|
|
|
Pubblicato il 24 Maggio 2024
Nel Teatro Comunale 'Claudio Abbado' č andato in scena un felice lavoro di Haydn
L'Isola disabitata del Conservatorio Frescobaldi
servizio di Edoardo Farina
|
FERRARA - Dopo Ecce cor meum, spettacolare omaggio in versione orchestrale all’immortale musica dei Beatles, prosegue la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara nell’ambito della Stagione Opera/Balletto 2023-24 con in scena il penultimo appuntamento dei dodici previsti, L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn (1732–1809) ove giovedì 16 maggio 2024 Marcello Corvino, direttore Artistico della Fondazione ne ha moderato l’introduzione all’evento con “Prima della Prima” nel consueto incontro aperto alla cittadinanza presso la sala Stemma del Ridotto. Alla presenza del M° Marco Titotto, direttore de l’Orchestra del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi”, della prof.ssa Annamaria Maggese, direttrice del medesimo istituto e il prof. Paolo Bucchi, docente di Storia della Musica, esponendone le origini, vicissitudini e aneddoti della rappresentazione dell’epoca, hanno voluto sottolineare e sugellare la riuscita collaborazione tra le due più importanti istituzioni musicali ferraresi.
La produzione operistica in un analogo contesto dell’anno precedente avendo presentato Il Campanello di Gaetano Donizetti, ha visto nuovamente la partecipazione di un cast di ottimo livello, costituito in un’azione teatrale in due parti in grado di raccogliere il tentativo del compositore viennese di avvicinarsi allo stile dell’opera seria: dall’ampio ricorso alla cantabilità perfetta agli spunti programmatici della splendida Ouverture; dalla compenetrazione tra aspetti musicali e drammaturgici all’imponente numero d’assieme che chiude il sipario, suggellato dallo splendido quartetto concertante conclusivo, violino, violoncello, flauto, fagotto. Composta nel 1779, narra le vicende di Costanza e Silvia, abbandonate su un’isola deserta. Il marito di Costanza, Gernando, è stato rapito dai pirati durante un viaggio nelle Indie occidentali e solo tre anni più tardi riesce a raggiungere la moglie, distrutta dal dolore e la sorella minore di lei. Sbarca sull’isola insieme all’amico Enrico (Ernesto in alcune fonti), del quale si innamora la giovane Silvia. Nonostante le molteplici traversie e un’avvincente serie di equivoci, l’amore tra le due coppie trionfa, in un lieto fine com’era d’altronde in comune prassi d’uso nelle commediografie del tempo. L’ambientazione bucolica de L’isola disabitata ben si adatta al contesto in cui la presente azione teatrale vide la luce nel felice ritiro di Esterházy, magnifica residenza sita nella città di Eisenstadt nel Burgenland austriaco confinante con l’Ungheria, concepita su modello di Versailles dal Principe Nikolaus Esterházy e inaugurata nel 1766, quando Haydn diviene primo maestro di cappella. In tale veste egli si dedica alla scrittura e alla direzione, ne sovrintende all’organizzazione dei concerti, agli approntamenti scenografici di tutte le attività connesse alla vita di una realtà in cui la proposta artistica rappresenta il fiore all’occhiello nelle cerimonie ufficiali, gradita consuetudine della quotidianità. Decima sua opera, debutta il 6 dicembre 1779 negli anni di maggior splendore della vita musicale a corte e precisamente in occasione dell’onomastico dello stesso Principe, nel piccolo teatro delle marionette del nobile palazzo essendo quello in loco inagibile per un incendio occorso tre settimane prima. Il libretto originale è di Pietro Metastasio (1752) tratto dalla fonte letteraria L'infedeltà fedele di Giambattista Lorenzi e rispetto all’originale Haydn ne impiega una versione ridotta, già musicata da Luigi Bologna nel 1777.
Dal punto di vista strutturale e compositivo, accoglie le istanze riformatrici dell’opera rivista da Gluck, nello specifico di Orfeo ed Euridice, andata in scena sempre a Esterházy nel 1776: i recitativi accompagnati sostituiscono il recitativo secco, le arie si integrano con l’azione, senza interromperla con la cristallizzata sublimazione di un affetto ma ponendosi al contrario in loro continuità, così che discorso musicale ed esposizione procedano di pari passo. Le melodie cantabili e lineari delle arie sono depurate da eccessive ornamentazioni, rendendo più intelligibile il testo. Nell’economia dell’opera, merita un particolare interesse la sinfonia introduttiva, suddivisa in quattro sezioni contrastanti dal carattere schematico, che precorre lo stile Sturm und Drang, (inteso tra i più importanti movimenti culturali tedeschi collocato convenzionalmente tra il 1765 e il 1785), delle sinfonie della maturità. Con il dolente Largo, il dinamico Vivace Assai, l’Allegretto danzante e spensierato e l’energico Vivace, Haydn anticipa e compendia tutti gli stati d’animo alla base dello sviluppo drammatico della stesura … - secondo l’esaustiva esposizione di Bucchi. «Portare in teatro il risultato finale di un anno accademico, è l’obbiettivo in grado di essere felicemente intrapreso e raggiunto dal nostro Conservatorio, nonostante abbia all’attivo solo due classi di canto lirico e una di canto rinascimentale-barocco – conclude Maggese – attraverso un allestimento da programmarsi sempre in funzione delle presenze in base alle varie attività didattiche sfruttando tempi spesso molto ristretti per selezionare le voci idonee, tenendo comunque conto che a volte le disponibilità del “Frescobaldi” sono un po’ esili ma comunque in grado di garantire le concertazioni previste. Il lavoro preposto, costituisce un momento di riflessione per come molti nostri ragazzi provenienti da diversi Paesi asiatici o dall’Est europeo vengano a studiare pagine spesso impensabili e sconosciute rappresentando una grande sfida linguistica, ingaggiati in parti dalla dizione difficile; nello specifico, e riguardo l’opera prescelta, abbiamo infatti solamente due presenze italiane…» Prima assoluta in epoca moderna nella città estense, pur non essendo in possesso di un archivio dettagliato riguardo la cronologia operistica svoltasi negli ultimi decenni, la performance dal debutto di sabato 18 maggio 2024, dalla durata complessiva di un’ora senza intervallo, ha visto il quasi tutto esaurito nonostante l’infelice serata in coincidenza con la sfilata del Palio, da temerne la disertazione data la nota tradizione dell’atteso storico evento.
La regia assai stilizzata ma funzionale realizzata da Giovanni Dispenza sostenuto dai maestri collaboratori di palcoscenico, Andrea Ambrosini, Andrés Juncos più diversi addetti di nazionalità orientale, poi le luci affidate all’esperienza di Marco Cazzola ad ampi colori su sfondo neutro, un’unica scenografia costituita da una semplicissima ricostruzione dell’isola dall’unico indigeno visibile, la “cerbiatta” Mariagrazia Alati, è stata supportata dalla proiezione iniziale di dipinti assai suggestivi raffiguranti vascelli e tempeste dal tono tenebroso e inquietante, contenenti il prologo della narrazione in brevi didascalie; infine, non per ultimo, l’insolita originale grafica cartellonistica realizzata artisticamente dalla mano di Francesca Pasqual. La direzione sotto la bacchetta del maestro Marco Titotto dotato di grande sicurezza dal consueto gesto plastico e preciso, non ha faticato a seguire Margherita Scaramuzzino nel ruolo di Costanza, Wang Weihang in Enrico, Zhang Juntian ha interpretato Gernando, mentre Natalia Piatkowska, nell’abito di Silvia è stata indubbiamente la più rilevante per via delle numerose parti soliste, esposte con voce dalla dinamica tenuta e chiara intonazione, più una convincente compostezza scenica e capacità di recitazione davvero considerevole.
Versione apparsa, quindi, ancora una volta professionalmente bene impostata, attraverso attori giovanissimi provenienti dagli studi propedeutici, dimostrando ad ogni modo una grande maturità artistica e bravura ineccepibile; mentre, a causa di un cambiamento di programma riguardo il progetto “Scuola all’opera”, si è verificata una grave defezione da parte dei circa duecento studenti degli istituti superiori disattesi per l’anteprima della mattinata di venerdì 17, svoltasi comunque in forma di prova generale con sul palco protagonisti diversi (a parte Wang Weihang che ha mantenuto la parte di Enrico) quali Greta Cognolato (Costanza), Luis Arance Ortega (Gernando), Lao Jihui (Silvia), avendo perduto la possibilità di potersi avvicinare a un’interessante educazione dell’ascolto verso una rara scelta di repertorio di norma considerata ostica e poco comprensibile rispetto ad esempio un consueto Vivaldi o un solare quartetto di Mozart. Le musiche gioiose, divertenti, quasi sempre in tonalità maggiore, complice un buon ritmo e tenuta di sceneggiatura dall’azione scenica senza mai praticamente annoiare, hanno sicuramente contribuito a destare un piacevole interesse anche nei confronti di una platea in parte inesperta dall’applauso assai frequente, determinando la versatilità inerente a un tipo di lavoro di ricerca che da alcuni anni viene svolto nel tentativo ben riuscito di riportare alla luce capolavori spesso desueti o caduti nell’oblio non certo per scarsa bellezza o carattere irrilevante, senza riempire ma neppure togliere i “soliti” titoli da cartellone appartenenti ai giganti della lirica ormai proposti centinaia di volte in tutta Italia. Teatro Comunale Abbado oggi tra i primi posti nazionali per qualità e scelte vastissime tra Sinfonica e Cameristica di “Ferrara Musica”, Concerti del Ridotto della domenica mattina, Prosa, Danza con presenza degli stessi attori e/o musicisti in presentazione e presa diretta con il pubblico, più numerosi appuntamenti straordinari al di fuori del calendario di pragmatica designato, merito di un eccellente staff organizzativo direi decisamente senza precedenti.
Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara Nella miniatura in alto: ritratto del compositore viennese Franz Joseph Haydn Sotto a destra: il direttore Marco Titotto Al centro: la presentazione dell'opera a "Prima della Prima" nel Ridotto del Teatro Abbado Sotto in sequenza: Natalia Piatkowska (Silvia); Margherita Scaramuzzino (Costanza); Wang Weihang (Enrico) In fondo: foto di scena del Quartetto e saluti finali
|
Pubblicato il 28 Aprile 2024
Ripreso al Teatro Goldoni l'allestimento del Festival Puccini con la regia di Daniele Abbado
Pregi e difetti di una Turandot
servizio di Simone Tomei
|
LIVORNO - Torna dopo quindici anni di assenza al Teatro Goldoni di Livorno Turandot di Giacomo Puccini, l’ultimo capolavoro del compositore lucchese, in occasione del centenario della sua scomparsa (Bruxelles, 29 novembre 1924). Lo spettacolo, già visto e recensito dal direttore della rivista nelle edizioni 2021/2022/2023 del Festival Pucciniano a firma di Daniele Abbado, viene qui ripreso da Emanuele Gamba che ha con il regista milanese una ventennale frequentazione e collaborazione teatrale. La struttura scenica poggia su un impianto atemporale, contemporaneo, simbolico e minimalista realizzato dallo scenografo e light designer Angelo Linzalata, che ben si attaglia ai costumi di Giovanna Buzzi. Daniele Abbado legge nell’ultima composizione incompiuta di Giacomo Puccini una straordinaria modernità: «... Questa realizzazione muove dalla considerazione di Turandot come opera che sta appieno nel percorso teatrale del novecento – scrisse per l’occasione – La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica. Puccini non riuscì a completare Turandot. Anche con l’importante apporto di Luciano Berio, questo racconto scenico sembra non chiudersi su una fine, quanto piuttosto donare a Turandot il senso di un tentativo, un esperimento. Turandot come Opera Aperta, consegnata al destino di generare e ospitare finali di significato diverso.» Personalmente non amo il finale di Berio e concordo poco con la visione registica, ma senza dubbio la realizzazione ha un suo fascino e coinvolge lo spettatore anche senza la presenza di quei tratti più caratteristici del fantastico mondo cinese che contraddistinguono la drammaturgia.
Il cast livornese ha donato piacevoli novità e deludenti riconferme. Nel ruolo eponimo Anastasia Boldyreva dona alla Principessa di gelo un carattere forte ma equilibrato e la voce - o meglio la sua gestione - non è il solo elemento di pregio. Possiede un invidiabile physique du rôle e la gestualità timida, ma al contempo sensuale, conferisce alla parte grande fascino. Vocalmente affronta il rigo musicale con estrema cura e delicatezza evitando “urla e berci” cui ormai siamo spesso abituati ed anche le note più impervie sono sempre trattate con cura, infondendo in esse il giusto colore e le più mirate intenzioni. Amadi Lagha (Principe ignoto Calaf), ormai veterano del ruolo, conosce ogni anfratto della parte e sa cogliere ottimamente le intenzioni orchestrali con un timbro lucente, dizione nitida ed acuti ben piazzati. Il fraseggio poi diventa una carezza che tocca l’anima e nella prima aria Non piangere Liù raggiunge vette di magnificenza. Note dolenti, anzi dolentissime per la Liù di Emanuela Sgarlata: il ruolo trasuda dolcezza, legato, amore, venerazione, dedizione, ma dalla sua interpretazione nulla di questo è emerso. Le frasi sono spesso “rotte” da fiati improbabili, il fraseggio è totalmente inesistente e l’intonazione spesso fallace. Se nella prima pagina che le è propria molte avvisaglie già si profilavano all’orizzonte, nella grande scena finale che prelude la morte tutte le mende si sono palesate con assenza di suoni filati, morbidezza e convincente legato ed hanno caratterizzato un’ulteriore prova deludente dopo quelle del Festival estivo di Torre del Lago. Abramo Rosalen nei panni di Timur ha saputo imprimere carattere e nobiltà vocale con suoni sempre a fuoco e densi di spessore. Quali membri del trio delle maschere Paolo Ingrasciotta, Francesco Napoleoni e Marco Miglietta si sono fatti valere in maniera più che positiva: la perfetta intesa, la musicalità, l’intonazione ed una sicura padronanza scenica si sono incarnate in ammirabili pitture nei quadri da loro interpretati. Bene anche per i personaggi di fianco tra cui Rocco Sharkey (L’Imperatore Altoum e il Principe di Persia), Tomohiro Nomachi (un Mandarino) e Alessia Battini, Sara Fogagnolo (Due Ancelle).
Il coro diretto e preparato dal M° Maurizio Preziosi non si è rivelato pienamente a fuoco con le intenzioni pucciniane sia per colore che per amalgama; come già rilevato in altre situazioni le sezioni maschili sono piuttosto deboli ed in Turandot ciò rappresenta una pecca non da poco. Sicuramente più centrato il Coro di voci bianche del Teatro Goldoni preparato e diretto dal M° Laura Brioli. La lettura del M° Pietro Mianiti infonde dal podio carattere e spessore all’intero costrutto orchestrale; il gesto accurato lo porta a non indugiare sulla monotonia dei tempi, anzi sa dare vigore nei momenti giusti per poi planare su lidi melodici nelle pagine più struggenti. Ottima l’intesa con il palcoscenico cui ha dato sempre sostegno e sicurezza. Un teatro gremito di pubblico si è reso protagonista di ovazioni scroscianti. (La recensione si riferisce alla recita di venerdì26 aprile 2024)
Crediti fotografici: Trifiletti-Team Brizzi per il Teatro Goldoni di Livorno Nella miniatura in alto: il soprano Anastasia Boldyreva (Turandot) Sotto, in sequenza: Amadi Lagha (Calaf) e Emanuela Sgarlata (Liù); Amadi Lagha e Anastasia Boldyreva; l'apparizione di Turandot Al centro, in sequenza: panoramiche sull'allestimento e sulle Tre Maschere (Paolo Ingrasciotta, Francesco Napoleoni, Marco Miglietta) In fondo: saluti finali di tutto il cast
|
Pubblicato il 25 Marzo 2024
Riallestito lo spettacolo ideato da Jonathan Miller nel 2001 per il Maggio Musicale Fiorentino
Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei
|
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo di Jonathan Miller del 2001, con regia ripresa da Stefania Grazioli, scene e costumi di Isabella Bywater ne ha confermato la freschezza e piacevolezza della visione. La meravigliosa casa di bambole su tre piani appaga il senso della vista in maniera sublime. Uno spaccato verticale in cui al pian terreno vive la servitù del vecchio balordo, al primo piano gli appartamenti “reali” e ancor più su lo “scannatoio” del giovane Ernesto, già alle prese con Norina durante la sortita di Don Pasquale. Uno scorcio che rappresenta, se vogliamo, anche una parcellizzazione in caste dove i ruoli sociali sono ben definiti anche dai costumi di scena. Di gran pregio anche le luci di Van Morandi realizzate da Emanuele Agliati. Don Pasquale è la terza opera comica di grande spicco del compositore bergamasco in cui riesce a cogliere con sottigliezza quello che potrebbe esser definito il "clima ambientale”. È opera salottiera (quanto L'elisir d'amore è opera agreste), in cui ha ricreato una perfetta atmosfera borghese e cittadina, giacché "l'azione si svolge a Roma", come avverte il libretto. Il Don Pasquale fu composto in undici giorni e rappresentato al Theatre Italien di Parigi il 3 gennaio 1843 su un dramma che prendeva spunto da un libretto di Angelo Anelli, musicato da Stefano Pavesi nel 1810 come Ser Marcantonio.
Il testo fu rielaborato per Donizetti da Giovanni Ruffini, esule a Parigi perché mazziniano, ma proprio perché letterato di alto linguaggio si rifiutò di far figurare il proprio nome nel libretto nel quale invece, appare l'indicazione "Dramma buffo in tre atti di M. A.” Le sigle M. A. rispondono al nome ed al cognome di Michele Accursi, un altro esule mazziniano amico sia di Donizetti sia di Ruffini. Il libretto del Don Pasquale può non essere un saggio di alta letteratura, ma ritmo serrato e teatralità lo rendono, operisticamente parlando, eccellente. Tornando alla serata fiorentina, l’apertura della casa di bambole con le due grandi ante che si spalancano verso il palcoscenico, è solo l’inizio di un viaggio in cui lo spettatore si sente avvolto ed abbracciato dalla vicenda; sembra quasi di essere ospiti anche noi di quella casa, ma la musica così finemente accattivante ci riporta alla realtà e godiamo delle melodie e delle voci per quasi due ore.
Il M° Daniele Gatti alla guida dei complessi musicali del Teatro del Maggio imprime un carattere molto fiero e nitido sin dalla sinfonia. A sipario chiuso le frenesie degli “allegro” si mescolano con i languori dei temi dei personaggi in un caleidoscopio di colori. Piani e pianissimi ben dosati si sono succeduti a momenti di fragore eseguiti con timbrica risoluta, ma mai sguaiata e i momenti più meditativi e languidi si sono concretizzati in sonorità a regola d’arte rendendo pieno merito alle intenzioni dell’autore. Un particolare encomio lo dedico alle parti solistiche fra le quali emerge senza dubbio la prima Tromba suonata dal M° Claudio Quintavalla che ci ha deliziato dell’introitus all’aria in cui il giovane innamorato manifesta la sua disperazione. Ho avuto piacere di assistere alla serata dove hanno mostrato la loro arte i giovani artisti dell’Accademia del Maggio. La squadra di giovani era però capitanata dal veterano Marco Filippo Romano nel title rôle; è impossibile trovare un difetto a questo artista che considero un punto di riferimento nel repertorio buffo: vitalità scenica, smorfie irresistibili, freschezza vocale, suono tornito, dizione perfetta, sillabato impeccabile e chi più ne ha più ne metta. La sua bravura ha prestato la spalla a Matteo Mancini (Dottor Malatesta) la cui vocalità è apparsa subito ben a fuoco, nitida e particolarmente attenta alla parola scenica; ottime doti attoriali hanno reso il suo personaggio molto credibile e l’aria Bella siccome un angelo è stata imperlata di naturale spontaneità. Lorenzo Martelli (Ernesto) ha saputo tradurre col canto e con un’elegante presenza la figura del giovane nipote di Don Pasquale; fresco vocalmente non si è risparmiato in eleganti chiaro-scuri, affrontando con sicurezza gli acuti, uniti ad un fraseggio elegante e sempre curato. La Norina di Nicoletta Hertsak ha rapito subito la scena dalla sua entrata in cui ha scolpito ogni singola parola con accenti talora ficcanti, talora ruffiani giocando con l’ugola in maniera sublime; l’ottimo timbro vocale ha fatto il resto incorniciando una prova davvero eccelsa. Un inciso sul duetto finale Tornami a dir che m’ami: i due giovani (Lorenzo e Nicoletta) hanno saputo fondere intenzioni ed emozioni in maniera sublime con equilibrio dinamico appropriato trasmettendo le sensazioni che l’amore può far provare. Simpaticamente goffo, ma preciso vocalmente Oronzo D’Urso nei panni di Un notaro. A conclusione la superba prova del Coro preparato e diretto dal M° Lorenzo Fratini: gli artisti oltre a prestare la voce nei momenti propri, si sono resi parte essenziale dell’opera. Non abbiamo sentito solo belle voci, ma abbiamo visto anche ottimi mimi; di alcuni di loro, inoltre, abbiamo apprezzato il canto nei piccoli interventi previsti in partitura: Valeria Matrosova, Massimiliano Esposito e Carlo Cigni. Una platea degnamente affollata ha reso omaggio a tutti con scroscianti applausi. (la recensione si riferisce alla recita di sabato 23 marzo 2024)
Due note di cronaca Il Teatro del Maggio per voce del responsabile dell’Ufficio Stampa Paolo Antonio Klun ha riportato il volere dell’Ente e di tutti gli artisti impegnati in scena, di dedicare la recita della serata al M° Maurizio Pollini che ha lasciato questa terra proprio il 23 marzo 2024. Ha annunciato, inoltre, che il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva firmato poche ore prima il decreto di nomina di Carlo Fuortes a nuovo Sovrintendente della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Crediti fotografici: Michele Monasta per il Maggio Musicale Fiorentino - Teatro dell'Opera di Firenze Nella miniatura in alto: il basso Marco Filippo Romano (Don Pasquale) Sotto, in sequenza: Matteo Mancini (Dottor Malatesta) e Nicoletta Hertsak (Norina); panoramica su scene e costumi Al centro: ancora Nicoletta Hertsak; Lorenzo Martelli (Ernesto); ancora Marco Filippo Romano; i quattro protagonisti principali In fondo: il coro femminile del Maggio Fiorentino
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Innocence debutta a San Francisco
intervento di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 giugno 2024. Per il secondo anno consecutivo, il pubblico di San Francisco ha potuto apprezzare un'altro titolo operistico della compositrice finlandese Kaija Saariaho, morta all'età di settant'anni nel giugno 2023, curiosamente pochi giorni prima della rappresentazione della sua seconda opera Adriana Mater da parte della San Francisco Symphony Orchestra. Quest'estate l'Opera di San Francisco ha offerto la prima esecuzione americana dell'ultima opera in cinque atti della Saariaho, intitolata Innocence, la cui prima assoluta è avvenuta nell'estate del 2021 al festival di Aix-en- Provence in Francia. Per circa due ore di durata e senza interruzioni, l'opera della compositrice finlandese affronta un tema attuale, tragico, anche se nuovo per la scena operistica, quello dell’uso delle armi e della conseguente tragedia accaduta in una scuola
...prosegui la lettura
|
|
|
Echi dal Territorio
|
I percorsi di Bal'danza
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Si è conclusa la prima parte della programmazione concertistica 2023-2024 curata dall’Associazione culturale Bal’danza svoltasi tra le cornici più prestigiose della città di Ferrara, ove ad apertura della stagione precedente già dal febbraio 2023 è stato proposto l’appuntamento inaugurale del 19 con l’orchestra “La Toscanini Next” – in
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Carmen vive, viva Carmen!
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Creato nel 1995, l’allestimento areniano di Carmen firmato da Franco Zeffirelli è ormai considerato un grande classico del festival lirico estivo eppure non è mai rimasto uguale a se stesso, se si escludono i magnifici costumi di Anna Anni. Difatti, nel corso di oltre trent’anni, lo spettacolo è stato modificato, aggiornato, ripensato, ridotto
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Partenope emigra a Parigi
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 19 giugno 2024. Partenope, opera lirica in tre atti di Georg Friedrich Händel su libretto italiano anonimo, adattata nel 1699 da Silvio Stampiglia, e la cui prima assoluta ebbe luogo al King's Theatre di Londra il 24 Febbraio 1730 - come molte delle opere di Händel - non è una delle opere più
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Trittico omogeneizzato da Kratzer
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - La stagione lirica 2023/2024 del Teatro Regio chiude i battenti con un ulteriore omaggio a Giacomo Puccini mettendo in scena Il Trittico. Un’opera, anzi tre, nelle quali si snocciolano eventi e situazioni assai dissimili tra loro; una eterogeneità che spesso stimola la fantasia di molti registi alla ricerca di un filo conduttore che possa armonizzare
...prosegui la lettura
|
|
Concorsi e Premi
|
Premio al Trio Ndayambaje
FREE
ACIREALE (CT) - Il Trio composto da studenti del biennio jazz del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara si è aggiudicato il premio per la miglior composizione originale della competizione tra jazz band dei Conservatori di Musica e di Scuole Musicali di Alta Formazione (AFAM) di tutta Italia, Jaci&Jazz Academy Award organizzata; il concorso svoltosi
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Torna il Barbiere dopo il diluvio
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA - Quando, nella nona scena del Barbiere di Siviglia, il Conte d’Almaviva si lamenta dell’improvviso temporale, affermando «... Poter del mondo! Che tempo indiavolato ...», Figaro replica, soave: «Tempo da innamorati!». Ed è con il pensiero rivolto all’ottimismo del factotum rossiniano che il pubblico attende la prima areniana stagionale
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Settant'anni di Romagna mia
servizio di Attilia Tartagni FREE
CERVIA (RA) - Ravenna Festival, dopo “Casadei secondo a nessuno” del 2013, omaggia di nuovo lo “Strauss di Romagna” e la sua celeberrima Romagna mia, una canzone diventata, al di là delle intenzioni dell’autore che la pubblicò per un caso fortuito solo nel 1954, l’inno della Romagna, un canto di nostalgia universale, un sempreverde che si
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Anita prima esecuzione assoluta
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Giunta quest’anno alla sua 78° edizione torna a Spoleto e nei principali teatri dell’Umbria la stagione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto che aprirà con la consueta kermesse musicale “Eine Kleine Musik 2024” al Teatro Caio Melisso (anteprima per gruppi organizzati: giovedì 22 agosto ore 20.30 - spettacoli
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Genova fa il Giro di Vite
servizio di Athos Tromboni FREE
GENOVA - «A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – ha detto il sovrintendente Claudio Orazi nella conferenza stampa – il cartellone artistico 2024/2025 che oggi presentiamo si conferma ricco di ulteriori emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori,
...prosegui la lettura
|
|
Ballo and Bello
|
Riecco la Danza contemporanea
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Da settembre la danza contemporanea torna ad essere protagonista a Ferrara, entrando negli spazi verdi e nei palazzi storici della città. Tra fine settembre e novembre, il Festival di Danza Contemporanea 2024 inaugurerà la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale di Ferrara, con due prime mondiali e una prima nazionale. La
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Piacenza ecco il cartellone
redatto da Athos Tromboni FREE
PIACENZA - La Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza propone, da dicembre 2024 a giugno 2025, cinque titoli d’opera, sei concerti, cinque balletti, in attesa di presentare un significativo progetto verdiano programmato per l’autunno 2025. In memoria di Giuseppe Verdi sarà il Recital che vedrà protagonista il baritono Luca Salsi, il
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Il Barbiere dei giovani
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova chiude i battenti con l'attesa rappresentazione di Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in una produzione datata 2005 del Teatro del Maggio Fiorentino. Non sono nuovo nella visione di questo allestimento scenico che vede la firma registica e dell’impianto scenico di Damiano
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Il dittico delle Porte
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Si conclude con un dittico la stagione lirica del Teatro Verdi: in scena La Porta divisoria di Fiorenzo Carpi e Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók. Di La Porta divisoria le notizie sono legate ai documenti conservati nell’Archivio del Piccolo Teatro di Milano, perché all’opera è legata la figura del triestino Giorgio
...prosegui la lettura
|
|
Classica
|
Simone Nicoletta clarinettista per Muti
servizio Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Come sempre prima dei concerti diretti dal M° Riccardo Muti l’atmosfera è di spasmodica attesa, mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è già tutta schierata sul palco a provare gli strumenti. L’incedere carismatico del direttore spezza quel tempo sospeso, scatenando l’applauso e l’abbraccio ideale del pubblico. Muti lo abbiamo
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Doppia inaugurazione in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA - Negli anni Novanta, il celebre spot di un altrettanto famoso gelato affermava che «Du gust is megl che one», quindi dato che l’estate è alle porte e ci sono ben due cose da festeggiare (il riconoscimento della pratica del canto lirico italiano come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO e il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini),
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Béatrice et Bénédict secondo Michieletto
servizio di Ramón Jacques FREE
LIONE (Francia) - Il compositore Héctor Berlioz (1803-1869) è nato nella città di La Côte-Saint-André nella regione dell'Auvenia-Rodano, a circa 75 chilometri dalla città di Lione, quindi è praticamente da considerarsi un compositore di casa. Si tratta tuttavia di una coincidenza, poiché non esiste uno stretto rapporto tra le opere del compositore e
...prosegui la lettura
|
|
Pagina Aperta
|
La Chamber of Europe e sir Schiff
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Preceduto dall’interessante lezione-conferenza tenutasi presso la sala del Ridotto del Teatro a cura del musicologo Giorgio Pestelli in presenza del Direttore artistico di Ferrara Musica Renzo Restagno che ne ha introdotto il programma e le caratteristiche storiografiche del concerto nel pomeriggio antecedente, il penultimo appuntamento della
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Cartoline dal Sud degli Ánema
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La ricchissima programmazione invernale di Ferrara Musica nell’ambito dei concerti cameristici della domenica mattina attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti presso la sala del Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” ha visto nello svolgimento della sola prima parte, dal 15 ottobre al 17 dicembre 2023 ben dodici
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Ferrara Musica il nuovo cartellone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il direttore artistico Enzo Restagno, il direttore organizzativo Dario Favretti, con il concerto conclusivo del giovanissimo pianista Marco Merola (Fryderyk Chopin, Ballata n.2 in Fa maggiore op.28), hanno presentato alla stampa e al numeroso pubblico invitato, la stagione 2024-2025 di Ferrara Musica che terrà i propri concerti nel Teatro
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Tutte le Direzioni in Summertime
redatto da Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Prende il via nella cittadina lagunare la stagione estiva del Gruppo dei 10: nove concerti, tre suggestive location, alcune novità e grandi ritorni, dal sax di Lou Marini alla poesia di Corrado Govoni, passando per Mimmo Locasciulli, Frank Sinatra, Sugarpie and the Candymen e tanti altri. A partire da venerdì 7 giugno 2024.
...prosegui la lettura
|
|
Prosa
|
Prosa ecco la Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Partecipata conferenza stampa oggi per la presentazione della Stagione di Prosa 2024/2025 del Teatro Comunale "Claudio Abbado": erano presenti e sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, Michele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Moni Ovadia
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Il Corsaro piace
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Prosegue con successo e volge al termine la stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova: nel penultimo appuntamento con il suo pubblico mette in scena il melodramma verdiano in tre atti Il Corsaro su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dall’omonimo poema “The Corsair” di Lord Byron. La sua prima rappresentazione fu
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
L'Isola disabitata del Conservatorio Frescobaldi
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Dopo Ecce cor meum, spettacolare omaggio in versione orchestrale all’immortale musica dei Beatles, prosegue la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara nell’ambito della Stagione Opera/Balletto 2023-24 con in scena il penultimo appuntamento dei dodici previsti, L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
La Divina Giustizia canta il monito
sevizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse
...prosegui la lettura
|
|
Operetta and Musical
|
The Sound of Music a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON ,Texas (USA) - Wortham Theater Center. Tradizionalmente pochissimi teatri d'opera americani sono stati interessati a programmare Musical come parte integrante delle loro stagioni. C'è una linea molto labile che divide questo genere, il Musical, e l'opera lirica, che nella sostanza sono simili in quanto entrambi richiedono cantanti
...prosegui la lettura
|
|
Classica
|
Mozart, Schubert e Muti un trionfo
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - E così l'11 maggio dentro un Palazzo De Andrè stipato di pubblico all'inverosimile (3500 posti a sedere la capienza dichiarata) è iniziata la trentacinquesima edizione del Ravenna Festival, quest'anno sulle corde d'una frase biblica, E fu sera e fu mattina..., sottotitolo della manifestazione mutuato dal più celebre "leitmotiv" della
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Die Walküre secondo Luisi
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo
...prosegui la lettura
|
|
Personaggi
|
A Felicia Bongiovanni il Premio Callas
servizio di Silvia Iacono FREE
PALERMO - L’attività artistica del soprano Felicia Bongiovanni prosegue dopo aver ricevuto il Callas Tribute Prize. Il 5 maggio 2024, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in occasione del primo concerto per il Gubileo rosaliano a Palermo, che celebra i quattrocento anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia, patrona amata
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Das Rehingold ha aperto il Ring
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Fondata nel 1900, e con tante storie da raccontare, poiché da qui sono passati i migliori direttori d'orchestra, strumentisti e solisti, la Dallas Symphony Orchestra occupa senza dubbio un posto di rilievo tra le più prestigiose ed importanti orchestre americane. Ora ha intrapreso un programma ambizioso, impegnativo, ma di grande
...prosegui la lettura
|
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|