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Siamo tornati alle repliche delle due opere inaugurali per ascoltare e dire dei nuovi interpreti |
Turandot e Carmen i secondi cast... |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 07 Luglio 2018 |
VERONA - Ho iniziato le mie incursioni areniane per seguire l'alternarsi dei diversi cast nel 96° Opera Festival 2018 ed in questo mio primo viaggio vorrei parlare di due serate contigue in cui sono andate in scena l'ultimo componimento pucciniano, Turandot, e l'opera-comique di George Bizet, Carmen. Ne parlerò in un unico articolo perchè mi preme evidenziare il fil rouge che lega queste due serate; parlare di questi allestimenti in maniera dettagliata diventa pleonastico: per quello che riguarda Turandot - a firma registica storica di Franco Zeffirelli - ormai sono state scritte intere pagine, mentre per quello che riguarda l'altro titolo (Carmen) vi sia di rimando l'articolo a firma del Direttore della testata che potete leggere qui: devo solo aggiungere in merito alla Carmen che, per quello che riguarda l'aspetto visuale che porta la firma di Hugo de Ana per regia, scene e costumi, la mia "repetita" non ha fatto altro che confermare l'idea di un allestimento che è riuscito ad annullare in un solo colpo personaggi, emozioni, intenzioni e significati di un'opera che per mezzo di musica e parole "parla" da sola ed esprime attraverso ogni singola nota molteplici sentimenti. Tornando a quel fil rouge che lega la trama di queste due serate questo può essere individuato nella figura musicale di riferimento che fa capo al nome del M° Francesco Ivan Ciampa; senza mezzi termini posso dire che la sua direzione della "prima" del 22 giugno in cui il concertatore debuttava nel titolo - Carmen - e nel luogo ha trovato diversi limiti e non si è saputa elevare al di sopra di un allestimento pesante, lento e prolisso, anzi sembrava averne acquisito le peculiarità producendo un risultato non degno delle capacità aristiche del Maestro; la scelta lodevole comunque era stata quella di ricercare delle finezze e delle nouances molto sofisticate ed eleganti, troppo, forse senza tener conto del luogo e delle caratteristiche di una buca in un contesto dove le variabili ambientali sono tali e tante da non permettere di soffermarsi, o meglio, di cedere totalmente a tali finezze; come musicista (notate la minuscola) io le ho comunque apprezzate e godute, ma il risultato finale è stato quello di offire "un biscotto savoiardo al porcello" in cui né il destinatario né probabilmente il datore sono rimasti soddisfatti del dono. Tale premessa non vuole essere un elemento detrattivo per il M° Ciampa bensì un trampolino di partenza ed un motivo di spinta per risorgere non appena poche sere dopo per regalare al pubblico due serate di grande musica in cui sono emerse appieno una personale interpertazione e visione dello spartito unite a sonorità pregnante, arricchente e di carattere; mi riferisco proprio alla direzione delle opere oggetto del mio discorrere; i due componimenti distanti da un punto di vista compositivo sono state affrontati con quel piglio da grande condottiero dove ogni strumento ha saputo vibrare alla lunghezza d'onda giusta; tempi, sonorità, respiri, rallentati, hanno saputo incanalarsi in quell'unitario discorso musicale formando un'idilliaca intesa con i cantanti e con la massa corale; in relazione al secondo titolo è come se la musica in un certo modo si fosse distaccata dalla farraginosità del palcoscenico trovando una sua personale identità riuscendo a "dire la sua" in maniera schietta con un ardire che non è supponenza, bensì consapevolezza che le intenzioni e l'idea compositiva vengono prima di tutto. Parlando con un amico Musicista (notare la maiuscola) è emersa questa grande capacità del M° Ciampa di saper imparare velocemente, rimettendosi in gioco e virare rotta, laddove si è reso conto che la strada intrapresa poteva non condurre alla meta desiderata; mi sono sentito in dovere di evidenziare questo aspetto che non è assolutamente da sottovalutare perchè rivela una grande dedizione ed umiltà verso la musica ed i suoi compositori; concludo questa mia concione sul direttore Ciampa - e spero mi vogliate perdonare - evidenziando un fatto che è la controprova di un significativo cambio di "direzione": all'inizio del terzo atto di Carmen la Sinfonia in cui il primo flauto intona le note suadenti della notte sulle montagne un fascio di luci e scritte proiettate sullo sfondo rappresenta un elemento disturbante e, se mi concedete, decisamente brutto sugli spalti dell'anfiteatro romano; chiudere gli occhi e respirare solo ''l'odore" della musica è stato un toccasana che, se già non bastasse, ha ancor più confermato le mie idee sull'approccio musicale di queste due grandi serate. Altro elemento comune che lega queste due serata è stato il Coro dell'Arena di Verona guidato dal M° Vito Lombardi che va lodato per precisione esecutiva e per un'amalgama di suono sempre più unitaria con cui la mano direttoriale può facilmente lavorare e "creare" quella sinergia con la buca orchestrale che in taluni momenti diventa quasi magia; colgo l'occasione per esprimere le condoglianze da parte mia e da parte di tutta la redazione al M° Vito Lombardi per il lutto che ha colpito la sua famiglia. Veniamo al dettaglio delle due serate per quello che riguarda gli interpreti con una piccola chicca che sono riscito a procurarvi proprio la sera di Turandot.
Turandot - recita del 5 luglio 2018 In questa seconda ripresa del titolo pucciniano - della cui prima areniana potete leggere qui - vi è stato un completo cambio di cast per quello che riguarda la triade degli interpreti principali ai quali dedicherò lo spazio maggiore. Nel ruolo eponimo il soprano Rebeka Lokar ha degnamente preso le vesti della Principessa di gelo attraverso una vocalità molto a fuoco e densa di grande personalità; una Turandot che non urla, ma canta, che fa della sua alterità una melodia con un'emissione sempre ben a fuoco; e ben puntata con uno squillo brillante in cui la parola scenica assume grande significato.

Interessante anche la vocalità del tenore Murat Karahan nel ruolo del Principe Calaf che se nel primo atto non è stato pienamente a fuoco nel personaggio e nell'interpetazione, ha trovato il suo riscatto nella scena degli enigmi e nel terzo atto in cui ha bissato a furor di pubblico l'aria Nessun dorma; nella zona del passaggio ho riscontrato alcune incertezze di emissione dovute al suono che non trova lo spazio necessario per librare nell'aria, ma vira all'indietro opacizzandosi e perdendo quello squillo che invece è caratteristico dei sonori e squillanti acuti; non indenne da pecche anche la pronuncia che richiederebbe maggior cura. Grande piacere anche l'ascolto del soprano Ruth Iniesta nel ruolo della schiava Liù; un elegante fraseggio e belle messe di voce hanno fatto della sua interpetazione uno dei momenti più alti della serata che proprio nell'aria finale Tu che di gel sei cinta, ha trovato la vetta più elevata. Il cast era egregiamente completato dagli interpreti della prima serata che si sono tutti confermati grandi musicisti: Giorgio Giuseppini come Timur, Antonello Ceron come Imperatore Altoum, Federico Longhi, Francesco Pittari e Marcello Nardis rispettivamente quali Ping, Pong e Pang (i quali mi hanno regalato un piccolo ricordo di queste serate che io condividerò con voi), Gianluca Breda come Mandarino e Ugo Tarquini quale Principe di Persia. Precisa come sempre la partecipazione del Coro di Voci bianche A.d’A.MUS. preparato da Marco Tonini. Ed ora prima di passare alla seconda serata di questo lungo fine settimana veronese vi dono un pensiero dei tre interperti delle maschere pucciniane Ping, Pong e Pang che ho raccolto nel retro palco come risposta al postulato: «La mia Turandot di Giacomo Puccini all'Arena di Verona nella suggestiva regia di Franco Zeffirelli.»
 Ping, ovvero Federico Longhi – Baritono: la mia Turandot, il mio Ping, emozioni uniche, nascono e vivono attraverso la musica di Puccini, si estendono e crescono con la messa in scena di Zeffirelli, nella magica e suggestiva cornice quale è l’ Arena di Verona, sito di rara bellezza, permeato da potente energia; grazie sempre per questo sogno che continua.
 Pong, ovvero Francesco Pittari – Tenore: non è mai mia, purtroppo, può essere solo nostra; per un attimo Ping si stacca, ma torna inesorabilmente a far parte del trio. L'unico modo di far uscire bene questi tre personaggi è quello di essere affiatati e non basta solo sul palcoscenico. In Arena poi si amplifica tutto, a partire dalle emozioni fino ad arrivare ai dettagli ed ai colori musicali passando per le distanze; grazie Giacomo Puccini per la tua musica immortale.
 Pang, ovvero Marcello Nardis – Tenore: sono felicissimo, un debutto magico all’ Arena di Verona, in un’opera che amo molto e che non manca mai di riservare incredibili soddisfazioni ed emozioni per noi interpreti; e poi Verona è una città profondamente legata alla mia storia emotiva e un poco al mio destino. Per di più mi trovo a cantare per la prima volta il ruolo di Pang, nella maestosa cornice pensata da Franco Zeffirelli, dove tutto è scelto, tutto gode di una attenzione curatissima al particolare, al dettaglio, quasi alla miniatura. In compagnia di un cast eccezionale. Per noi maschere è una magnifica sfida, quella di “agire” in una geografia di movimento precisissima e affascinante, in cui ogni uno di noi, mantenendo una specificità solistica (anche timbrica), si rapporta costantemente agli altri due, in una scrittura quartettistica con l’orchestra, una danza continua, una specie di passo...”a tre”, in una lettura registica fortemente evocativa, non c’è dubbio, profumata di China, in cui prevale il simbolo, il rimando, la nostalgia, mai il cliché, o lo stereotipo. Grazie a questi cantanti che si sono fatti valere per interpretazione scenica e vocale regalando un quadro musicale di inizio secondo atto in cui il Teatro di è fatto davvero "grande"; concludo, per loro con questo pensiero del critico Andrea Della Corte da un un suo scritto del tempo su La Stampa: «Tragico e comico non si mescolano qui in visione fantastica, in ardita concezione, la sola che avrebbe potuto fondere gli elementi dispari, ma restano disgiunti e alternati nella vicenda scenica...» e tutto questo è emerso nella loro egregia interpretazione.
Carmen - Recita del 6 luglio Nel ruolo della Sigaraia di Siviglia il mezzosoprano Carmen Topciu si è egregiamente distinta per nitida emissione e sicumera vocale risultando omogenea in tutta l'estensione con un suono sempre ben proiettato che mai è sceso in gola o in petto; da un punto di vista scenico, poco delineato dall'intenzione registica, non è emerso appieno il carattere ribelle e sfrontato, ma nelle movenze e nella partecipazione danzante ha saputo ben interagire con le coreografie assegnate.
  
Cambio di voce anche per Don José che ha preso vita per mezzo del tenore Walter Fraccaro; la voce è bella e non si discute, ma sconta un'emissione poco stabile e talvolta non pienamente a fuoco come intonazione e fraseggio; sopperisce parzialmente a questo fatto critico, una presenza scenica di tutto rispetto che nel complesso delinea un personaggio egregiamente caratterizzato. Per il resto del cast non ci sono state variazioni di rilievo rispetto alla prima, ma tengo a palesare anch'io un grande plauso per la straordinaria Mariangela Sicilia nel ruolo di Micaela la cui vocalità si intona perfettamente alle esigenze della partitura e il cui canto racchiude, nell'aria del terzo atto, quel senso di fede che si trasforma in preghiera sentita e commovente. Suono più nasale e poco brillante, ma spavaldo e altero per Alexander Vinogradov nel ruolo di Escamillo. Plauso anche per il quartetto composto da Frasquita Ruth Iniesta, Mercédès Arina Alexeeva, Dancairo Davide Fersini e Remendado Enrico Casari. Bravi anche lo Zuniga di Gianluca Breda ed il Moralès di Gocha Abuladze. Un anfiteatro colmo e festoso è stato un altro elemento comune alle due serate in cui la musica e l'amore per essa sono state grandi protagoniste.
Crediti fotografici: Foto Ennevi per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il direttore Francesco Ivan Ciampa Al centro: scena da Turandot con le Tre Maschere (Federico Longhi, Francesco Pittari , Marcello Nardis) e Calaf (Murat Karahan) Sotto in sequenza: tre belle istantanee di Foto Ennevi dalla Carmen firmata Hugo De Ana
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Rigoletto adesso č un clown
intervento di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (Usa), Dorothy Chandler Pavilion 12 giugno 2025 - È impossibile essere amanti della musica e rimanere indifferenti al piacere di ascoltare le note di Rigoletto dal vivo in un teatro. Sebbene non sia trascorso molto tempo dalla sua ultima rappresentazione al Dorothy Chandler Pavillion, sede della compagnia di Los Angeles "LA Opera" (l'ultimo Rigoletto andò in scena nel 2018), non si tratta di un titolo rappresentato con frequenza in questo luogo. Le uniche altre produzioni degne di nota sono state quelle delle stagioni 1993, 2000 e 2010. Quest’opera in tre atti, con musica di Giuseppe Verdi (1813-1901) e libretto di Francesco Maria Piave, è tratta da "Le roi s’amuse" di Victor Hugo. Considerata uno dei primi capolavori del periodo centrale del compositore, Rigoletto si scontrò con la censura austriaca che controllava i teatri dell’Italia settentrionale al momento della sua prima rappresentazione alla Fenice di Venezia dove ebbe la sua prima assoluta l’11 marzo 1851. Ironia della sorte, le ragioni della sua censura
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Opera dal Centro-Nord
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Matrimonio in camera da letto
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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Opera dal Nord-Est
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Tosca sugli spalti di San Giusto
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TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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Echi dal Territorio
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Torna la rassegna Tutte le Direzioni Estate
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FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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Opera dall Estero
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L'Incoronazione di Poppea piace
servizio di Ramón Jacques FREE
BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Opera dall Estero
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Tannhäuser torna a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON (USA) - Grand Opera. Wortham Theatre Center. La Houston Grand Opera ha concluso con successo un’altra stagione con Tannhäuser, un’opera in tre atti con musica e libretto in tedesco di Richard Wagner (1813-1883). Come la maggior parte delle sue opere, Tannhäuser trae ispirazione da leggende medievali tedesche. La quinta opera
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Opera dal Centro-Nord
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Opera dal Nord-Ovest
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Carmen delle parole e delle note
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Opera dall Estero
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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE
BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
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Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
FREE
FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Cosė fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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