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Dopo Modena e Ferrara anche Lucca ospita l'opera di Giuseppe Verdi secondo Fabio Sparvoli |
Gilda nella gabbia di Rigoletto |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 18 Gennaio 2020 |
LUCCA - Rigoletto di Giuseppe Verdi approda al Teatro del Giglio in una coproduzione realizzata con la Fondazione Teatro Comunale di Modena e con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Un allestimento la cui realizzazione sembra andare nell'ottica della sottrazione (nella lettura delle didascalie testuali) depurando scene e costumi per una visione di primo acchito minimalista; con il dipanarsi della narrazione ecco che tale sottrazione si sostituisce a mano a mano all'invenzione e quindi ad una visione del libretto e della drammaturgia sempre più distante da quello che Francesco Maria Piave aveva scritto per rendere in versi il romanzo di Victor Hugo. Saper depurare e rimanere "credibili" nel risultato è arte, inventare spesso diventa un pretesto, stravolgere talvolta porta alla ”abbominazione” (o all’esaltazione della genialità, ma non è il nostro caso). In questo contesto, la regia di Fabio Sparvoli sembra prendere il peggio di ogni situazione trasformando i tre atti in una visione che fatica a rispecchiare ciò che parole e musica vogliono comunicarci. La casa di Rigoletto è raffigurata come una gabbia per uccelli (che si frantuma al momento del rapimento) in cui entrano ed escono i protagonisti in maniera alquanto frenetica e confusa; il secondo atto (il salone del Duca) è adornato solo da sedie sparse e ribaltate mentre nel terzo nulla ci viene suggerito per farci addentrare sulle rive del fiume Mincio. Qui troviamo solo uno scarno tavolino e qualche albero stilizzato e rarefatto che non riescono a comunicare per nulla l'essenza dei fatti: Gilda per farsi annunciare nella casa di Sparafucile batte i ripetuti colpi a vuoto nell'aria. Il tutto è condito da una regia (ora intesa come interazione tra i personaggi) quasi inesistente cui si sommano le già citate liquefatte scene di Giorgio Riccheli e i costumi di dubbio gusto di Alessio Rosati; concludo con le luci di Vinicio Cheli che sembra vogliano sempre mettere in risalto ciò che dovrebbe stare in ombra, o se vogliamo, mettere in ombra ciò che meriterebbe di essere reso più luminoso. Un allestimento che fa ricordare un famoso detto veneto voria, ma no poso, ove la sottrazione (probabilmente per poca disponibilità di mezzi finanziari) ha portato alla necessità di un riempimento ahimè! di dubbio gusto. Su questa testata potrete trovare qui anche un altro punto di vista in merito a questo allestimento. Sotto l'aspetto musicale la concertazione del M° Aldo Sisillo si è rivelata piuttosto farraginosa, frastagliata e con tempi sostanzialmente lenti ai limiti dell'imbarazzo per gli interpreti; le frequenti ed immotivate pause di sospensione non hanno favorito un fluente discorso musicale.
Riguardo alle dinamiche la sensazione che maggiormente ho respirato è stata quella della pesantezza; gli strumenti dell'Orchestra Filarmonica Italiana difficilmente hanno tratto dal podio l'eleganza ed il gusto del piano o del mezzo forte traducendo lo spartito in una valanga di suono per lo più incontrollata ed ingiustificata. Non male il Coro lirico di Modena preparato dal M° Stefano Colò. Il tenore Oreste Cosimo si disimpegna nel ruolo del Duca di Mantova con sicumera e alterigia risolvendo più che dignitosamente il rigo musicale; lo squillo è sonoro e argentino e la capacità di dosare la voce in piacevoli nouances hanno impreziosito la sua interpretazione. Devid Cecconi, baritono toscano, nel ruolo eponimo è un mattatore della scena sapendo ben tradurre con taluni gesti i molteplici aspetti del carattere del giullare di corte; non è troppo marcato il goffo incedere, ma spesso gli sguardi e qualche opportuna movenza delle braccia aiutano a delineare con arguzia le sue particolarità. Vocalmente ha trovato la quadra del cerchio tra un canto più irruente ed un'emissione più morbida; ecco quindi che le frasi rivolte a Gilda nel primo atto sono piene di sentimento protettivo (talora severo, talora paterno), mentre nei momenti di invettiva (per esempio il “Cortigiani” o la “Vendetta”) il canto diventa pastoso e nerboruto, ma sempre calibrato con opportune dinamiche più rarefatte quale segno di remissione o sgomento. Mi ha emozionato il suo pronunciare le parole Gilda, mia Gilda prima dello strazio finale dove con l’enfasi di un canto parlato, si è percepita la sintesi dell’uomo tradito dal suo stesso destino (o per i superstizioni, dalla maledizione). Encomio senza se e senza ma per il soprano Daniela Cappiello che riesce a dipanare con voce quasi eterea la virginale passione per il suo Gualtier Maldé; la sua Gilda nel primo atto colora ogni frase con eleganza e musicalità riuscendo (nonostante i tempi impossibili dell’orchestra soprattutto nel duetto con il tenore e poi a seguire nell’aria del primo atto) a restituire quella freschezza che le è propria. Ecco quindi che il Caro nome diventa un quadro iridescente mentre il finale del secondo e del terzo atto, pur nella leggiadria di una vocalità cristallina, possono godere di quel morso più tenace che corona una serata di grande spolvero. Ottima la Maddalena di Antonella Colaianni che sa emergere grazie ad un timbro brunito e ben proiettato imperlati da una provocante presenza scenica. Voce interessante quella di Ramaz Chikviladze che nei panni del sicario Sparafucile sa mettere in luce una gamma sonora di gran pregio. Fellipe Chiriacò è un deludente Monterone con voce completamente ingoiata e poco incline all’intonazione.
Completavano il cast una brava Barbara Chiriacò (Giovanna), un brillante Raffaele Feo (Matteo Borsa); un vocalmente debole Romano Franci (Marullo), un preciso Stefano Cescatti (Conte di Ceprano), Maria Komarova (Contessa di Ceprano), Paolo Marchini (Un usciere di corte) e Matilde Lazzaroni (Un paggio della Duchessa). La sera del 17 gennaio 2020 un teatro gremito ha reso omaggio a tutta la compagnia con caldi applausi.
Crediti fotografici: Paolo Rolando Guerzoni per la coproduzione Modena-Ferrara-Lucca di Rigoletto Nella miniatura in alto: il baritono Devid Cecconi (Rigoletto) Al centro: la "gabbia" di Gilda (Daniela Cappiello) nel primo atto dell'opera Sotto: ancora Daniela Cappiello con Devid Cecconi nel secondo atto dell'opera
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Nel Campielo xe bel quel che piase
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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