Pubblicato il 24 Aprile 2023
In scena con successo al Teatro Nouveau di Bologna l'opera franco-italiana di Giuseppe Verdi
Vespri Siciliani dentro ambiente di mafia servizio di Nicola Barsanti

20230424_Bo_00_VespriSiciliani_OksanaLynivBOLOGNA - Al Comunale Nouveau di Bologna (sede transitoria del Teatro Comunale in attesa della realizzazione del progetto di rinnovamento e valorizzazione che lo vede coinvolto), debutta il nuovo allestimento de I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, firmato dalla regista palermitana Emma Dante. Com’è possibile evincere dalle note di regia, la Dante opta per un’impostazione scenica più moderna rispetto all’epoca di riferimento in cui è ambientata l’opera e ciò lo si capisce subito dalla scelta dei costumi realizzati da Vanessa Sannino.
Si ha dunque una trasposizione temporale nella quale al posto dell’originaria dominazione francese del 1282  sulla Sicilia, troviamo un gruppo di malavitosi mafiosi che inducono chi assiste a non riconoscere più in Elena la presunta sorella del conte Federico d’Austria ma bensì l’affine del noto giudice: Rita Borsellino. 
Di ciò se ne ha immediatamente conferma nel corso del primo atto, in cui  Elena, mentre canta la sua canzone, si svolge la parata dei gonfaloni con i volti delle vittime di mafia, da Libero Grassi a Pippo Fava, conferendo tutta la forza che quel canto-grido sprigiona nella speranza di un mondo migliore.
L’impianto scenico è pressoché fisso, l’elemento architettonico dominante è la fontana di Piazza Pretoria anche detta “della vergogna”, la quale assume diversi significati durante il corso di tutta l’opera, adattandosi più o meno bene alle diverse esigenze del libretto.

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Piuttosto efficace la funzione assunta dalla cancellata nel corso del terzo atto  che si presta perfettamente a simulare una prigione, mentre nel corso del quinto atto a dominare la scena torna nuovamente la gradinata del monumento sulla quale dapprima si svolgono le nozze e in seguito si consuma la rivolta che vedrà la morte di Arrigo, la disperazione del padre e la messa a nudo dalle orrende tute acetate dei soldati mafiosi, che una volta imprigionati sotto una rete da pesca continuano a dimenarsi senza possibilità di salvezza fino al calo del sipario.
Finale efficace in cui emerge tutta la forza evocativa di un doloroso mosaico della memoria.
Scene e luci rispettivamente di Carmine Maringola e Cristian Zucaro.
Venendo al cast, sorprende piacevolmente la vocalità del soprano Roberta Mantegna (nel ruolo di Elena) la quale contribuisce con i suoi precisi acuti all’ottima resa dei quartetti conclusivi del terzo e del quarto atto.
Notevoli i filati e i pianissimi riusciti nell’aria “Arrigo! ah parli a un core” ma anche le agilità sfoggiate nell’aria del quinto atto “Mercè dilette amiche”.
Sul piano scenico, invece, sarebbe stato preferibile riscontrare maggior carattere e impeto da una donna siciliana consumata dal senso di vendetta per il fratello ucciso.
Il tenore Stefano Secco nel ruolo di Arrigo non emoziona particolarmente nel corso dei primi due atti, mentre a partire dal duetto con Monforte nel corso del terzo va in completa ascensione, regalando al pubblico un momento particolarmente toccante nel duetto con Elena  “E dolce raggio”, dove è possibile scorgere le sfumature di un canto logorato dall’amore. Ottima, la sua presenza scenica.
Una dovuta considerazione va rivolta al baritono Franco Vassallo nel ruolo di Guido di Monforte, il quale dà prova di uno strumento capace di adattarsi perfettamente alle difficoltà dello spartito, dosando a dovizia proiezione sonora, carica drammatica e presenza scenica.
il personaggio di Giovanni da Procida viene debuttato dalla straordinaria vocalità del basso Riccardo Zanellato che conclude a meraviglia il difficilissimo ruolo assegnatoli, paragonabile a quello di Zaccaria nel Nabucco.
Con la sua aria di sortita “O patria, o cara patria… O tu, Palermo” unita a “Addio mia patria” è possibile udire una variegata infinità di colori e sfumature rese possibili dalla sua solida, dolce e possente emissione.

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Bene anche per i comprimari Il sire di Bethune di Gabriele Sagona, Il conte di Vaudemont di Ugo Guagliardo, la brava Ninetta di Carlotta Vichi, Danieli di Francesco Pittari, Tebaldo di Manuel Pierattelli, Roberto di Alessio Verna e Manfredo di Vasyl Solodkyy.
L’ottima direzione del M° Oksana Lyniv sorprende sin dalla sinfonia del preludio per l’attenta meticolosità che la giovane direttora ha nei confronti dello spartito, i tempi risultano sempre giusti e ben equilibrati, sempre a servizio del canto, cercando in modo estremamente apprezzabile di dosare bene i volumi rispetto ad un ambiente acusticamente difficile.
Molto bene anche per il coro istruito dal M° Gea Garatti Ansini.
Applausi per tutti, anche per la regista, che anche alla terza rappresentazione cui abbiamo assistito, sale sul palcoscenico a salutare il pubblico.
(la recensione si riferisce alla recita di Venerdì 21 aprile 2023)

Crediti fotografici: Andrea Ranzi per il Teatro Comunale di Bologna
Nella miniatura in alto: il direttore Oksana Lyniv
Sotto, in sequenza: panoramiche su allestimento e costumi voluti dalla regista Emma Dante





Pubblicato il 29 Marzo 2023
Nel Teatro Alighieri di Ravenna è andata in scena con successo la quarta opera di Puccini
La Bohème commuove sempre servizio di Attilia Tartagni

20230327_Ra_00_LaBoheme_DiLuzioGrigoryan_phZani-CasadioRAVENNA - Una modesta soffitta parigina in locazione accoglie la vita bohèmienne del poeta Rodolfo (Alessandro Scotto di Luzio), del pittore Marcello (Christian Federici), del musicista Schaunard (Clemente Antonio Daliotti) e del filosofo Colline (Vittorio De Campo), giovani e spensierati, in testa grandi sogni probabilmente irrealizzabili, in tasca neppure i soldi per l’affitto, per il riscaldamento e per mettere insieme pranzo e cena, ma entusiasti e creativi come suggerisce la loro gioventù. L’incontro fra Mimì e Rodolfo, illuminato da un tenue raggio di luna, origina uno dei duetti più belli dell’opera: “Che gelida manina, se la lasci riscaldar"… e la rispettiva presentazione: “Chi son? Sono un poeta. Che cosa faccio? Scrivo e come vivo? Vivo!" ... e lei che ribatte: “Mi piaccion quelle cose… che parlano di sogni e di chimere, quelle cose che han nome poesia!”
Un canto lirico di ampio respiro pucciniano, impresso a fuoco nel nostro DNA. La quotidianità è quella di due giovani come tanti, protagonisti di piccole storie di tutti i giorni e non certo di mirabolanti avventure. Giacomo Puccini con La bohème su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica ispirato a scene da “La vie de bohème” di Henri Murger debuttò al Teatro Regio di Torino il1° febbraio 1896, inventando una rivoluzione nel linguaggio che si fece fluido e discorsivo, quasi rubato al cinematografo, se non fosse per la straordinaria espansione lirica delle arie messe in bocca ai suoi personaggi.
L’opera si apre e si conclude nella soffitta, dove nascono, si sviluppano e si spengono amori e speranze, affacciandosi nel secondo atto su uno squarcio della società parigina, il Cafè Momus del Quartiere Latino, dove una folla poliedrica di camerieri frenetici e intemperanti clienti, bambini, soldati, giocolieri e passanti animano la vita notturna. Sulla scena campeggia Parpignol, venditore ambulante di giocattoli (il ravennate Ivan Merlo) con il suo carretto di burattini, nota autobiografica della regista Cristina Mazzavillani Muti dedicata al padre Giordano Mazzavillani, creatore e drammaturgo di burattini.
Sui colori vocali e visivi di una comunità festante, si leva il canto di Musetta della brava e bella Alessia Pintossi “Quando m’en vo…”, orgogliosa dell’altrui ammirazione e del proprio potere di seduzione che fa subito capitolare Marcello, il tutto concluso dalle note gioiose della banda cittadina (di Ravenna).

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Ma è il terzo atto, con la sua nevicata incessante, a raggelare gli animi: Rodolfo è incapace di accettare la malattia che ha colpito Mimì. “Dunque è proprio finita?”. Non ancora. Si lasceranno “… alla stagion dei fiori”.
Nell’ultimo atto il ritorno alla soffitta, con Mimì che vi giunge in condizioni disperate, fuga le schermaglie giovanili imponendo l’impatto tragico della realtà. Gli amici si dileguano andando a vendere, per aiutare Mimì morente, i pochi oggetti commerciabili, per cercare un manicotto, una medicina e la visita di un dottore.
Finalmente soli, la  ragazza malata svela a Rodolfo i suoi sentimenti: “... Sono andati? Fingevo di dormire perché volli con te sola restare. Ho tante cose che ti voglio dire, o una sola, ma grande come il mare. Come il mare profonda ed infinita… Sei il mio amore e tutta la mia vita!” , mentre riaffiorano i momenti belli trascorsi insieme, capaci di dare un senso a quella vita troppo breve.
Mimì spira, nel tepore del ritrovato sentimento e del manicotto procuratole da Musetta e ancora Rodolfo non ha compreso: “Vedi, è tranquilla” dice agli amici che invece hanno già capito che il momento è tragico.
La morte di Mimì avviene così, naturalmente, senza le  sfumature psicologiche e la sublimazione di quella di Violetta della Traviata verdiana, benché la causa della morte sia la stessa. È un trapasso incontrovertibile che lascia un’intensa commozione nel momento in cui anche Rodolfo comprenderà la verità leggendola nei gesti degli amici e nel frastuono delle percussioni.
Questo allestimento è già stato proposto nell’ambito della Trilogia d’Autunno 2015-1016 con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, che di nuovo si è affidata alle tecnologia per esprimere una stagione passeggera ed effimera come la giovinezza, nel consolidato team con Vincent Longuemare, light designer, David Loom, visual designer, Davide Broccoli, video programmer. Il progetto grafico è ispirato a Odilon Redon, pittore simbolista francese, che sembra intonare alla drammaturgia le sue immagini simboliste non meno dei bei costumi di Manuela Monti realizzati dalla sartoria del Teatro Alighieri.
Il canto è la vera formula magica dell’opera, ciò che la fa nuova e sorprendente ogni volta. Qui, in un cast appropriato e giovane, si distingue il soprano Juliana Grigoryan nel ruolo di Mimì, talentuosa armena dal timbro ricco e  variegato e dal fraseggio felice, vincitrice del Concorso Operalia e di altri numerosi riconoscimenti, che sta in scena come un’attrice, brava, bella e giovane.

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Dirige con consolidata esperienza l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini il M° Nicola Paszkowskj, mentre il Coro Teatro Municipale di Piacenza diretto dal M° Corrado Casati è come sempre encomiabile. Il Coro di voci bianche Ludus Vocalis e Scuola Secondaria "Guido Novello" diretto da Elisabetta Agostini e la Banda Musicale Cittadina di Ravenna diretta da Mauro Vergimigli apportano note di colore e di talento ravennate a un allestimento longevo, sempre emozionante, in coproduzione con Teatro Galli di Rimini, del Giglio di Lucca, Comunale di Ferrara e Verdi di Pisa.
(la recensione si riferisce alla recita di domenica 26 marzo 2023)

Crediti fotografici: Zani-Casadio per il Teatro Alighieri di Ravenna
Nella miniatura in alto: Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo) e Juliana Grigoryan (Mimì)
Sotto: scena del primo quadro
Al centro: scena del secondo quadro al Quartiere Latino
In fondo: ancora Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo) e Juliana Grigoryan (Mimì)





Pubblicato il 20 Marzo 2023
Novità in scena: a Ferrara ancora un'opera di Antonio Vivaldi che ai suoi tempi venne bandita
Catone in Utica capolavoro riproposto servizio di Athos Tromboni

20230320_Fe_00_CatoneInUtica_FedericoMariaSardelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA – Il Teatro Comunale “Claudio Abbado” si sta sempre più dimostrando protagonista nella riscoperta del repertorio barocco meno rappresentato, trasmigrando dai celebrati fasti delle opere mozartiane dell’ “epoca Abbado” a quelle non meno suggestive e importanti di autori collocati tra Seicento e Settecento, primo fra tutti il “prete rosso” Antonio Vivaldi, che con Ferrara e i suoi potentati nobiliari ed ecclesiastici ebbe rapporti continui, a volte cordiali, a volte problematici e contrastati.
Questo è reso possibile grazie all’affidamento di tale repertorio a due artisti oggi fra i maggiori studiosi e interpreti della musica barocca e pre-barocca, come il direttore d’orchestra Federico Maria Sardelli e il regista Marco Bellussi (la sua più recente intervista la potete leggere qui ) che hanno proposto per la corrente stagione d’opera del Teatro Abbado quel Catone in Utica di Vivaldi che (al pari del Farnace dello stesso compositore) fu bandito dalla rappresentazioni in Ferrara per via del giudizio morale sui rapporti del “prete rosso” con le cantanti che furono protagoniste delle sue opere.
Catone in Utica è uno degli ultimi drammi di Antonio Vivaldi: andò in scena per la prima volta al Teatro Filarmonico di Verona nel 1737 e, sebbene se ne conoscano solo l’Atto II e l’Atto III, l’opera è considerata tra le massime composizioni della maturità.
Il “prete rosso” - come detto più sopra - tentò invano di portare quell’opera a Ferrara, come testimonia una lettera indirizzata al marchese Guido Bentivoglio d’Aragona, in cui esalta la rappresentazione veronese: «La mia opera è alle stelle - scriveva il compositore veneziano al suo mecenate ferrarese - e spero che la troverebbe sontuosa.» Ma non se ne fece niente.
Vivaldi morirà appena quattro anni dopo, nel 1741, a Vienna, nella povertà più assoluta.

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La vicenda descritta dai versi del librettista e poeta cesareo Pietro Metastasio si colloca sulla scia della svolta pompeiana che contrappose Giulio Cesare a Catone. La vicenda per come è stata messa in scena a Ferrara, però, è ben lontana delle sanguinose battaglie di Farsalo e di Tapso: infatti nell’allestimento al Teatro Abbado, il raffinato ed elegante impianto scenico pone l’azione in una villa sul mare, forse il ritiro privato di Emilia, vedova di Pompeo, figura centrale nel divenire degli eventi drammaturgici musicati da Vivaldi.
Il contraddittorio, l'urto e la gara tra Catone e Cesare si svolge dunque - per scelte registiche - in un terreno di gioco assai più civile, in cui emerge sempre più la debolezza di un uomo, l’Uticense, che non riesce a gestire il proprio declino politico e fisico.
Le scene elegantissime ed essenziali di Matteo Paoletti Franzato, e i costumi molto belli di Elisa Cobello, sono una sintesi tra riferimenti classici e contemporaneità, tra eleganza del tratto e crudezza del taglio, cornice e viatico del dramma universale di sentimenti privati che s’intrecciano al divenire politico. Efficaci, come sempre, le luci di Marco Cazzola e molto suggestive le videoproiezioni a cura di Creative.
L’incompletezza della partitura vivaldiana (l’Atto I – infatti - è andato perduto) non nuoce alla comprensione della trama, che anzi entra subito nel vivo dello scontro fra Catone e Cesare. Lungi dal volerne dare una ricostruzione - operazione altamente rischiosa e non esente da arbitrii - Bellussi e Sardelli hanno preferito presentare al pubblico l’opera così come è giunta a noi, certi della sua forte carica espressiva.

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La concertazione di Federico Maria Sardelli, sul podio dell’Orchestra Accademia Barocca dello Spirito Santo, si è rivelata come sempre grandiosa ed illuminante: questo direttore, quando affronta l’amato Vivaldi, è come se fosse posseduto da un tranfert che lo colleghi con lo spirito del “prete rosso”, una quasi-reincarnazione artistica che si traduce in amalgama dall’esito pressoché perfetto fra strumenti barocchi e voci barocche.
Sicura ed efficace la regia di Bellussi, che cura molto la recitazione, la vis-scenica dei cantanti, i movimenti d’assieme quando esigono azione; e inventa, per contro, dei fermo-immagine in posa plastica e statuaria (“canoviana”) quando il canto dei personaggi si fa all’unisono.
In tale contesto si sono mossi i bravi cantanti, molto preparati e specialisti di questo repertorio: il tenore Valentino Buzza nel ruolo di Catone, poi la brava ed applauditissima Arianna Vendittelli (Cesare en-travesti), Miriam Albano (Emilia), Valeria Girardello (Marzia), Chiara Brunello (Fulvio en-travesti) e Valeria La Grotta (Arbace en-travesti).
Teatro gremito di pubblico e caloroso successo, ben meritato.
(la recensione si riferisce alla recita di venerdì 17 marzo 2023)

Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara
Nella miniatura in alto: il direttore Federico Maria Sardelli
Sotto, in sequenza: Miriam Albano (Emilia); Valentino Buzza (Catone) e Valeria La Grotta (Arbace); Valentino Buzza e Valeria Girardello (Marzia)
Al centro: Valeria Girardello e Arianna Vendittelli (Cesare)
In fondo: panoramica su scene e costumi e saluti finali





Pubblicato il 06 Marzo 2023
Tutto esaurito a Piacenza per l'opera della trilogia popolare di Verdi ambientata in Aragona
Bel Trovatore infiamma il Municipale servizio di Simone Tomei

20230306_Pc_00_IlTrovatore_AngeloVillari_phGianniCravediPIACENZA - Andare nella città emiliana è sempre un piacere; buon cibo, belle compagnie, ma questa volta è stato un pomeriggio di grande soddisfazione anche per aver assistito ad una recita entusiasmante di Il Trovatore di Giuseppe Verdi; il Teatro Municipale gremito di pubblico ha accolto festante questa produzione di cui vi sto per narrare, ed i motivi sono molteplici.
Il regista Stefano Monti - autore anche dei costumi - basa tutta la sua idea su pochi elementi scenografici, su tinte cupi e sulle interazioni tra i protagonisti: essenziali, ma estremamente funzionali.
La zingara madre che compare come un dipinto sullo sfondo della scena durante il racconto di Ferrando, ci catapulta immediatamente nell’epilogo dell’opera; l’opera apre dunque con una simbologia come causa della vicenda e chiude con lo stesso segno come catarsi finale in un crescendo drammatico che poche altre vicende narrano.
Qui lo spazio scenico è asettico formato da monoliti mobili che disegnano i luoghi del dramma, ma in ogni combinazione si intuisce subito dove siamo e dove si arriverà. E ce lo dice lo stesso Monti con queste parole: «… lo spazio scenico è sempre il tramite di ogni messa in scena, in modo particolare quando si deve affrontare un titolo come Il trovatore. Opera dei risvolti drammaturghi complessi, dove non esiste unità di luogo, tempo e azione, Il trovatore necessita di una ricerca strutturale e scenotecnica di grande teatralità che sappia coniugare la complessità dei quattro atti e otto quadri con una contemporaneità che richiede di flessibilità e velocità realizzativa dei cambi di scena. A favore di una narrazione fluida, senza troppe interruzioni del flusso drammaturgico, giacché la vita contemporanea scorre ad una velocità esponenziale rispetto all’800. Si è lavorato affinché la duttilità della macchina teatrale potesse soddisfare, sia in termini narrativi sia di contenuti emozionali, la complessità del titolo verdiano.»

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Di interesse anche la presenza del fuoco che diventa qui «… metafora delle passioni amorose, carnali, talvolta brucianti e distruttive, dei desideri di vendetta ed evocativo della pera.è un fuoco rosso materica intriso di nero carbonizzato costituiscono la materia della incombente scatola scenica che avvolge un irreversibile destino comune le vite dei nostri personaggi.»
È affascinante anche il significato dell'ombra - realizzata con la collaborazione del Teatro Gioco Vita - di cui si trova più di una traccia nell’allestimento, ombra che si fa ossessione, intesa anche come buio, tratto distintivo del titolo in questione, inteso come notturno, e che si fa oscurità dei vissuti dei personaggi.
L’illuminotecnica di Fiammetta Baldisserri completa il quadro conferendo, se possibile, ancora più al dramma quel senso del “tempo di morte” che così ci spiega sempre lo stesso Monti: «... da una apocalisse all'altra: c'è forse un apocalisse più grande di quella legata agli eventi della storia che ci sovrastano? Sì, quella dei singoli individui quando gli istinti di morte prevalgono su quelli di vita questo sentire implica una forte teatralità, severa, rigorosa, senza concessioni a un certo folclore e gravida di una concezione metafisica che apra al confronto e al pensiero dello spettatore senza imporgli letture tradizionali, ma anche appiattite sul presente. Nel momento in cui la storia viene attualizzata, inserendola in uno spazio non suo ma nostro, la sua eternità viene spezzata.»

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Ottime premesse per un cast - salvo alcuni distinguo - di alto livello.
Ernesto Petti quale Conte di Luna emerge grazie ad un timbro di indubbia bellezza molto sicuro nell’emissione cui ha unito una sicumera scenica di tutto rispetto. Ha saputo tradurre con appropriati accenti lo sfaccettato carattere del personaggio mettendo in piena luce i tormenti delle passioni amorose e la sete di vendetta che lo fagocitano sin dall’inizio.
È una Eleonora dimessa quella di Chiara Isotton che sembra non essere ancora in piena sintonia con il personaggio. Il colore della voce c’è, il timbro affascinante pure, ma ha sovente giocato in rimessa, quasi a voler palesare una paura di non riuscire a conferire al personaggio lo spessore necessario; ne sono sintomi respiri troppo frequenti e talvolta una cura non perfetta del fraseggio. Gli acuti sono ben piazzati, ma manca a mio avviso, una consapevolezza maggiore del ruolo e una visione d’insieme più cosciente. A suo merito va detto che il gradimento del pubblico non è mancato ed è stato dimostrato da un plauso convinto.
Angelo Villari (Manrico) non lesina un temperamento sanguigno desideroso di prevalere sull’antagonista, con un’emissione sicura e salda;  il bis della cabaletta della “pira” ne è un esempio, mentre l’aria Ah sì ben mio si ammanta di sfumature e colori davvero esemplari.
Anna Maria Chiuri è un’Azucena da manuale; non ho mai sentito tanta varietà di sfumature e colori in questo personaggio come oggi. Il quarto atto è una lezione di canto - ed oserei dire “bel canto” - in cui ogni parola trova il giusto accento e la voce è a completo servizio del verso verdiano, in una parola, sublime.
Nerboruto, robusto e solido anche il Ferrando di Giovan Battista Parodi che affronta il racconto iniziale con determinazione e solidità vocale riuscendo a restituire ottimamente il senso della narrazione.
Di lusso anche gli altri componenti del cast cui va un elogio senza se e senza ma: Ilaria Alida Quilico (Ines), Andrea Galli (Ruiz); Domenico Apollonio (Un vecchio zingaro) e Lorenzo Sivelli (Un messo).
Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato e diretto dal M° Corrado Casati sa mettersi ottimamente in luce sia per dinamiche sonore che per accenti sempre ben piazzati.
Il M° Matteo Beltrami, alla guida della preparata Orchestra Filarmonica Italiana, non tradisce né lo spirito verdiano, né quello del regista in termini di fluidità drammaturgica; il gesto è preciso e la risposta degli strumentisti è quella di un suono argenteo, brillante e bruciante. Egregio anche sul servizio alle voci che, grazie a volumi non prevaricanti, hanno potuto esprimere al meglio le loro carte, giocando con le dinamiche e con messe di voce sempre appropriate.
Teatro Municipale di Piacenza sold-out e plaudente con calore.
(La recensione si riferisce alla recita di Domenica 5 marzo 2023)

Crediti fotografici: Allegra Bernacchioni e Gianni Cravedi per il Teatro Municipale di Piacenza
Nella miniatura in alto: il tenore Angelo Villari (Manrico)
Sotto, in sequenza: scene d'assieme sull'allestimento del Trovatore piacentino






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Ma la censura austriaca (che allora governava Venezia, dove andò in scena la prima assoluta) ci mise lo zampino
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servizio di Simone Tomei FREE

20230430_Ge_00_MozartEIMilanesi_GENOVA - Un 25 aprile in musica al Teatro Carlo Felice di Genova dove ho assistito ad uno degli appuntamenti del ciclo “Mozart l’Italiano” in cui è stato messo in evidenza il rapporto significativo tra la “scuola milanese” ed il genio salisburghese. Un interessantissimo saggio tratto dagli atti del Convegno internazionale «Antonio Brioschi e il nuovo
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Opera dall Estero
La Salome dell'ottima Laura Wilde
servizio di Ramón Jacques FREE

20230430_Houston_00_Salome_LauraWilde_phMichael BishopHOUSTON  (Texas, USA) Wortham Theatre Center - La Salome, opera in un atto di Richard Strauss, con la quale si conclude un'altra stagione della Houston Grand Opera, ha un significato speciale per la compagnia del teatro statunitense, essendo stato il primo titolo messo in scena nella serata inaugurale del 19 gennaio 1956. Anche se
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Vocale
Sacro Vivaldi arte e musica
servizio di Athos Tromboni FREE

20230425_Fe_00_SacroVivaldi-VittorioSgarbiFERRARA - Domenica pomeriggio, 23 aprile, in città si festeggia il patrono, San Giorgio, quello che protegge i poveri e gli indifesi, il cavaliere di Cristo che ammazza il drago e diviene simbolo della lotta del Bene contro il Male. Nell'area verde all'interno delle mura estensi, presso l'omonimo quartiere cittadino dove è situata l'antica basilica del santo,
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Soci Uncalm
Viotti e Brahms per Animando Lucca
FREE

20230425_Lu_00_ConcertoAnimando-Joachim_AlanFreilesMagnattaLUCCA - Un concerto che muovendo da Giovanni Battista Viotti per arrivare a Johannes Brahms farà testa sulla figura del grande violinista Joseph Joachim, nume del violino di fine Ottocento e ispiratore dei grandi concerti di Brahms e Bruch. Brahms adorava il Concerto in La minore op.22 di Viotti, al punto di farne citazione di alcune battute nel
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Opera dal Centro-Nord
Vespri Siciliani dentro ambiente di mafia
servizio di Nicola Barsanti FREE

20230424_Bo_00_VespriSiciliani_OksanaLynivBOLOGNA - Al Comunale Nouveau di Bologna (sede transitoria del Teatro Comunale in attesa della realizzazione del progetto di rinnovamento e valorizzazione che lo vede coinvolto), debutta il nuovo allestimento de I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, firmato dalla regista palermitana Emma Dante. Com’è possibile evincere dalle note di regia,
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Ballo and Bello
L'ironia e la satira dei Trocks
servizio di Athos Tromboni FREE

20230422_Fe_00_LesBalletsTrockadero_ToryDobrinFERRARA - Teatro Comunale "Abbado" gremito in ogni ordine di posti. Evidentemente la fama di Les Ballets Trockadero de Monte Carlo diretto da Tory Dobrin ha fatto proseliti anche in Italia, anche a Ferrara, soprattutto fra le giovani generazioni che in platea e nei palchi (e persino nella galleria e in loggione) costituivano un buon cinquanta per
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Opera dalle Isole
Il Messiah trionfa sempre
servizio di Eduardo Andaluz FREE

20230412_Ct_00_Messiah_MarcusBosh_phGiacomoOrlandoCATANIA - La stagione concertistica del Teatro Massimo “V. Bellini” ha offerto, per la Settimana Santa ,un capolavoro assoluto della musica sacra, il Messiah di Georg Friedrich Händel, oratorio in tre parti per Soli, Coro e Orchestra, con i solisti Pietro Adaini tenore, Elisa Verzier soprano, Ilaria Ribezzi mezzosoprano, Cristian Senn baritono; sul podio
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Opera dal Nord-Ovest
Due Foscari a risultati alterni
servizio di Simone Tomei FREE

20230404_Ge_00_IDueFoscari_RenatoPalumboGENOVA – È andata in scena nel Teatro Carlo Felice l'opera I due Foscari di Giuseppe Verdi, terzultimo titolo della stagione 2022-2023. Delicatezza e pathos assurgono a pieno titolo al livello di qualità di rilievo di questo lavoro del Cigno di Busseto. I personaggi sono ben definiti come nel precedente Ernani, talmente diversi però, da invertire la
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Eventi
Cabruja e Viva Verdi!
servizio di Athos Tromboni FREE

20230403_Cento_00_Cabruja-VivaVerdi_SilviaBidoliCENTO (FE) - Aprile ricco e impegnativo per il Teatro Borgatti: oltre la consueta e normale programmazione, in questo mese il Borgatti produce due spettacoli originali: Cabruja dove musica, danza e recitazione si intrecciano; e Viva Verdi! concerto sinfonico-corale dedicato al Cigno di Busseto e realizzato in collaborazione con il Comune di
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Opera dal Nord-Ovest
Powder Her Face scabrosa e amata
servizio di Massimo Viazzo FREE

20230331_To_00_PowerHerFace_RiccardoBisattiTORINO - Dopo l’acclamata première italiana di The Tempest alla Scala, il Teatro Regio di Torino ha proposto in stagione l’altro capolavoro operistico di Thomas Adès, Powder Her Face, mai rappresentato nel capoluogo piemontese: l’opera scandalosa, l’opera scabrosa, l’opera irriverente che ha ormai conquistato il pubblico di
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Vocale
Jeanine de Bique e Concerto Köln ottimi
servizio di Ramón Jacques FREE

20230330_CostaMesa_00_JeanineDeBique_phTimTronckoeCOSTA MESA (California, USA, Renée and Henry Segerstrom Concert Hall) - Nell'ambito della stagione della prestigiosa associazione Philharmonic Society of Orange County di Costa Mesa, città situata a 60 km a sud di Los Angeles, che ha portato nella città californiana le migliori orchestre e solisti internazionali, un interessante e stimolante
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Opera dal Centro-Nord
La Bohème commuove sempre
servizio di Attilia Tartagni FREE

20230327_Ra_00_LaBoheme_DiLuzioGrigoryan_phZani-CasadioRAVENNA - Una modesta soffitta parigina in locazione accoglie la vita bohèmienne del poeta Rodolfo (Alessandro Scotto di Luzio), del pittore Marcello (Christian Federici), del musicista Schaunard (Clemente Antonio Daliotti) e del filosofo Colline (Vittorio De Campo), giovani e spensierati, in testa grandi sogni probabilmente irrealizzabili, in tasca
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Vocale
Solomon a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE

20230329_LosAngeles_00_Solomon_HarryBicket_phRichardHaughtonLOS ANGELES, CA. USA, Dorothy Chandler Pavilion, 10 marzo 2023 - Continua la collaborazione tra la Los Angeles Opera (LA Opera) e l'orchestra inglese The English Concert, che propone annualmente un titolo di (1685-1759) nell'ambito della stagione lirica. La musica antica è una delle assenze  nella storia di questo teatro, e sebbene in passato
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Soci Uncalm
Didone ed Enea verso l'ottimo
servizio di Athos Tromboni FREE

20230325_Fe_00_Dido&Aeneas_MarinaDeLisoFERRARA / PADOVA - Doppia recita: una nel Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado" e una nel salone d'onore del Circolo Unificato dell'Esercito a Padova hanno suggellato il 25 e 26 marzo 2023 il lavoro di affinamento per il repertorio barocco curato nell'Atelier Lirico del mezzosoprano Marina De Liso. Praticamente si è
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Opera dal Nord-Ovest
Tosca del triangolo scaleno
servizio di Simone Tomei FREE

20230327_Ge_00_Tosca_AlessandraPremoliGENOVA - Ancora un successo senza se e senza ma per il Teatro Carlo Felice che ripropone dopo nove anni una fortunata edizione della Tosca di Giacomo Puccini. La regia di Davide Livermore - ripresa da Alessandra Premoli - può essere considerata una delle sue migliori “invenzioni” in quanto ha saputo trarre tutte le sfaccettature e tutte le
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Dischi in Redazione
Manuzzi ovvero le radici del jazz italico
recensione di Athos Tromboni FREE

20230326_Dischi_00_RobertoManuzzi-ArsAntiquaWorldJazzEnsembleRoberto Manuzzi conductor
Ars Antiqua World Jazz Ensemble
L'amore è una fiamma - Overstudio Records 2023
Se la musica afroamericana si è affermata nel mondo
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Soci Uncalm
La 'Cavalleria' del Circolo Verdi
servizio di Attilia Tartagni FREE

200325_Lugo_00_CavalleriaRusticana_LorenzoBizzarriLUGO DI ROMAGNA (RA) - Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, a cui si fa risalire l’esplosione del Verismo musicale, è travolgente  nella configurazione del microcosmo di una comunità siciliana compressa da tradizioni secolari, in cui le passioni collidono dolorosamente esaltate da una partitura in cui recitativi e canto si susseguono a
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Eventi
Quattro concerti a Palazzo dei Diamanti
FREE

20230324_Fe_00_MusicaInPinacoteca_MarcoGulinelliFERRARA MUSICA esce dalle mura della sua sede consueta, quella del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, e porta un ciclo di quattro concerti cameristici alla Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti. La rassegna - curata dal violinista e assistente alla direzione artistica Nicola Bruzzo - è organizzata in collaborazione con le Gallerie Estensi
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Opera dal Centro-Nord
Catone in Utica capolavoro riproposto
servizio di Athos Tromboni FREE

20230320_Fe_00_CatoneInUtica_FedericoMariaSardelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA – Il Teatro Comunale “Claudio Abbado” si sta sempre più dimostrando protagonista nella riscoperta del repertorio barocco meno rappresentato, trasmigrando dai celebrati fasti delle opere mozartiane dell’ “epoca Abbado” a quelle non meno suggestive e importanti di autori collocati tra Seicento e Settecento, primo fra tutti il “prete
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Vocale
Tenebrae Choir grande suggestione
servizio di Ramón Jacques FREE

20230316_SanDiego_00_NigelShort_phSimCannetty-ClarkeSAN DIEGO (USA), St. James by the Sea Episcopal Church. Nell'ambito della stagione annuale intitolata "St. James Music Series", che si tiene presso l'omonima chiesa episcopale della città di San Diego, è stato presentato un suggestivo concerto dal Tenebrae Choir, la cui sede è Londra, sotto la direzione del suo direttore e fondatore Nigel Short,
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Ballo and Bello
Serata Stravinskij intrigante
servizio di Attilia Tartagni FREE

20230315_Ra_00_SerataStravinskijRAVENNA - Ogni volta che assisto ai balletti L’uccello di fuoco (1910) e La Sagra della primavera di Igor Stravinskij (1913), penso all’effetto dirompente che devono avere prodotto sugli spettatori del primo novecento, abituati ai leziosi “Balletti Russi” del pure innovatore Djaghilev. Le cronache dell’epoca raccontano, specialmente per 
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Personaggi
Bellussi, Catone e altro...
intervista a cura di Edoardo Farina FREE

20230314_00_Personaggi_MarcoBellussi_IntervistaFERRARA - Il regista Marco Bellussi è una presenza ormai consolidata sul palcoscenicto del Teatro Comunale "Claudio Abbado". Quest'anno è stato incaricato di allestire l'opera Catone in Utica di Antonio Vivaldi, che andrà in scena il 17 marzo 2023 alle ore 20 (replica, domenica 19, ore 16); sul podio sarà il maestro Federico Maria Sardelli.  
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Pagina Aperta
Archos Quartet esegue Sinigaglia
commento di Gianluca La Villa FREE

20230314_Dischi_00_ArchosQuartet_LeoneSinigagliaÈ appena uscito il bel cd NAXOS in cui Archos Quartett, già autore di un primo disco dedicato alle più importanti composizioni quartettistiche del Maestro torinese, ha completato l’opera incidendo una serie di pezzi per lo più inediti di Leone Sinigaglia.
Si tratta di partiture rinvenute nella Biblioteca del
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Echi dal Territorio
Mascagni Festival con Callas@100
redatto da Athos Tromboni FREE

20230313_Li_00_FestivalMascagni2023_LucaSalvetti_sindacoLIVORNO - Notiziona: il Mascagni Festival 2023 presenta in anteprima tre eventi che animeranno la rassegna estiva della città labronica. Due di questi saranno realizzati in collaborazione con Effetto Venezia. Ecco di seguito, a elaborazione del calendario definitivo ancora in corso, alcune anticipazioni "sostanziose"...                    
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Prosa
Brachetti l' 8 marzo rutilante
servizio di Attilia Tartagni FREE

20230310_Ra_00_ArturoBrachetti_Solo_phPaoloRanzaniRAVENNA - Il Teatro Alighieri ha accolto nella sua dorata e storica cornice lo spettacolo "Solo – The Legend of Quick Change", l’ultimo successo di Arturo Brachetti, novanta rutilanti minuti di colpi di scena da fruire tutto d’un fiato, biglietti sold out in pochi giorni.
Classe 1957, fisico asciutto, irriverente e mobile come
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Jazz Pop Rock Etno
Comfort Festival per star bene insieme
servizio di Athos Tromboni FREE

20230308_Fe_00_ComfortFestival2023_ClaudioTrottaFERRARA - Ritorna il Comfort Festival al Parco Bassani di via Riccardo Bacchelli, il 2 luglio 2023, dalle ore 15 alle 24. Nove ore di musica ininterrotta eseguita su due palchi: il “Comfort” e “A.R.M.O.N.I.A.” all’insegna della qualità musicale, della sostenibilità e della multidisciplinarietà, dal rock al country, dal funky alle contaminazioni jazz.      
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Opera dal Centro-Nord
Bel Trovatore infiamma il Municipale
servizio di Simone Tomei FREE

20230306_Pc_00_IlTrovatore_AngeloVillari_phGianniCravediPIACENZA - Andare nella città emiliana è sempre un piacere; buon cibo, belle compagnie, ma questa volta è stato un pomeriggio di grande soddisfazione anche per aver assistito ad una recita entusiasmante di Il Trovatore di Giuseppe Verdi; il Teatro Municipale gremito di pubblico ha accolto festante questa produzione di cui vi sto per
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Pagina Aperta
Sollima e la Cherubini bella prova
commento di Gianluca La Villa FREE

20230306_Fe_00_GiovanniSollima_phZaniCasadioFERRARA - Con grandissimo piacere sono andato in Teatro Abbado, domenica 5 marzo 2023, per riascoltare il violoncellista Giovanni Sollima che udii per la prima volta a Londra sette anni fa al Saint John’s Smith Square in un meraviglioso  concerto cameristico con la pianista eccelsa Kathryn Stott, erede dei Gerald Moore o dei nostri
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Concorsi e Premi
Scelti dal Concorso Comunità Europea
redatto da Athos Tromboni FREE

20230305_Spoleto_00_MichelangeloZurlettiSPOLETO - Nella tarda serata di ieri, sabato 4 marzo 2023, dopo una lunga e impegnativa finale, la Giuria del Concorso Lirico di Spoleto ha decretato i Vincitori del 77° Concorso Comunità Europea per Giovani Cantanti Lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Dei 19 cantanti ammessi alla finale, ben 10 hanno trionfato, a
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Ballo and Bello
Don Chisciotte e l'Ukrainian Ballet
servizio di Athos Tromboni FREE

20230305_Fe_00_DonChisciotte_YuriGrigorievFERRARA – Accoglienza molto calorosa nel Teatro Comunale “Claudio Abbado” dei ferraresi e degli ucraini e ucraine che vivono e lavorano a Ferrara, per il ritono dell’Ukrainian Classic Ballet (corpo di ballo dell’Opera di Dnipro) con un classico del balletto: il Don Chisciotte musicato da Léon Minkus e reso celebre dalle due coreografie
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Echi dal Territorio
Carla Di Francesco neopresidente del 'Frescobaldi'
FREE

20230303_Fe_00_CarlaDiFrancescoPresidente_GirolamoFrescobaldiFERRARA - È Carla Di Francesco la nuova presidente del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, nominata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per il prossimo triennio, ricoprendo l’incarico che negli ultimi tre anni era stato ricoperto da Maria Luisa Vaccari. Un ruolo strategico e fondamentale per la  vita
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Jazz Pop Rock Etno
Extralishow per cantare e ballare
servizio di Athos Tromboni FREE

20230302_Fe_00_Extralishox_MircoMarianiFERRARA -  Pop? Rock? Jazz? Folk? Liscio? Un po' l'uno e un po' l'altro a tutta musica: questo lo spettacolo ideato da Elisabetta Sgarbi con il titolo Extralishow andato in scena (prima assoluta) nel Teatro Comunale "Claudio Abbado". Si è trattato - in fondo - di una narrazione punk "ai confini della balera" con gli Extraliscio, band quanto
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Personaggi
Oksana Lyniv premiata agli Oper! Awards
FREE

20230302_Bo_00_OksanaLynivBOLOGNA - La Direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna, Oksana Lyniv, è stata premiata ai tedeschi Oper! Awards 2023 per l’Impegno straordinario ("Herausragendes Engagement") nel sociale e la sua dedizione verso l’Ucraina . La targa le è stata consegnata  lunedì 27 febbraio, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta
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Vocale
Concerto a San Diego
servizio di Ramón Jacques FREE

20230302_SanDiego_00_ConcertoGospel_JanaiBrugger_phDarioAcostaSAN DIEGO (USA) - St James by the Sea. Episcopal Church, 12 febbraio 2023. La chiesa episcopale di St. James by the Sea, situata nel sobborgo di La Jolla, a nord della città di San Diego, è da molti anni un importante centro musicale in questa regione della California meridionale. Per la sua buona acustica, qui si sono esibiti i migliori gruppi
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Opera dal Nord-Est
Capuleti e Montecchi tornati a Trieste
servizio di Rossana Poletti FREE

20230227_Ts_00_ICapuletiEIMontecchi_EnricoCalesso_phFabioParenzanTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.  Colpisce vedere il numero di volte in cui I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini sono stati rappresentati nel lirico triestino. Dopo il debutto alla Fenice di Venezia nel 1830, per alcuni anni a seguire l’opera fu allestita a Trieste fino al 1853, poi mai più se si esclude l’unica volta del 1974
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Opera dall Estero
Figaro sotto la bacchetta di Conlon
servizio di Ramón Jacques FREE

20230228_LAOpera_00_LeNozzeDiFigaro_JamesConlonLOS ANGELES (USA) - Dorothy Chandler Pavilion. La divertente commedia per musica in quattro atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, Le Nozze di Figaro, è un titolo che non dovrebbe mancare nella programmazione degli importanti palcoscenici americani, e al Dorothy Chandler Pavilion, teatro sede della Los
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