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Salutato dalle ovazioni il ritorno dell'Andrea Chénier nel Teatro Regio di Torino |
Alvarez beniamino del pubblico |
servizio di Roberta Pedrotti |
Pubblicato il 02 Febbraio 2013 |
TORINO - Una bella voce è una benedizione della natura, ma non basta a fare un artista. Uno strumento privilegiato deve essere piegato all'arte, dall'arte disciplinato anche attraverso la tecnica, e nell'emissione e nella perizia musicale. Marcelo Alvarez si presenta a Torino per l'Andrea Chénier in gran forma fisica: finalmente dopo la debolissima Tosca dello scorso anno al Regio e l'abbandono in corso d'opera della Luisa Miller alla Scala potremmo ritrovare il piacere di un timbro fra i più belli, di una vocalità fra le più smaltate e comunicative degli ultimi decenni. Ma il dono di natura non basta. Se il legato, la musicalità, l'interprete latitano, allora è difficile godere anche del bel colore e della relativa facilità, continuamente franta dal fraseggiare retorico e singhiozzante di chi sembra dimenticare che Chénier è un poeta, un idealista, uomo d'alto sentire e d'alta espressione. Alvarez pare concentrarsi solo sulle grandi frasi e gli appuntamenti solistici, trascurando il resto, ma caricando questi di effetti plateali ed eccessi tenorili di dubbio gusto. Proprio il momento più intimo, nel quale un tenore che abbia, come Alvarez, frequentato il belcanto può fare la differenza con il gioco di colori e dinamiche, “Come un bel dì di maggio”, da poesia malinconica diviene un'espressione di sguaiata arbitrarietà musicale che l'orchestra cerca disperatamente di seguire per non precipitare in danni peggiori. La schiera dei fan di Alvarez è sempre entusiasta e agguerrita, ma pensiamo che un grande tenore di calibro internazionale dovrebbe avere ben altre qualità d'artista.
Assai miglior figura fa Maria José Siri, che dimostra come il verismo vada cantato e interpretato con misura e coscienza musicale. Senza trovarci di fronte a una magnetica fuoriclasse, infatti, apprezziamo la professionista che trova della melodia di Maddalena terreno fertile per esprimere le sue qualità, espandendo la voce con una facilità che non avevamo riscontrato un mese fa nel Trovatore a Bologna. Chiamata a sostituire la prevista Micaela Carosi in un ruolo che non compare ancora nel suo repertorio ufficiale e che quindi è lecito presumere un debutto - o quasi - in extremis, ha subito convinto per il colore caldo sposato a un accento pudico e appassionato, a una presenza adeguata e a una buona sensibilità musicale. La tessitura le si confà anche perché saggiamente non forza là dove si farebbe troppo bassa per lei e il soprano risulta senza dubbio la migliore in campo, che potrà con la frequentazione del ruolo e del repertorio crescere ancora e meglio calibrare la proiezione del suono, approfondire il fraseggio e consolidare gli estremi dell'estensione. Decisamente impresentabile, invece, lo Gérard di Alberto Mastromarino, anch'egli con fierissimi problemi musicali per di più aggravati da una voce limitata nel volume e rinsecchita nel timbro, decisamente impari alle difficoltà anche meramente atletiche del personaggio. E questo, val la pena ricordarlo, pure sarebbe del massimo interesse per il suo carattere di servitore resosi libero e consapevole attraverso la cultura, idealista critico, ma anche uomo vittima di passioni e rimorsi, figura tormentata e affascinante fra quelle dei due amanti, pure ben costruite da Illica nella loro parabola di glorie e catastrofi, ma meno sfaccettate. La costellazione, con aree pulviscolari, dei ruoli di fianco si avvale come Bersi della sempre affidabile Giovanna Lanza - cui difetta un po' la brillante incisività dell'incontro con l'Incredibile - e di Chiara Fracasso, troppo caricaturale come Contessa (rappresenta un mondo finito e assediato che si ostina ripetere fino all'ultimo i suoi riti e risulta dunque patetica di per sé, senza bisogno di sottolineature grottesche) mentre trova miglior misura come efficace Madelon. Luca Casalin, l'Abate, e Gianluca Floris, l'Incredibile, reduce da un'indisposizione, confermano le loro qualità di caratteristi specializzati, musicisti e interpreti precisi e intelligenti. Le voci gravi risultano nel complesso alterni e meno convincenti, con il Roucher un po' ruvido di Gabriele Sagona, il sanculotto grossier di Federico Longhi, il Fléville di Matteo Peirone, il Fouquier Tinville di Scott Johnson, lo Schmidt di Fabrizio Beggi, il Dumas di Franco Rizzo, il maestro di casa di Gheorghe Valentin Nistor. Il coro di Claudio Fenoglio è sempre ottimo, così come l'orchestra, che, almeno per l'opera, è di certo una delle migliori in Italia, seconda a nessuna. Perfino in un'opera come questa, legata a voci mitiche più che alla celebrazione delle sue intrinseche qualità sinfoniche, svela, con la precisione e la carnosità del suono, pregi che ci invitano a dimenticare e mettere in secondo piano un canto insufficiente. E spiace che certe intemperanze musicali sul palco costringano Renato Palumbo sul podio e i professori in buca a sacrificarsi per preservare miracolosamente l'insieme, anche se l'equilibrio infine non risulta sempre ottimale.
Anche la regia di Lamberto Puggelli soffre la presenza di attori mediocri e stereotipati per i due personaggi principali maschili, ma si fa apprezzare per l'elegante riproposta tradizionale e la ricostruzione d'ambiente perfettamente in linea con lo spirito di un libretto che già di per sé indulge nel didascalico. Alcune scene, come i nobili che sprofondano danzando la gavotta del finale primo o “sua grandezza la miseria” schierata a mo' di Quarto Stato, sono ispirate ed efficaci, altrove le parrucche dei nobili al ballo dei Coigny paiono calcare un po' il pedale della caricatura, ma nel complesso si tratta di una delle migliori realizzazioni registiche dell'Andrea Chénier viste negli ultimi anni. Il teatro è affollato come ci si aspetta per un titolo di gran repertorio e grandissima tradizione come questo. I fan accolgono il tenore con acclamazioni incandescenti, mentre si riserva ben altra severità al direttore. Nel complesso, comunque, il pubblico del Regio dimostra di apprezzare il ritorno a Torino del poeta rivoluzionario messo in musica da Umberto Giordano.
Crediti fotografici: Ramella & Giannese per il Teatro Regio di Torino Nella miniatura in alto: il tenore Marcelo Alvarez Al centro: Maria José Siri; Alberto Mastromarino con la Siri; ancora la Siri con Marcelo Alvarez In basso: una scena del secondo atto di Andrea Chénier
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Una Tempesta molto gradevole
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Xtra per tre
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FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Quel Don Pasquale sempre fresco
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FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
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GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Idomeneo da manuale
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Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietà
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RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dal Centro-Nord
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Incontro con Lorenzo Cutùli
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FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohème visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore così così
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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