025
Il Gruppo dei 10 al secondo concerto del ciclo ''Tutte le direzioni in Summer Time 2025''
La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni
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VIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda. Non poteva essere altrimenti perché fra gli Oscar di nome e di fatto c'era - presente alla serata - anche Oscar Massei, a cui nel 2007 la città di Ferrara ha conferito la cittadinanza onoraria: oriundo nato in Argentina, ma con origini italiane (maceratesi in particolare), Massei arriva in Italia, e in particolare all’Inter, negli anni Cinquanta del secolo scorso. Di lì, è l’ascesa. Non solo per lui, ma anche per la Spal di Paolo Mazza, a cui Massei viene ceduto nel 1959, avviando quella che, per la squadra ferrarese, sarebbe stata la miglior stagione in assoluto. Il capitano dell’impresa? Proprio Oscar Massei. Ieri sera tutti i presenti allo Spirito sapevano che in questi ultimi tempi la Spal si era caparbiamente ma altrettanto fortunosamente salvata all'ultimo giorno di campionato riuscendo a rimanere in Serie C, e che ora si trova in stato prefallimentare: il succo è che di fatto non parteciperà a nessun campionato di calcio, neanche a quello di Eccellenza per il quale non è stata effettuata l'iscrizione di prassi. In questo momento di crisi profonda del calcio estense, la municipalità si è mossa e ha favorito il progetto di rilancio di una squadra ferrarese: per i nostri lettori non ferraresi, si sappia che anche in Serie C lo stadio "Paolo Mazza" - di proprietà del Comune - a volte nelle gare importanti si riempiva con 10 - 11 mila spettatori, cosa mai vista in quel campionato minore.
 E, sempre per i nostri lettori non ferraresi, si sappia che l'acronimo S.P.A.L. deriva dallo storico nome dato nel 1908 dai preti Salesiani alla loro creatura, la Società Polisportiva Ars et Labor, da cui la trasformazione dell'acronimo in nome semplificato di Spal. Ma sia l'acronimo che il nome semplificato sono di proprietà del presidente in carica, un avvocato americano che non l'ha iscritta né al campionato di Serie C, né al campionato di Eccellenza: da qui l'ipotesi di probabile fallimento che sta facendo discutere la stampa locale e la tifoseria ferrarese. A questo punto la reazione della Ferrara sportiva: ci sarà una nuova società calcistica che disputerà il campionato di Eccellenza (cioè un girone non professionistico) e si chiamerà Ars et Labor Ferrara, in attesa che il nodo dei diritti sul nome venga sciolto e la nuova società calcistica ferrarese venga in qualche modo in possesso dell'acronimo e del nome semplificato Spal. Quel che ieri non era ancora ufficiale è che la nuova proprietà della Ars et Labor Ferrara se l'è aggiudicata una cordata di imprenditori capeggiati da un oriundo argentino, Juan Martin Molinari. Ieri sera allo Spirito, Oscar Massei non si è sbilanciato sul cosiddetto "affaire Spal", ma durante tutta la cena e anche durante il concerto non potevano sfuggire il suo sorriso compiaciuto e i suoi modi sicuri e pacati: vero è che uno degli "Oscar" di quella notte era proprio lui, ma altrettanto vero è che Oscar Massei, ieri sera, era tornato "il capitano" del più glorioso periodo della sua Spal. La notizia che Ars et Labor Ferrara poteva avere uno staff dirigente con a capo un argentino è diventata di pubblico dominio in un baleno. E si è riverberata nell'intervento che Oscar Massei ha fatto - tirato per la lingua da Mistri - ieri sera allo Spirito: «L'attuale situazione della Spal rischia di far dimenticare quello che abbiamo fatto noi, quando la nostra squadra era corsara e temuta anche dalle grandi di Serie A. Però guardiamo al futuro...» Così è oggi: il calcio ferrarese ha potuto contare su un oriundo argentino, Massei, e potrà contare in futuro su un altro oriundo argentino, Molinari. Prima del concerto in programma nel dopocena è stato anche presentato brevemente il libro di Enrico Menegatti, Oscar Massei, l'oriundo, il capitano, l'esempio, dal quale Andrea Maggi ha letto una pagina interessante. E proprio la lettura di Maggi ha introdotto la seconda parte della serata, quella dedicata a Oscar Wilde, secondo "Oscar" della scaletta: assieme a Maggi si sono resi lettori delle massime e degli aforismi dello scrittore inglese (tradotto in Italia dall'attore e regista Alberto Rossatti, presente alla serata) anche Paolo Zamboni, Andrea Veronese e Cristiano Bendin.
   
Poi la serata è entrata nel pieno gaudio degli astanti per il terzo "Oscar" in scaletta, Oscar Peterson, pianista canadese considerato uno dei più grandi del jazz nella seconda metà del Novecento: per onorare Peterson (nato a Montrèal nel 1925 e morto a Mississauga nel 2007) erano in pedana nientemeno che Dado Moroni (pianoforte), Riccardo Fioravanti (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria). Pianista dei 2 Mondi, quello americano e quello europeo, famoso per il suo eccellente trio piano, contrabbasso (o chitarra) e batteria, Peterson impersonò il musicista colto ed eclettico, quello che ha fatto studi classici e non lo ha dimenticato, quello che sa aprirsi a collaborazioni che passano dall'hard bop al funky indifferentemente, perché l'importante non è il "genere" ma la musica nel suo fluire; né bisogna dimenticare che il groove della sua musica è a volte fantasioso e terribilmente virtuosistico, a volte meditativo e ricercato, quasi debussyano per le trame che sa trarre dai tasti e dai pedali. E - infine - non va dimenticato che il suo maestro di riferimento (non di scuola pianistica, ma di riferimento estetico) era un certo Art Tantum... E possiamo dire che Moroni ha reso grande giustizia alla musica di Peterson, con brani divenuti ormai evergreen jazzistici, quali City Lights, Nachtingale, Falling in love with Cole, Blues in the closet (quest'ultimo di un contrabbassista danese che collaborò felicemente con Peterson, Niels-Henning Orsted Pedersen), e nel fine serata con un ispirato Li'l Darlin' uscito dalla penna di Count Basie, che Dado Moroni in trio ha voluto eseguire facendo spegnere tutti i microfoni, chiudendo il coperchio del pianoforte e chiamando i suoi sidemen a un «... raccoglimento acustico, un'atmosfera come se fossimo in casa.» Perfetto l'amalgama del pianoforte con il contrabbasso di Fioravanti e il drumming di Bagnoli.

Una bella serata, "notte degli Oscar" soprattutto per la musica eccellente che è stata eseguita, ma anche per il messaggio beneaugurante (e in fondo tranquillizzante) che il primo degli "Oscar" in scaletta ha lanciato alla Ars et Labor Ferrara, destinata a diventare la nuova Spal. Il concerto allo Spirito si è tenuto in collaborazione con la Libreria Le Querce del Lido degli Estensi. (il servizio si riferisce al concerto di giovedì 10 luglio 2025)
Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm Nella miniatura in alto: il pianista Dado Moroni Sotto: Oscar Massei e la copertina del libro di Enrico Menegatti Al centro, in sequenza: Paolo Zamboni, Andrea Veronese, Andrea Maggi e Cristiano Bendin durante le letture dei testi di Oscar Wilde In fondo: Dado Moroni (pianoforte), Riccardo Fioravanti (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria)
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Pubblicato il 07 Luglio 2025
Inaugurata con successo di pubblico la rassegna ''Tutte le direzioni in summer time 2025''
De Silva amore che vieni amore che vai
servizio di Athos Tromboni
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COMACCHIO (FE) - Ha preso il via ieri sera con una nutrita partecipazione di pubblico il ciclo di sei concerti del "Gruppo dei 10" versione estiva: Tutte le direzioni in summer time 2025. Ospite per l'apertura era il Trio Malinconico formato da Diego De Silva (voce e chitarra acustica), Stefano Giuliano (sax alto) e Aldo Vigorito (contrabbasso). Prima della performance musicale il direttore artistico del "Gruppo dei 10", Alessandro Mistri ha brevemente introdotto la presentazione del libro "Ieri a Comaccchio" curato da Gianni Persanti, di cui lo stesso Mistri ha scritto la prefazione. Persanti ha raccolto e raccontato in questo volume testi, manifesti e fotografie di diverse stagioni culturali della cittadina lagunare, a partire dal 1977 anno di prima edizione del festival jazzistico nella piazzetta dei Trepponti, illustrando metodicamente la logica amministrativa che guidava le amministrazioni locali quando "si faceva programmazione culturale pluriennale"; e sostenendo, in un accenno passionale ma anche polemico, che non era come oggi che a Comacchio si amministra senza neanche sapere cosa sia la programmazione culturale di medio e lungo termine. A ricordare l'eccellenza di scelte artistiche e culturali di Comacchio, è intervenuto anche Lucio Scardino, giornalista, critico d'arte e editore, citando alcuni eventi che hanno caratterizzato quella Comacchio che ha voluto evolversi con merito e successo dall'immagine di comune italiano balneare, perla appena entroterra dei famosi sette lidi. Infine Mistri ha brevemente intervistato anche lo scrittore Diego De Silva per questo suo ritorno a capo del Trio Malinconico dopo l'apprezzamento conseguito un paio di anni fa nella programmazione invernale del Gruppo dei 10: in sostanza, De Silva ha annunciato che la performance della serata sarebbe stata incentrata non tanto sulla letteratura che l'ha reso famoso (la serie dei romanzi poliziesco/giudiziari di Vincenzo Malinconico "avvocato d'insuccesso" ) quanto piuttosto in un percorso letterario che - attraverso racconti o romanzi brevi - intende esplorare "l'amore quando finisce": che succede, cioè, dopo che una coppia si è detta addio? Quali scelte alternative e individuali rispetto alla solitudine sentimentale? Quali speranze e quali pentimenti? Come nasce e come finisce l'amore?
  

Dal punto di vista letterario - si è detto - la serata è stata stimolante; e dal punto di vista musicale la serata è stata ricchissima di spunti: brani strumentali in chiara atmosfera cool (cioè, sì, il raffinato jazz stile Kansas City) hanno fatto da cornice alle ballads proposte dallo scrittore nella sua veste di chansonnier: De André, De André, ancora e sempre De André, cantato con ispirazione da De Silvia in alcune composizioni meno note del cantautore genovese, ma le più ricche di poesia e di solidarietà verso gli ultimi e pertinenti alla tematica del "laboratorio" (che succede quando l'amore finisce?): da Verranno a chiederti del nostro amore a Amore che vieni amore che vai; da La domenica delle salme a Se ti tagliassero a pezzetti.

Eccellente la parte solo strumentale, con il sax alto di Giuliano che richiamava alla memoria, nelle sue volute riflessive (e - appunto - cool) il fraseggio lirico di maestri del sax alto quali Paul Desmond e Lee Konitz ma anche la testardaggine poetica dell'indimenticabile (e indimenticato) Massimo Urbani. Da parte sua Aldo Vigorito, autore dei brani strumentali, ha eseguito al contrabbasso sia il suono pizzicato, sia il suono con l'arco, colorando la voce scura del suo strumento non di cavernose risonanze, ma di sfumature sentimentali legate nei tempi lenti e di vigore asciutto e perentorio nei tempi più mossi. Successo acquisito, a Comacchio, al Bar Ragno, e curiosità accesa e stimolante per quello che sarà lo spettacolo teatrale prossimo, oltre il "laboratorio".
Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm Nella miniatura in alto: lo scrittore Diego De Silva Sotto, in sequenza: Gianni Persanti con Alessandro Mistri; Lucio Scardino e ancora Diego De Silva con Mistri In fondo: panoramiche sulla performance a Comacchio
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Parliamone
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Turandot il ritorno
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Era il 14 luglio del 2017 quando, da inviato del mio giornale, varcavo per l'ultima volta le soglie del Gran Teatro all'aperto di Torre del Lago. Ricordo bene quello spettacolo e, ancor più, la recensione che ne seguì: scritta con il cuore in mano e senza filtri, non si limitava a valutare la resa artistica, ma sollevava - con lucidità e senso di responsabilità - forti perplessità su una gestione del Festival che, a mio avviso, tradiva il prestigio e la vocazione profonda di una tradizione pucciniana che merita ben altro. Quella presa di posizione, troppo diretta forse per certi palati, mi costò l'esclusione dalla lista dei recensori accreditati (ospite non gradito, era la motivazione) . Non fu una scelta contro la mia Testata, ma contro la mia persona: una forma di ostracismo discreto, eppure eloquente, che puniva chi aveva osato dire ad alta voce ciò che molti pensavano solo a mezza voce. Chi lo desidera può ancora trovare quel pezzo negli archivi: resta lì, come testimonianza di un giornalismo che non ha mai avuto paura di chiamare le cose con il loro nome.
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Jazz Pop Rock Etno
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Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE
FABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Bohčme che ti aspetti
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Un po' meno pubblico per La bohème rispetto alla Tosca della sera precedente, nel Gran Teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli. Comunque una buona presenza (diciamo a spanne, oltre 2 mila spettatori?) per un ritorno, quello della regia "cinematografica" di Ettore Scola del 2014 ripresa da
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Opera dal Centro-Nord
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Un magico Elisir
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti è un capolavoro senza tempo che, a quasi due secoli dalla sua prima rappresentazione, continua a incantare e commuovere. Definito "melodramma giocoso", fonde mirabilmente la profondità patetica con l'arguzia dell'opera buffa italiana, creando una "commedia agrodolce" capace di strappare
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Echi dal Territorio
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79 anni di emozioni
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Partirà il 7 agosto 2025 per concludersi il 24 settembre la nuova Stagione lirica del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" giunta al lodevole traguardo della 79.ma edizione. Gli spettacoli, oltre che nella città spoletina, andranno in scena anche nei principali teatri dell'Umbria: «79 anni di emozioni, una stagione da vivere!» è lo slogan
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Jazz Pop Rock Etno
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La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda. Non poteva essere altrimenti
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Jazz Pop Rock Etno
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De Silva amore che vieni amore che vai
servizio di Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Ha preso il via ieri sera con una nutrita partecipazione di pubblico il ciclo di sei concerti del "Gruppo dei 10" versione estiva: Tutte le direzioni in summer time 2025. Ospite per l'apertura era il Trio Malinconico formato da Diego De Silva (voce e chitarra acustica), Stefano Giuliano (sax alto) e Aldo Vigorito (contrabbasso). Prima della
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Eventi
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Opera tra tradizione e novitā
redatto da Simone Tomei FREE
GENOVA - È un viaggio simbolico e culturale quello che il Teatro Carlo Felice di Genova propone per la stagione 2025-2026, presentata ufficialmente alla stampa lo scorso 2 luglio. Un viaggio che coinvolge artisti e pubblico come naviganti di una stessa rotta, guidati da una bussola che punta al repertorio lirico più amato, ma non rinuncia a
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Opera dal Nord-Est
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L'Aida di cristallo č tornata
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Quando l’Aida di Giuseppe Verdi risuona all’Arena di Verona non si tratta di una semplice replica, è un rito collettivo, un appuntamento simbolico che scandisce il calendario della lirica estiva. Questa nuova ripresa dell’allestimento firmato da Stefano Poda, definito “di cristallo” per le sue trasparenze e gli inediti giochi di luce, ha riaperto il sipario
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Opera dall Estero
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Idomeneo a San Francisco
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) War Memorial Opera House - Sebbene Idomeneo, l’opera seria in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791), abbia avuto la sua prima americana il 4 agosto 1947 al Berkshire Music Festival di Tanglewood, nel Massachusetts (ora sede estiva della Boston Symphony Orchestra), fu la San Francisco Opera a
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Opera dal Nord-Est
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Blue Traviata in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – “È spenta!” Quando la tonante voce di Giorgi Manoshvili risuona nell’Arena, segnando il termine della prima Traviata stagionale, si viene quasi colti da un senso di sorpresa. Per quanto chiunque frequenti il teatro lirico conosca a menadito il libretto di Francesco Maria Piave, è inevitabile chiedersi da quanto tempo non si assisteva
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Opera dal Centro-Nord
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Matrimonio in camera da letto
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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Opera dal Nord-Est
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Tosca sugli spalti di San Giusto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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Opera dal Centro-Nord
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Aida nella palestra
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE – Opera emblema del grande repertorio verdiano, Aida è spesso associata all’idea di spettacolarità, grandi masse corali, scene sontuose e sontuosi costumi esotici. Tuttavia, dietro la patina dell’epico e del monumentale, si cela un’anima intimista, quasi cameristica: Aida è, in fondo, una tragedia dell'amore e del potere, fatta di sguardi, silenzi,
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Echi dal Territorio
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Torna la rassegna Tutte le Direzioni Estate
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
servizio di Rossana Poletti (13 giugno 2025) FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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Opera dall Estero
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L'Incoronazione di Poppea piace
servizio di Ramón Jacques FREE
BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Opera dall Estero
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Tannhäuser torna a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON (USA) - Grand Opera. Wortham Theatre Center. La Houston Grand Opera ha concluso con successo un’altra stagione con Tannhäuser, un’opera in tre atti con musica e libretto in tedesco di Richard Wagner (1813-1883). Come la maggior parte delle sue opere, Tannhäuser trae ispirazione da leggende medievali tedesche. La quinta opera
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Opera dal Centro-Nord
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Opera dal Nord-Ovest
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Carmen delle parole e delle note
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Opera dall Estero
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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE
BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
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Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
FREE
FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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