Pubblicato il 01 Maggio 2025
Negli ultimi decenni l'interesse per gli strumenti a plettro si č affermato con rapiditā
Vivaldi e il mandolino servizio di Edoardo Farina

20250501_Fe_00_VivaldiEIMandolinoFERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ha visto nello svolgimento della sola prima parte dal 29 settembre al 22 dicembre ben tredici concerti, più diciassette dall’inizio del nuovo anno al mese di maggio a venire, dove il 13 aprile, tra i più attesi in cartellone l’Ensemble dell’Orchestra a plettro Gino Neri ha proposto un programma, presentato al pubblico da Ester Brina, dedicato unicamente alla musica di Antonio Vivaldi (1678-1741) diretto dal M° Pierclaudio Fei.
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Poliedrico musicista nato a Firenze nel 1966, diplomatosi in violino nel 1988 con Massimo Nesi presso il Conservatorio di Ferrara, ha conseguito successivamente il Diploma di viola studiando con Julie Shepherd al Conservatorio di Perugia e inoltre sotto la guida di Alessio Barsotti, il Diploma in Trombone al Conservatorio di Livorno nel 1998. Direttore della formazione cameristica ferrarese da diverso tempo, alternandosi al M° Francesco Zamorani ed entrambi titolari per quanto concerne la direzione dell’Orchestra al completo e successori del M° Stefano Squarzina, ricoprono un posto di grande importanza sia per la longevità del complesso musicale sia per le particolarità del suo organico e per l’ampiezza del repertorio.
Tra i diversi nominativi appartenenti alla classica locale, non poteva mancare il prestigioso ensemble costituitosi all’interno della medesima Orchestra fondata nel 1898, vincitrice di numerosi concorsi internazionali, attiva in tutta Europa, America e Giappone, con l’incisione di diversi cd e dvd, rappresentando l’emanazione della stessa, ma con intenti nelle scelte musicali del tutto diverse da quest’ultima. Se da una parte il complesso maggiore si propone di divulgare opere lirico-sinfoniche più tradizionali, dall’altra quello cameristico, tende a valorizzarne le originali per strumenti a plettro con particolare interesse ai musicisti contemporanei del XX° secolo. Composto da circa venti elementi scelti, divisi nelle sezioni di mandolini, mandole, mandoloncelli, chitarre e contrabbasso ad arco, la poliedrica formazione spazia dalla musica antica ai nostri giorni grazie anche all’abilità e al prezioso contributo di revisione e trascrizione delle partiture a cura di alcuni componenti del gruppo, non tralasciando autori e inediti dell’Ottocento spesso in prima esecuzione assoluta in epoca moderna.       

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Vivaldi e il mandolino: una matinée dedicata al prodigioso compositore veneziano ove ne è stato eseguito tra gli altri il concerto La Follia in Re minore RV 63 tra le variazioni più celebri e anche difficili poste tra la musica dell’epoca barocca, quindi l'altrettanto famoso Concerto alla Rustica in Sol maggiore RV 151, dalla scrittura molto più leggera e lineare. Con l’obiettivo di rinnovare il legame tra Vivaldi e Ferrara, l’Ensemble “Gino Neri” si unisce al percorso iniziato alcuni anni fa da parte della Fondazione Teatro Comunale, volto alla riscoperta di importanti e poco conosciute sue pagine. Fu proprio questa città che nel 1739 gli vietò di rappresentare l’opera Farnace, considerata immorale dall’arcivescovo Legato Pontificio locale Tommaso Ruffo, i cui motivi furono attribuiti prevalentemente a due gravi illeciti ecclesiastici: Vivaldi non celebra Messa accusando da troppo tempo (e forse dubbia) una grave bronchite respiratoria, ma ancora peggio ha una donna al seguito, la nota cantante Anna Girò il cui rapporto lascia adito a maldicenze, elementi ostativi che segnarono una delle pagine più oscure della vita del musicista. Osannato da Bach pur non avendogli mai composto un'opera espressamente dedicata, riconobbe un sistema di scrittura basato su ordine, coerenza e proporzione; disprezzato da Stravinskij (“Vivaldi ha scritto quattrocento volte lo stesso pezzo!”), oltre un secolo dopo fu il bibliotecario e musicologo Luigi Torri originario di Bondeno a riscoprire, tra i primi, gradualmente le sue partiture, autore a cui negli ultimi tempi ne è stato concesso spazio grazie alla cospicua collaborazione tra il Direttore artistico de l’”Abbado”, Marcello Corvino e il Maestro ricercatore Federico Maria Sardelli tra i rappresentanti più convincenti massimi esperti della musica da egli lasciataci, quindi tra gli altri concerti in libretto, l’originale esecuzione da parte di Jordi Savall avvenuta qualche mese prima sempre nell’ambito di “Ferrara Musica” delle celeberrime Quattro Stagioni avvalendosi di un’orchestra unicamente femminile e voce recitante nella narrazione dei sonetti allegati.
Negli ultimi decenni l'interesse per gli strumenti a plettro e per la loro letteratura si è affermato con insospettata rapidità dopo l'eclissi subita nella prima metà dell'Ottocento e la successiva rinascita, determinata dapprima dai compositori italiani quali Calace, Munier, Manente, Guindani e poi dagli appartenenti alla cosiddetta “Scuola Tedesca” quali Hermann Ambrosius, Kurt Schwaen e Hans Gal. I "plettri", collocatisi finalmente in un’area propria e autonoma, hanno raggiunto - a cominciare dal ricco vivaio fiorentino assai attivo nell’ultimo periodo dello stesso secolo romantico - una dimensione di rispetto in dominio italiano ed europeo e, nel Novecento anche negli Stati Uniti, in Giappone e Corea. Ma prima ancora importanti compositori hanno dedicato al mandolino diverse pagine, non tanto Mozart che fatta eccezione per l’inserimento nella celebre Serenata del Don Giovanni lo considerava “volgare” al pari della chitarra, quanto Beethoven scrivendone quattro concerti solisti con il supporto armonico del pianoforte. Il liuto termina, invece, la sua parabola storica orientativamente con la morte di J.S. Bach e S.L. Weiss avvenuta per entrambi nel 1750 e con la conseguente fine dell’epoca barocca dopo l’avvento della “Scuola Veneziana” di cui fanno parte tra gli altri Benedetto Marcello, Tommaso Albinoni, pertanto lo stesso Vivaldi che per questa tipologia di strumento ha rivolto tre composizioni, il Concerto per liuto, viola d'amore, archi e basso continuo in Re minore RV 540, il Trio in Sol minore per violino, liuto e basso continuo RV 85, trascrivibili al mandolino seppur ovviamente con considerevoli limitazioni polifoniche, consistenti tutti in una struttura armonica assai semplice e il Concerto in Re maggiore RV 93 qui eseguito dalla tradizionale formula tripartita “allegro – largo – allegro” ove i movimenti si presentano normalmente in forma binaria con ripresa tematica, mentre liuto e violino (o mandolino) procedono quasi sempre esprimendo la medesima linea melodica, sia pur alla distanza di un'ottava dalle altre particolarità non secondarie. L'Andante molto, esemplifica in avvio quanto appena detto, ma giunti in prossimità del cuore della sezione, Vivaldi distingue la linea del liuto assegnandole una sequenza di terzine che vanno quasi a configurare un piccolo solo. Il medesimo procedimento può essere osservato nella seconda sezione, dove al liuto viene affidato un arpeggio appena prima della ripresa tematica della prima sezione. Il Larghetto centrale è una delicatissima pagina anch'essa in forma binaria, caratterizzata da patetiche appoggiature e conclusa da una petite reprise richiesta dallo stesso Vivaldi. L'Allegro finale è una concitata pagina in forma binaria dal tema principale spigliatamente ritmico, all'interno della quale gli strumenti procedono quasi costantemente appaiati nell'intonazione melodica. Pur essendo una composizione appartenente al pieno Settecento, paradossalmente viene spesso eseguito con un arciliuto e non un liuto barocco in Re minore (modello a 13 ordini di cori se alla “tedesca” o 11 ordini se alla “francese”) trattandosi di uno strumento prevalentemente adatto al repertorio solista e difficilmente compatibile con gli archi, per via oltretutto dell’accordatura e il diapason a 415 Hz rispetto la consueta rinascimentale e poi moderna a 440 Hz; stesura attribuita invece e probabilmente a un liuto del primo Seicento dal momento in cui Vivaldi non ne definisce la tipologia d’uso considerando che altre fonti lo collocano in un’epoca ove il cordofono a Venezia era scomparso da circa trent’anni e come tale aneddotica vuole sia stato dedicato espressamente a un amatore su esplicita richiesta. Infatti, i due trii per liuto, violino e basso continuo RV 82 e RV 85 e lo stesso Concerto RV 93 sono frutto probabilmente di un viaggio effettuato tra il 1730 e l’anno successivo a Praga. Qui il Prete Rosso entrò in contatto con il conte Johann Joseph von Wrtby, che con grande probabilità era anche liutista oltre che conoscitore d'opera e grande appassionato di musica, tanto da mantenersi privatamente presso la propria magione un insieme di diversi musicisti. I trii recano esplicitamente nell'intestazione la dedica al nobiluomo precisandone una numerazione progressiva, essendo classificati come secondo e terzo (o quinto); il che fa pensare a una serie di altre pagine, forse sei, oggi in parte disperse. Le tre composizioni del periodo boemo sono oggi conservate presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino in copia autografa. L'acume compositivo e la curiosità vivaldiana si incontrarono, quindi, nella capitale Ceca con una tradizione liutistica di altissimo livello, esprimendo figure di grande spessore, come il conte Jan Antonín Losy (o Logy: 1650-1721) che poteva ritenersi all'avanguardia in Europa. Diversamente il mandolino che Vivaldi conosceva a Venezia era presumibilmente un liutino in Sol o strumento similare praticamente accordato all'ottava sopra rispetto la tipologia del cosiddetto “lombardo” ove è probabile che le putte della Pietà lo suonassero abitualmente e che i suoi lavori per mandolino e orchestra abbiano avuto origine all’interno dell’omonimo Ospedale, come la maggior parte della sua produzione. Una seconda ipotesi è che Vivaldi abbia avuto occasione di altre committenze anche all’esterno alla propria città lagunare: i fitti rapporti di scambio col mecenate ferrarese marchese Guido Bentivoglio, che di mandolino si dilettava, possono far pensare che ne abbia dedicato il Concerto RV 425.

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Con gli strumenti a pizzico dell’Orchestra - qui utilizzati nell’esecuzione delle parti orchestrali degli archi – due solisti di rango assoluto: Maria Cleofe Miotti, mandolinista diplomata con Ugo Orlandi al Conservatorio "Cesare Pollini" di Padova, dove è attualmente docente e Nicola Marzanati, componente del prestigioso storico sodalizio e promettente allievo al Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” della sua città, mentre Francesco Tomasi, esperto di liuto, chitarra barocca e tiorba, (formatosi con Rolf Lislevand alla “Musikhochschule” di Trossingen e docente ancora al “Frescobaldi”) atteso con l’arciliuto è rimasto assente a causa di una improvvisa indisposizione lasciando la parte solista alla Miotti nella versione per mandolino nell’esecuzione del Concerto RV 93. Attraverso la riscoperta e l’interesse verso il repertorio plettristico, il programma è stato improntato su alcune pagine appartenenti a una evidente notorietà e fruibilità all’ascolto, posto tra i tesori dell’epoca d’oro del Settecento italiano come il Concerto per mandolino e orchestra in Do maggiore RV 425, apprezzando dapprima Miotti in veste del suo strumento solo e il Concerto per due mandolini e orchestra in Sol maggiore RV 532 in duo concertante con Marzanati, tratte dalle stesure originali scritte per il piccolo cordofono e archi, non armonizzate dal cembalo riguardo la realizzazione del  basso continuo in uso diversificandone comunque in parte la forma prettamente in stile sostenuta in vece dalle mandole e mandoloncelli.
Perfetta padronanza da parte di entrambi e dalla precisa intesa, nonostante i difficili virtuosismi sino alla ripresa finale del “tutti” nei vari “allegro” supportati dal gesto plastico e determinato di Fei in grado di rapportare l’ensemble alla giusta coordinazione orchestrale. Straordinaria brillantezza esecutiva, solarità e piacevolezza, complice la sinergia tra Marzanati, solista talentuoso e la Miotti dotata di capacità artistica interpretativa, bella presenza e tecnica idonea all’espressione musicalmente richiesta, contribuendo a rendere la performance assai convincente così come tutte le altre date proposte, sempre di altissimo livello riuscendo a creare un indice di attenzione molto elevato inerente i presenti in sala regolarmente dal sold out, confermandosi ancora una volta una delle stagioni cameristiche nazionali più riuscite in assoluto.
(il servizio si riferisce al concerto di Domenica 13 aprile 2025 )

Crediti fotografici: Antonino Esposito
Nella miniatura in alto: Antonio Vivaldi
Sotto a destra: il direttore Pierclaudio Fei
Al centro: Pierclaudio Fei sul podio dell'Ensemble Gino Neri; la mandolinista Maria Cleofe Miotti; panoramica sull'Ensemble
In fondo: L'Ensemble Gino Neri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara





Pubblicato il 30 Aprile 2025
Il Conservatorio ferrarese ha realizzato l'interessante concerto lirico per il 250° d'un grande didatta
Garcia e i cantanti del Frescobaldi servizio di Athos Tromboni

20250430_Fe_00_AllieviConservatorioFrescobaldi_AlessandroPataliniFERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo di Belcanto” dove i giovanissimi allievi dell'istituto ferrarese hanno cantato sia da solisti che in duo, in trio e in coro per la ricorrenza che ha voluto celebrare il grande tenore e didatta spagnolo.
Nel 2025 ricorrono infatti duecentocinquanta anni dalla nascita di Manuel Del Pópulo Vicente Rodriguez, detto Manuel García senior, che ha un posto di riguardo nella storia dell’opera per più di un motivo. Come cantante, García senior è passato alla storia come primo Conte d’Almaviva in Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Come compositore oggi è meno conosciuto, ma le sue opere furono rappresentate in prestigiosi teatri d’opera dell’epoca: il San Carlo di Napoli, il Theâtre des Italiens e l’Académie Royale di Parigi.
Garcia senior divenne celebre anche come didatta: ebbe numerosi allievi, fra i quali spiccano le figlie, Maria Malibran e Pauline Viardot, e Adolphe Nourrit, primo interprete del Guillame Tell di Rossini.
Il figlio di Garcia senior, anche lui di nome Manuel, raccolse l’eredità didattica paterna e pubblicò il Traité Complet de l’Art du Chant che resta il più dettagliato metodo di canto di scuola italiana. Come impresario, infine, a García senior va il merito di aver guidato la valente compagnia di cantanti che, solcato l'Oceano Atlantico, offrì la prima stagione d'opera italiana a New York.
Il concerto ha visto protagonisti i giovanissimi studenti delle classi di Canto lirico (docenti Monica Benvenuti e Alessandro Patalini), Canto rinascimentale e barocco (Marina De Liso) e Canto corale (Manolo Da Rold), proponendo una panoramica di composizioni di García senior in vari generi e di raro ascolto, se non addirittura in prima esecuzione moderna: brani da camera a voci sole, con accompagnamento di chitarra (alla sei corde Federico De Salvador), o pianoforte (alla tastiera Andrés Juncos Spiller), brani di opere da camera, all'epoca scritte espressamente per i suoi allievi, e alcuni brani sacri.
Gli interpreti in trio a cappella diretti dalla De Liso sono stati Gabriela Méndez (soprano), Thomas Gelain, (tenore) e Marco Bernabei (baritono) per il brano Senti che ognun ti chiama. Successivamente in pedana Jihui Lao (soprano), Wenze Yu (tenore) e Yuxing Chen (baritono) per il brano Se mi prestasse i vanni. Infine Greta Cognolato (soprano), Zhengxian Li (tenore) e Tobia Mantovani (baritono) per il brano Ah donde mai deriva.
Gli interpreti solisti accompagnati dal chitarrista Federico De Salvador sono stati il tenore Wenze Yu, ritornato in scena, e tenore Juntian Zhang.
I solisti accompagnati dal pianista Andrés Juncos Spiller sono stati il soprano Wenyu Zhang, il tenore Riccardo Gatto, il soprano Greta Cognolato, il baritono Tobia Mantovani, il tenore Zhengxian Li, il tenore Weinan Song, il baritono Weihang Wang e il tenore Juntian Zhang.
Juncos Spiller ha poi accompagnato anche l'unico duetto in programma, il "Laudamus te" tratto dalla Messa in Sol maggiore di Garcia senior, cantato da Yuxing Chen (baritono) e Weinan Song (tenore).

 

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Infine Manolo Da Rold ha diretto solista e coro in un brano rossiniano celebrativo, Il pianto delle muse in morte di Lord Byron, dove si è messo in mostra ancora una volta il tenore Riccardo Gatto. Brano che il pubblico ha richiesto venisse bissato: concesso.
Quattro giovani cantanti lirici italiani, dunque, insieme ad una nutrita pattuglia di giovani cantanti cinesi. Molto calorosi gli applausi del numeroso pubblico del Ridotto.
(il servizio si riferisce al concerto lirico di martedì 29 aprile 2025)

 

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Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: Alessandro Patalini
Al centro, in sequenza: Marina De Liso (di spalle) dirige i tre trii a cappella: Gabriela Méndez, Thomas Gelain, Marco Bernabei; Jihui Lao, Wenze Yu, Yuxing Chen; Greta Cognolato, Zhengxian Li, Tobia Mantovani; il pianista Andrés Juncos Spiller; il chitarrista Federico De Salvador accompagna Wenze Yu e Juntian Zhang
Sotto, in sequenza, i cantanti solisti: Wenyu Zhang, Riccardo Gatto, Greta Cognolato, Tobia Mantovani, Zhengxian Li, Weinan Song, Weihang Wang e Juntian Zhang
In fondo: Manolo Da Rold dirige il coro, solista il tenore Riccardo Gatto





Pubblicato il 24 Dicembre 2024
Macerata Opera Festival sotto la guida di una nuova sovrintentente e un nuovo direttore artistico
Ora tocca a Chiatti e Vinco redatto da Athos Tromboni

20241224_Mc_00_NuoviIncarichiMacerataOperaFestival2025_SandroParcaroliMACERATA - Scambio di auguri e presentazione del nuovo management ieri mattina, lunedì 23 dicembre, nella Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio a Macerata: il sindaco e presidente dell'Associazione, Sandro Parcaroli, ha accolto ufficialmente la nuova sovrintendente Lucia Chiatti e il nuovo direttore artistico Marco Vinco scelti per guidare l’istituzione e il Macerata Opera Festival nel prossimo triennio 2025-2027. Saluti e ringraziamenti anche per coloro che sono stati in carica sino ad ora e cioè Flavio Cavalli e Paolo Gavazzeni (quest’ultimo presente all’incontro e autore della programmazione 2025), e ancora a tutto il Consiglio di amministrazione, agli sponsor, ai Cento Mecenati e agli Eredi dei Cento Consorti.
«Buongiorno a tutti e grazie per essere qui in questa giornata che segna un nuovo corso per il MOF. Con grande soddisfazione – ha detto il presidente Parcaroli, sindaco di Macerata – accolgo la nuova direzione e ringrazio il lavoro fatto fin ora dai precedenti direttori. Dopo un lungo percorso di revisione dello statuto, ottenimento di un importante finanziamento nazionale e riorganizzazione dell’Associazione siamo pronti ad affrontare un nuovo anno. Mi auguro che la collaborazione tra l’Associazione Arena Sferisterio e la Fondazione Pergolesi Spontini sia da esempio per tanti e dimostri come la cultura possa essere gestita in maniera efficiente e che i benefici vadano a vantaggio di tutta la comunità e non solo agli appassionati. Da sempre sostengo che lo Sferisterio è un bene di tutti, che in un territorio come le Marche, unico sotto questo punto di vista, le risorse per la cultura debbano necessariamente essere messe in comune affinché la nostra unicità possa essere valorizzata e sostenuta per non sprecare il suo potenziale. Auguro a tutti buon lavoro e buone feste e vi aspetto questa estate allo Sferisterio!»
«Ringrazio il CdA di Macerata ed anche di Jesi – ha sottolineato la nuova sovrintendente, Lucia Chiatti – per la fiducia che mi è stata accordata e per la ricreata collaborazione fra le città di Jesi e Macerata, che ha segnato la storia dei due Teatri di tradizione. Luoghi questi, non solo dall’incommensurabile valore artistico, ma anche fucine per la nascita di maestranze e professionalità di valore che ancora oggi contribuiscono al successo delle attività proposte. Desidero quindi svolgere il mio incarico oltre che in stretta collaborazione con il Direttore Artistico e nel continuo confronto con il CdA, nell’ascolto e nella valorizzazione delle competenze di cui lo Sferisterio è dotato, per un lavoro di insieme e a servizio della comunità tutta».

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«Entusiasmo e responsabilità – ha infine evidenziato il nuovo direttore artistico del MOF, Marco Vinco – sono le due parole che dominano il mio sentire dal momento in cui ho ricevuto la nomina di Direttore Artistico del Macerata Opera Festival: da una parte l’entusiasmo di poter dare il mio contributo alla crescita di una delle maggiori eccellenze artistiche del nostro Paese, dall’altra il senso di responsabilità nell’affrontare la grande sfida culturale che lo Sferisterio rappresenta. In un’epoca in cui il teatro musicale, e in particolare l’opera lirica, sta vivendo un progressivo distacco dal sentire comune, è urgente recuperare sintonia con il mondo reale. Aprire lo Sferisterio alla contemporaneità significa innanzitutto ascoltare il suo territorio e il suo potenziale pubblico, in particolare quello giovane, pieno di desideri e di inquietudini, e accompagnarlo nel viaggio entusiasmante verso quella bellezza che tanto può migliorare le nostre esistenze.»
Il 61° Macerata Opera Festival si svolgerà allo Sferisterio dal 18 luglio al 10 agosto 2025. La rassegna si aprirà con un titolo per la prima volta in scena allo Sferisterio, La vedova allegra di Franz Lehár (venerdì 18 e domenica 27 luglio, sabato 2 e sabato 9 agosto), pagina simbolica del passaggio storico e artistico tra Ottocento e Novecento, naturalmente in una nuova produzione; seguiranno poi due capolavori di Giuseppe Verdi come Rigoletto (sabato 19 e venerdì 25 luglio, domenica 3 e venerdì 8 agosto) e Macbeth (sabato 26 luglio, venerdì 1, giovedì 7 e domenica 10 agosto), che saranno messi in scena nei celebri allestimenti dell’Associazione Arena Sferisterio, firmati rispettivamente dai registi Federico Grazzini ed Emma Dante.
I biglietti sono già in vendita, sia in biglietteria a Macerata (piazza Mazzini 10) che online su https://sferisterio.vivaticket.it
Invariato, rispetto al festival 2024, il prezzo dei singoli biglietti, che hanno un costo da 15 a 200 euro. Sono previste le consuete riduzioni under30 e Over 65; per gli under14 biglietto a 1 euro se acquistato insieme ad un biglietto a prezzo intero.
Sino al 12 gennaio sarà inoltre attiva un’offerta natalizia per acquistare biglietti scontati secondo precise combinazioni, a data e posto “aperti” (in modo tale che il destinatario di un eventuale regalo possa decidere autonomamente tra il 2 gennaio e il 28 febbraio):
2 biglietti aperti: sconto del 15%
3 biglietti aperti per 3 opere diverse: sconto del 25%
6 biglietti aperti per 3 opere diverse: scontro del 30%
Sarà inoltre possibile acquistare anche un solo biglietto, sempre con data e posto aperti.
La biglietteria dei Teatri si trova Macerata in Piazza Mazzini 10 ed è aperta da martedì a sabato, ore 10-13 e 16:30-19:30 - tel. 0733 230735 boxoffice@sferisterio.it. - www.sferisterio.it

Crediti fotografici: Ufficio stampa Associazione Arena Sferisterio
Nella miniatura in alto: il sindaco di Macerata e presidente Associazione Arena Sferisterio, Sandro Parcaroli
Al centro, da sinistra: Paolo Gavazzeni, Lucia Chiatti, Sandro Parcaroli e Marco Vinco
Sotto: giornalisti e  pubblico presenti alla conferenza stampa






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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE

20250525_00_Berkeley_GiulioCesareInEgitto_HarryBicketBERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE

20250520_Fe_00_70.mo_CoraleVittoreVeneziani_PaoloPaganelliFERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE

20250519_Lu_00_GiselleAroundLeVilli_BeatriceVeneziLUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE

20250519_Ts_00_Rigoletto_AmartuvshinEnkbathTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250517_Fi_00_ConcertoTimurZangievFIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE

20250510_00_FerraraMusicaStagione2025-2026_MarcoGulinelliFERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
Torna miXXer
FREE

20250508_Fe_00_TornaMixxer_StefanoCardiFERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025  presso Palazzo Naselli Crispi,  Ridotto del Teatro Comunale,  giardino di Palazzo Giulio  D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e  loggiato di Palazzo dei
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Eventi
Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE

20250505_To_00_Stagione2025-2026_RossoTORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE

20250501_Li_00_Fastaff_FedericoLonghi_phAndreaTrifilettiTeamBizziLIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE

20250501_Fe_00_VivaldiEIMandolinoFERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE

20250430_Fe_00_AllieviConservatorioFrescobaldi_AlessandroPataliniFERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE

20250430_00_LosAngeles_Ainadamar_AnaMariaMartinez_phCoryWeaverLOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Personaggi
Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE

20250425_Fe_00_IntervistaALeoneMagieraFERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
Cosė fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE

20250421_00_LosAngeles_CosiFanTutte_JamesConlonLOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE

20250420_Fe_00_ChristianJosephSacconFERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE

20250417_Ge_00_DieLiebeDerDanae_AngelaMeadeGENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE

20250408_To_00_LaDamaDiPicche_MichailPirogov_phMattiaGaidoTORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE

20250406_Fe_00_ConcertiAlRidotto_ClaudioConti_phGliAmiciDellaMusicaUncalmFERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE

20250401_Fe_00_FedericoMariaSardelli_PersonaggiÈ il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso".
Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE

20250331_Fe_00_SerenataDAmore-FedericoMariaSardelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE

20250330_Fe_00_MatteoCardelliGiacomoCardelli_phGliAmiciDellaMusicaNetFERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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Nuove Musiche
Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE

20250325_Fe_00_LoSpecchioDiDioniso_AlbertoCaprioli_phGBortolaniFERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
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Opera dal Nord-Est
Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE

20250323_Vr_00_Elektra_scena_111x111_phEnneviFotoVERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Opera dal Centro-Nord
Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE

20250318_Fi_00_Norma_JessicaPratt_phMicheleMonastaFIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
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