|
Archivio giornale www.gliamicidellamusica.net
|
|
Riflessioni sul capolavoro di Bellini che ha chiuso la stagione lirica del Teatro Comunale Abbado |
Norma č persona fetida |
intervento di Athos Tromboni |
Pubblicato il 08 Aprile 2017 |
FERRARA - Se dovessimo scrivere un tabellino calcistico come fanno i giornalisti sportivi, noi al regista della Norma di Vincenzo Bellini andata in scena prima a Treviso e poi a Ferrara nel Teatro Comunale Claudio Abbado, daremmo un bel 10. Almeno per tre motivi. Il primo: finalmente si comicia a scoprire che accanto a una filologia musicale esiste anche (non meno degna di attenzione scientifica) una filologia della rappresentazione: la messa in scena con i teli, le quintine e i fondali dipinti di Alessandro Sanquirico (produzione Teatro alla Scala 1831 per la prima esecuzione assoluta dell'opera) è oggi operazione coraggiosa e lodevole, in un clima iconoclasta verso il passato, che beatifica le innovazioni e le attualizzazioni dell'azione scenica. Con questo non si screditano, qui, le cosiddette "regie moderne" ma non si vuole neanche magnificare l'innovazione stravagante ad ogni costo, che diventa alla lunga conformismo estetico. Cari registi, fare quello che sta scritto non è peccato. E sia detto fuor dei denti, è più facile inventare una regia trasgressiva, piuttosto che fare bene e convincentemente una regia tradizionale. Perché nell'un caso ci si salverebbe annunciando una provocazione sì, ma in nome della libertà creativa ed espressiva; nell'altro caso ci si dovrebbe difendere dai sorrisi un po' imbecilli di chi storce il naso verso il "vecchio" modo di fare la regia, quel modo che piace poco ai filosofi post-Adorniani e tanto al pubblico dell'opera che paga il biglietto. Il secondo motivo: Alessandro Londei (così si chiama il regista della Norma qui recensita) veste il Re Oroveso, il babbo di Norma, come se fosse il Wotan del ring di Richard Wagner, con l'occhio bendato e con un pastorale che sembra più una lancia che un bastone religioso: e in questo giudizio ci soccorre il fatto che Irminsul, il Dio di cui Norma è la sacerdotessa, nella wagnerizzazione delle saghe nordiche non è una divinità ma l'albero sacro da cui proprio Wotan ricava la propria lancia. Non sappiamo se Londei abbia voluto dare questa veste simbolica al suo Oroveso bendato. Se anziché una scelta intellettiva dettata dalla conoscenza fosse una scelta d'acchito, puramente intuitiva perché "in fondo è bello così", il 10 dato al regista diventa 10+ perché finalmente l'intuizione si afferma sulla ragione in una materia (l'opera) dove la ragione è spesso variabile indipendente dallo svolgimento della trama, quando non addirittura sua conclamata contraddizione.

Il terzo motivo del voto 10 è, invece, spiegato nelle note di regia: «All'impianto classico ... vanno tuttavia sovrapposti ulteriori piani simbolici, al fine di dare profondità e senso al percorso interiore di Norma, mettendo in evidenza i mostri oscuri che albergano nei recessi dell'animo umano». E Londei lo fa utilizzando sei mimi seminudi e tatuati (due femmine e quattro maschi; termini che non adoperiamo qui come sinonimi di donne e uomini, ma come sostantivo assoluto di femmine e maschi: angeli caduti o demoni, cioè il nostro interiore peggiore che a volte assume fisionomie mascoline, a volte femminine, e molto spesso androgine). Così i mimi tatuati diventano di volta in volta ombre minacciose e misteriose (nella foresta notturna), cani addomesticati (nelle stanze di casa) o pensieri sanguinari (nella camera da letto dove si dovrebbe compiere l'infanticidio progettato da Norma sui suoi figli per vendetta contro il loro fedifrago padre, il romano Pollione).
 Intendiamoci, Norma è persona fetida e Londei giustamente non ha fatto nulla per giustificarla o assolverla: è fetida perché tradisce il proprio giuramento di consacrazione della verginità al Dio Irminsul, perché inganna il proprio popolo impedendogli di combattere per la libertà contro l'oppressore romano, perché mente sapendo di mentire quando rivolge una preghiera alla luna e canta Casta Diva, perché pensa di ammazzare i figli innocenti per farla pagare a un uomo colpevole di averla tradita con Adalgisa, un'altra donna. Persona fetida a cui il sacrificio del suicidio sul rogo potrà salvare l'anima ma non cambierà il verso della storia tramata con l'inganno verso tutto e tutti, patria, popolo e padre. Meritano, congiuntamente al regista, le lodi anche la costumista Veronica Pattuelli che disegna abiti vagamente gallici per i druidi (le corazze ai due centurioni romani erano fornite da Klement Mihali di Milano) e il datore di luci Roberto Gritti. Sul podio di una corretta Orchestra Città di Ferrara era il maestro Sergio Alapont, vecchia conoscenza dei melomani ferraresi essendo stato il concertatore di due opere rossiniane delle passate stagioni come il barbiere di Siviglia (febbraio 2013) e La Cenerentola (febbraio 2014); e tutto sommato rispetto a quelle due prove criticabili e criticate, in Norma si è rivelato più attento e più efficace nella ricerca di colori e dinamiche svincolate dal solfeggio puro e semplice: ha cantato con i cantanti e ci ha messo un po' di cuore e di entusiasmo, rispetto a quanto fatto nelle precedenti stagioni. Il cast ha visto nella protagonista del titolo una brava, ammirevole e convincente Silvia Dalla Benetta la quale, avendo fatto annunciare all'inizio che era raffreddata, ha cantato ugualmente bene facendo udire solo piccole velature, comunque insignificanti, quando si spingeva in zona acuta; per il resto la messa di voce, i trilli, il canto a fior di labbra, i pianissimi e i fortissimi, li ha fatti tutti, guadagnandosi meritatamente applausi a scena aperta. Tanti meriti devono essere condivisi in tandem con le la bella prova della debuttante Yulia Gorgula (vincitrice del ruolo di Adalgisa nel concorso "Toti dal Monte" di Treviso) a cui vanno riconosciuti un bel timbro, una eccellente intonazione e una tecnica che, seppure in formazione, ha già raggiunto livelli teatralmente affidabli e apprezzabili. Magnifica poi la compensazione delle voci della Gorgula con la Dalla Benetta nei duetti Norma/Adalgisa che (al di là e anche al di sopra della Casta Diva) sono il vero oracolo dell'opera. Bella prova anche del basso Volodymyr Tsyhkov (Oroveso: altro fresco vincitore del "Toti dal Monte") dotato di buona intonazione e di note profonde che sa ben dominare. Più che corretti il Flavio di Eder Vincenzi e la Clotilde di Valentina Corò. Note dolenti, invece, per il tenore Nelson Ebo (Pollione) che presenta disomogeneità timbriche, attutidine al canto di gola, problemi di intonazione, vis drammatica forzata e non naturale; del tutto da dimenticare la sua prova.

Ci ha messo tanta buona volontà il Coro Ensemble Vocale Continuum istuito da Luigi Azzolini ma l'assenza di sottigliezze polifoniche se non imputabili ai cantori, sono da attribuire alle scelte espressive di chi li ha preparati e diretti: cantare sempre forte fa più compagnia alpina che compagine da opera lirica. Il pubblico era numeroso e manifestamente soddisfatto; e comunque clemente e solidale con il tenore, nonostante tutto. (Recita di venerdì 7 aprile 2017)
Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara Nella miniatura in alto: il regista Alessandro Londei Nella sequenza al centro: Silvia Dalla Benetta (Norma) durante la scena del taglio del vischio; ancora la Dalla Benetta con Yulia Gorgula (Adalgisa) nel duetto del secondo atto Sotto: il tenore Nelson Ebo (Pollione) con Eder Vincenzi (Flavio) alle sue spalle In fondo: Volodymir Tsyhkov (Oroveso) in una scena d'assieme fotografata da Caselli Nirmal
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Tedesco-Cardelli-Cardelli e il Secolo Breve
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Un programma di sala intelligente. E soprattutto stimolante. Ci riferiamo al concerto finale dell’Ensemble Musik Festival organizzato nello splendido Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” dall’Associazione Ensemble. Il trio formato dalla violinista Fabiola Tedesco e dai fratelli Giacomo (violoncello) e Matteo Cardelli (pianoforte) ha proposto musiche di Luciano Berio (Sequenza VIII per violino solo), Salvatore Sciarrino (Notturno n.3 per pianoforte), Fabio Vacchi (Sonatina III per violoncello solo), Händel/Halvorsen (Passacaglia in Sol minore per violino e violoncello) e Robert Schumann (Trio n.1 in Re minore op.63): come si vede, è un impaginato che affronta il misconosciuto repertorio del Novecento e il ben più frequentato repertorio romantico. La scelta di quel programma è stata spiegata da Giacomo Cardelli al pubblico prima dell’inizio del concerto, con un breve discorso che ha testimoniato la predisposizione
...prosegui la lettura
|
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Macbeth un gemito funesto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’ouverture dell’opera Macbeth, che il regista Henning Brockhaus e lo scenografo Josef Svoboda propongono in un mondo grigio, una petraia o qualcosa di simile, su cui a tratti compaiono tanti teschi ammassati uno sull’altro e fiumi di sangue vi scorrono sopra, mostra subito il tratto del lavoro
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Manon Lescaut cresciuta nel tempo
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'opera Manon Lescaut di Giacomo Puccini ha di fatto inaugurato la stagione lirica 2023 del Teatro Comunale "Claudio Abbado". Le attese non sono andate deluse per quanto riguarda lo spettacolo in sé, ma sono andate deluse invece per quanto riguarda la partecipazione del pubblico: la sera di venerdì 20 gennaio il teatro era
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Ottimo il Requiem verdiano
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il più sublime degli elogi funebri dedicati ad Alessandro Manzoni si compie nella Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, capolavoro sinfonico corale designato dal nuovo sovrintendente Mathieu Jouvin per l’inaugurazione della stagione concertistica 2023 del Teatro Regio di Torino. Volendo brevemente contestualizzare quello
...prosegui la lettura
|
|
Ballo and Bello
|
Il Lago dei cigni incanta Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Anche quest'anno, come fu per l'8 gennaio 2022, il Russian Classical Ballet ha fatto riempire il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di spettatori, intere famiglie con figlioletti al seguito per il più classico dei balletti, quel Lago dei cigni che l'autore delle musiche, Piotr Ilic Chajkovskij, non ebbe il privilegio di veder trionfare sulle scene, egli
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Bohčmiens ai tempi della rivoluzione
servizio di Valentina Anzani FREE
VERONA, 31 dicembre 2022 – La Bohème di Giacomo Puccini, messa in scena dalla Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico, ha visto sul palcoscenico un nuovo allestimento di Stefano Trespidi, rappresentato per le prime quattro repliche di inizio dicembre con cast diverso da quello della recita di Gala straordinaria del 31 dicembre
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Il Pipistrello incorona Julia Knecht
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - «Le passioni possono far musica. Ma soltanto musica senza parole. Perciò l’opera è un assurdo… Nell’operetta, invece, l’assurdità è sottintesa« (Karl Kraus, Detti e contraddetti). Apertura d’anno con il botto al Teatro Carlo Felice di Genova dove una spumeggiante produzione de Die Fledermaus di Johann Strauss ha dato il via al nuovo anno
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Il Pipistrello vola nell'assurdo
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Nella presentazione di Il Pipistrello, operetta di Johann Strauss figlio su libretto di Carl Haffner e Richard Genée (tratta da “Le Réveillon” di Henri Meilhac e Ludovic Halévy) rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1874, il regista e cantante Corrado Abbati, animatore della compagnia che porta da sempre il suo nome, adopera
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Eleonora Buratto e il 200° anniversario del Sociale
servizio di Laura Gatti FREE
MANTOVA - Grande ritorno dei melomani la sera del 26 dicembre 2022 al Teatro Sociale per i festeggiamenti del 200° anniversario della fondazione del teatro cittadino, inaugurato il 26 dicembre 1822. Ospite d’eccezione il soprano di Sustinente, Eleonora Buratto, cantante affermata in tutto il mondo
...prosegui la lettura
|
|
Nuove Musiche
|
Omaggio a Nino Rota
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La rassegna cameristica "Concerti al Ridotto" di Ferrra Musica ha ospitato oggi un Duo violino-pianoforte costituitosi un paio di anni fa: Marcello Corvino (violinista, direttore artistico del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara) e Carlo Beramasco (avvocato-pianista e vicepresidente dello stesso Teatro Comunale) hanno
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Non solo jazz al Torrione San Giovanni
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentato alla stampa un nuovo progetto culturale del Jazz Club Ferrara: si tratta della visita guidata allo storico Torrione San Giovanni di via Rampari di Belfiore, sede del sodalizio ferrarese e monumento di importanza storica quale presidio di guardia e sede della dogana ferrarese ai tempi del Ducato Estense. Alla
...prosegui la lettura
|
|
Pagina Aperta
|
Marco Caselli Nirmal e le sue poli-immagini
FREE
FERRARA - Apre domani, sabato 3 dicembre 2022 alle ore 17,30, la mostra personale del fotografo Marco Caselli Nirmal allo Human Alien Studio di via Calcagnini 8 Ferrara. La mostra di Caselli Nirmal intitolata «1977 - Improvvisazioni Fotografiche» (che sarà in parete fino al 9 dicembre) è un flusso di coscienza, una lunga serie di immagini
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Don Giovanni indigesto
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Scrivo con notevole ed imperdonabile ritardo del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart che è andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca lo scorso mese di ottobre e me ne scuso con i lettori, con il Teatro e con gli artisti. La prima domanda che sorge spontanea è: perché? La scomparsa regista Cristina Pezzoli, ideò questa messiscena
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Cenerentola fra ombre e luci
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Quando penso a Gioachino Rossini, mi si illuminano gli occhi, si drizzano le orecchie ed il mio cuore impazza di gioia. Da remote letture ho estrapolato una frase per configurare “il pesarese” attraverso queste parole di Stendhal allorché scriveva una prima, ma poco precisa biografia, Vie de Rossini: «Dalla morte di Napoleone
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Pietro Tonolo e il Passpartout
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - È in pieno svolgimento il cartellone d'eccellenza del Jazz Club Ferrara nello storico Torrione di via Rampari di Belfiore: ieri sera, 26 novembre 2022, il sodalizio ferrarese ha salutato l’edizione 2022 del "Passpartout", una collaborazione con il Bologna Jazz Festival costruita nel segno di un incrocio di amicizie artistiche cementate da
...prosegui la lettura
|
|
Prosa
|
Oylem Goylem dove il mondo č scemo
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA – «Dico un sacco di fregnacce sugli ebrei e sull’ebraismo. Non sono né un maestro, né un dotto, anche se qualcuno tenta di farmici passare… io sono solo un saltimbanco, e tale voglio restare.» La frase si trova nel capitolo introduttivo del primo libro stampato (o forse il secondo libro)
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Ottimo il cast dell'Ernani
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - L’Ernani di Giuseppe Verdi latitava al Teatro del Maggio sin dal 1965. L’allestimento di Leo Muscato è risultato una garanzia per il successo dell’opera; lineare, compatto, elegante come è nel suo stile con una trasposizione ai primi dell’Ottocento, ha reso la visione piacevole, serena e soprattutto armonica sia nei colori che
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Otello nel blu di Ciabatti
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. «Non è un dramma della gelosia...» aveva affermato il regista Giulio Ciabatti alla conferenza di presentazione dell’Otello, andato in scena al Teatro Verdi di Trieste: «... la gelosia è solo l’apparenza, ma la scrittura musicale ci porta lontano, in un luogo in cui non c’è giustizia sociale e neanche
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Béatrice e Bénédict in paradiso e in terra
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La stagione operistica del Teatro Carlo Felice anche quest’anno apre con un titolo “atipico”, ma di sicuri impatto e risonanza: Béatrice et Bénédict di Hector Berlioz. È la prima partitura d’opera di questo musicista francese e rappresenta quasi la critica di un compositore inattuale che non vuol cedere a nessun potere esterno, alle
...prosegui la lettura
|
|
Dischi in Redazione
|
Alfredo d'Ambrosio revival tra Italia a Francia
FREE
È uscito per Brilliant Classics (ed era stato interamente anticipato su YouTube), il cofanetto di 3 compact-disc che il Gran Duo Italiano composto da Mauro Tortorelli al violino e Angela Meluso al pianoforte hanno inciso tra il 2021 e il 2022. L'incisione discografica si avvale delle pagine riscoperte e rivitalizzate grazie all’opera di raccolta e
...prosegui la lettura
|
|
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|