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Nel ricordo di testimoni oculari gli episodi romagnoli del grande tenore |
Il Pippo che non t'aspetti |
servizio di Attilia Tartagni |
Pubblicato il 16 Agosto 2014 |
Pericle Stoppa Giuseppe Di Stefano a Marina di Ravenna CAPIT Editore, Ravenna 2014 Alcuni over 70 di Marina se lo ricordano ancora il tenore Giuseppe Di Stefano detto Pippo scorazzare per le strade sterrate della località della riviera ravennate alla guida della sua roboante Ferrari o far trottare da buon siciliano (era nato a Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania il 24 luglio 1921) un cavallo trainante il calessino, solo o con a fianco la moglie e i tre figli nati a distanza ravvicinata dal 1952 al 1957. I più giovani invece lo apprendono solo ora, leggendo il libro di Pericle Stoppa «Giuseppe di Stefano a Marina di Ravenna» edito da CAPIT, che uno dei più grandi tenori del XX° secolo appartiene alla storia di Marina di Ravenna. Nel 1949 egli acquistò e ristrutturò Villa Ottolenghi costruita nel 1935 e danneggiata dalla guerra, per stabilirvi, con la moglie italoamericana Maria Girolami, studentessa di canto, sposata quello stesso anno, la residenza estiva che avrebbe mantenuto fino al 1959. L’amico avvocato Danilo Fois, conosciuto a Milano, che Di Stefano considerava l’artefice del suo destino di cantante (gli pagò le prime lezioni di canto) fu decisivo anche in questo: trasferitosi egli per matrimonio e lavoro a Ravenna, si portò dietro anche il celebre tenore. Nella villa marinara in stile messicano circondata da un ampio parco , il tenore si ritemprava insieme alla famiglia dalle ansie delle tournée mondiali invitando cantanti, attori, impresari, personaggi inusuali in una località di provincia. Pericle Stoppa, Presidente dell’Associazione Culturale CAPIT, nativo di Marina di Ravenna, custodisce la memoria della località e con infaticabile determinazione la sta traducendo in pagine stampate: con la permanenza ravennate di Giuseppe Di Stefano ha collocato un’altra tessera nel mosaico storico che sta con pazienza componendo. Non passò inosservata la presenza del tenore nella località balneare, lo si evince dai documenti, dalle testimonianze, dagli articoli (superbo quello del compianto Tino Dalla Valle, direttore della sede ravennate del “Giornale dell’Emilia”) e dalle fotografie: in molte occasioni i cancelli della villa si aprirono per accogliere personaggi celebri come Maria Callas con il marito Meneghini, Renata Tebaldi, Walter Chiari che vi portò la star americana Ava Gardner, in crisi con il marito Frank Sinatra, con ricevimenti sfarzosi che terminavano con i fuochi artificiali. Un esempio di menù per il compleanno del tenore: Preludio in tazza, Sinfonia di prosciutto e melone, Tortellini in si bemolle, Do di petto di pollo, Torta Di Stefano e Duetto di fragole e Biscuit – Orchestra e cori del Ristorante Casali di Cesena. Di Stefano era un ospite munifico, brillante e accogliente. Nel 1959 i nuovi proprietari trasformarono la villa nel Park Hotel, uno dei più eleganti della costa romagnola. L’ultima apparizione a Ravenna Di Stefano la fece il 27 ottobre 1989 al Centro Relazioni Culturali a Casa Melandri per presentare il suo libro «L’arte del canto» edito da Rusconi, introdotto dall’amico Danilo Fois, presenti i fedelissimi amici ravennati e un folto pubblico. “Nell’occasione ricordò il ruolo fondamentale che ebbe l’amico Danilo nell’avviarlo e nel seguirlo lungo tutto il percorso artistico, il particolare legame affettivo con la città di Ravenna e gli anni trascorsi a Marina che coincisero con quelli più esaltanti della sua luminosa carriera” ” scrive nel libro Stoppa. Quel decennio infatti concise con gli anni d’oro della sua carriera durante i quali si esibì nei maggiori teatri del mondo e per tre volte al Teatro Alighieri di Ravenna, straordinario interprete di “Manon” di Massenet nel 1946, de “L’amico Fritz” nel 1947 e di “Bohème” nel 1954. Il M° Gianandrea Gavazzeni, direttore d’orchestra e critico musicale illuminato, lo considerava un grande interprete pucciniano. “Come pronunciava lui l’ultima frase di Bohème: cos’è quell’andare e venire…quel guardarmi così! Era da brivido. Non ho mai sentito nessuno toccare un’intensità drammatica paragonabile alla sua. Di Stefano era un attore con una bellissima voce, chiara e smaltata, e con dei pianissimo memorabili. Nelle opere pucciniane rivaleggiava con il bel Franco Corelli, ma il suo repertorio era incredibilmente vasto, per certi critici troppo. La critica non fu sempre tenera con lui, ma il pubblico gli ha sempre voluto bene. “Mio padre cantava per la gente, non per i critici. Diceva “Io ho un solo modo di cantare, naturale, e non mi importa quanto dura la voce, l’importante è dare quello che sento” ricorda la terzogenita Floria e aggiunge: “Aveva una musicalità innata, non era un perfezionista, ma emozionava il pubblico. Per lui era più importante la parola della musica, era più attore che cantante e aveva una dizione perfetta. Mio padre ha cantato moltissimo negli Stati Uniti, Brasile, Nuova Zelanda, Australia cucendosi addosso personaggi indimenticabili, come il Faust di Gounod, Turiddu di Cavalleria Rusticana,. Arturo dei Puritani, Alfredo della Traviata. Negli anni 60-70 ha fatto stagioni di operetta e concerti allo Staatsopera di Vienna, concerti al Metropolitan e alla Carnegie Hall di New York e al Covent Garden di Londra. In Messico lo adoravano per i suoi pianissimo. Le sue esibizioni alla Scala di Milano dal 1947 al 1972 sono raccolte in un libretto.

E pensare che abbandonò la Scala dopo la prima di “Traviata” con Maria Callas perché la regia di Visconti gli stava stretta. Diceva che non c’erano più i direttori come Toscanini e che i registi erano diventati più importanti dei direttori. Toscanini è un'altra figura-chiave nel suo percorso artistico. Diceva di lui: “È il tenore che amo di più perché canta senza smancerie”. A quei tempi l’approccio all’interpretazione era più istintivo, meno mediato dalla scuola e questo modo di cantare che oggi non c’è più creava autentici caposcuola che oggi è difficile riconoscere fra le giovani leve. La Grande Enciclopedia della Musica Lirica Longanesi, riguardo a chi scelse di imitarne lo stile, scrive: “non ne ha comunque potuto ripetere proprio l’unico tratto d’elezione congenito, quel misto di sensualità latina e di malinconia lunare, di tenero e spavaldo che gli spettatori della leggendaria “Manon” scaligera ben rammentano, e che nessuno ha mai raggiunto, neanche nei momenti più prestigiosi”. Gianfranco Landini, musicologo e giornalista, gli attribuisce la più bella voce di tenore ascoltata nel dopoguerra, “bella per consistenza, per calore e per quell’entusiasmo di emissione che la caratterizzava in ogni interpretazione”. E questo è soltanto un estratto delle critiche entusiastiche riportate nella parte finale del libro di Stoppa. Grazie alla sua voce straordinaria, Di Stefano si salvò due volte la vita durante la guerra, la prima quando il tenente medico Giovanni Tartaglione gli firmò la convalescenza, ritenendolo più idoneo alla patria come cantante che come soldato (coloro che partirono per la Russia, compreso il tenente, non fecero ritorno) e la seconda l’8 settembre 1943, quando sfuggì alla Wermacht riparando in Svizzera in un campo di accoglienza dove il “tenorino” spopolò al punto da essere chiamato a interpretare l’”Elisir d’amore” a Radio Losanna. La figlia Floria affronta anche il nodo del rapporto con Maria Callas: .”Mio padre e Maria si conobbero nel 1952, quando lei era sposata con Meneghini, incisero molte opere insieme per EMI-LA VOCE DEL PADRONE e si ritrovarono vent’anni dopo quando la carriera di Maria era in declino e la mia famiglia era devastata dalla malattia di mia sorella Luisa. Nell’ottobre 1973 partirono da Amburgo per una tournée che si spostò dall’Europa agli Stati Uniti, Corea, Australia e Nuova Zelanda, ultima tappa nel novembre 1974 a Sappada in Giappone. I concerti riscossero un grande successo di pubblico, la gente accorreva ad ascoltare dal vivo due artisti conosciuti solo tramite le incisioni. Mio padre negò la relazione sentimentale finché non uscì il libro scritto da mia madre con una giornalista nel 1992 “Callas, nemica mia”, costruito sui diari di mia madre dal 1948 al 1977, anno della morte della cantante. Il libro è la storia di due donne di nome Maria, una dedita totalmente alla famiglia, l’altra capricciosa ed egoista. Sono certa che fu la morte di mia sorella Luisa nel 1975 a separare i miei genitori e non la Callas. Mio padre ha amato davvero mia madre. Nel 1966 in una lettera le scrive: “nella vita ho avuto due fortune: 27 anni di carriera e i 17 anni di felicità coniugale con una donna speciale”. Il timbro, l’espressione, i colori, l’energia del tenore eroico uniti alla malinconica dolcezza di personaggi romantici che si perdono per amore sono scaturiti nell’aria “Ah, mirabile vision” dalla “Manon” di Massenet che ha aperto la serata-omaggio del 3 agosto nella piazza di Marinara, a Marina di Ravenna. Poco prima erano passate sullo schermo immagini delle vacanze ravennati di “Pippo”, in spiaggia con gli amici e nel parco della villa, flash back di un tempo che ormai sopravvive solo nella memoria dei figli e di qualche anziano di elefantiaca memoria. Per tutto il concerto ha campeggiato la gigantografia del suo bel viso mediterraneo incorniciato dai capelli corvini, rischiarato da un sorriso aperto e dallo sguardo acuto. Il tenore morì nel 2008, a 86 anni, in Kenia dove trascorreva parte dell’anno con la seconda moglie tedesca. “Arrivato in volo dalla Brianca, appena entrato in casa con degli amici fu aggredito da un gruppo armato Cercò di difendere la medaglietta donatagli dal M° Toscanini che portava sempre al collo ed entrò in coma di lì a poco per le percosse ricevute” racconta la figlia.

Ravenna gli ha reso omaggio intestandogli l’Auditorium di Marina di Ravenna e dedicandogli un concerto lirico che progettualmente si ripeterà ogni anno. Quello d’esordio ha avuto come protagonisti il soprano Federica Balucani, il mezzo soprano Vanessa Vaccari e Rodolfo Maria Gordini, primo tenore Casa Verdi di Milano, accompagnati alla tastiera (impossibile montare il pianoforte, dopo la tempesta d’acqua del pomeriggio) da Luca Bonucci. In programma arie d’opera e d’operetta e canzoni napoletane, insomma un pout-pourri fin troppo variegato presentato con la consueta verve da Daniele Perini. E’ vero che Di Stefano partì dall’avanspettacolo come Nino Florio e cantò canzoni e operette, ma il successo gli arrise con la lirica e su quella bisogna puntare, senza tentennamenti. Del trio è stata la Balucani a brillare di più (in autunno sarà protagonista di un’opera al Teatro Bonci di Cesena) interpretando “Casta Diva” ben due volte per la gioia del pubblico e continuando l’opera di seduzione con canzoni come “Reginella” e “A Marechiaro”. Gordini ha degli acuti potenti, ma manca degli accenti lirici così cari a Puccini, mentre Vanessa Vaccari è una raffinata cantante pop con repertorio di qualità, da Piazzolla ad Alberto Rossi, che nulla ha a che fare con quello operistico. Ma il pubblico non ha sottilizzato, ha applaudito calorosamente ogni esecuzione, resistendo a temperature decisamente autunnali nella piazza di Marinara colpita fino a poca prima da un violento temporale.
Crediti fotografici: Angelo Palmieri fotografo e Fototeca gli Amici della Musica.Net Nella miniatura in alto: l'immagine di copertina del libro di Pericle Stoppa Al centro: Giuseppe Di Stefano nel ritratto "ufficiale" agli inizi di carriera; e diversi anni dopo, con il casco, sorridente alla guida della sua Ferrari In basso: un momento del concerto celebrativo per la dedica al tenore dell'Auditorium di Marina di Ravenna
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Flatlandia del fatto percettivo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una favola in musica. Anzi una fantafavola quella messa in scena dal Teatro Sociale di Rovigo in prima esecuzione assoluta, venerdì 9 maggio (per il Teatro Ragazzi) e domenica 11 maggio 2025 (per gli abbonati alla stagione d'opera): Flatlandia è un'opera multimediale in 1 atto - recita il sommarietto - liberamente ispirata al racconto fantastico a più dimensioni di Edwin A. Abbott, scrittore, teologo e pedagogista britannico vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento. Ma proprio perché è stata realizzata come opera multimediale su libretto di Andrea Vivarelli con musiche di scena originali di nove autori viventi, lo spettacolo si presta ad alcune considerazioni relative alla storia e allo sviluppo del teatro musicale. Dunque, in principio (verso la fine del XVI secolo) era il canto con accompagnamento di strumenti cordofoni l'elemento principale, dove la voce nel "recitar cantando" era fondamentale per una rappresentazione ligia alla teoria degli affetti. Poi venne il Settecento: e Galuppi, Alessandro Scarlatti, Händel
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Opera dal Nord-Ovest
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Carmen delle parole e delle note
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GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Opera dall Estero
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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE
BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
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Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
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FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Così fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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Nuove Musiche
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Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
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Opera dal Nord-Est
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Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Opera dal Centro-Nord
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Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
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Vocale
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Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
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Classica
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Musiciennes pronipoti delle veneziane
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
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Eventi
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Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
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